Il diario liberale continua a far riflettere attraverso le sue pagine affrontando gli argomenti della settimana. E, con rammarico, vedere che la stupidità in crescita porta un orrore mai visto.
Ennesima strage di un pazzo in una scuola elementare nel Texas. 19 bambini uccisi e tanti altri in gravi condizioni

Non si può dettare la morale agli altri quando non si sa imporre nel proprio paese. È sempre la lobby delle armi a prevalere negli USA sia che a governare sono i democratici o i repubblicani. Le tragedie sono continue. Molte le famiglie a piangere. Ma nessuno si indigna né reagisce. Bersagli preferiti le scuole o i luoghi di culto, dove le vittime sono ammucchiate e più facili da colpire. Pur sapendo che il prossimo lutto può colpire la propria famiglia, tutti anelano di possedere inutilmente un’arma in casa, proteggendo criminali ed esaltati, che sono i soli a usarle.
Chi ha goduto della fiducia del popolo non può non avere rispetto per la libertà per cui combatte la resistenza

Ora sono le persone di buonsenso e gli stessi famigli che ha imposto alla politica a criticarlo e a dissociarsi. Chissà se gli elettori capiranno che solo per gli interessi che li legano a Putin ci sono leader costretti a simpatizzare con lui e giustificare i lutti che impone a tanta povera gente. Quelli un giorno potremmo essere noi. Dal voto non dipende solo la data del pensionamento o qualche euro in più in busta paga. Ma dissesti economici catastrofici, privazioni, la dittatura che tanti nostri vicini soffrono, la guerra, e la schiavitù. Meglio non arrendersi e difendere la libertà.
Se Berlusconi convertisse Putin alla pace dimenticheremmo il bunga bunga, la nipote di Mubarak e tutto il resto

Arriva sempre la possibilità di riscattarsi laddove c’è libertà e democrazia. Basta un gesto che salvi l’umanità dalla vergogna. Riesumare un comunismo, che nella nostra società non esiste più, è una gag solo per chi gli scodinzola ancora attorno. Riportare la pace in Ucraina e in Europa sarebbe, invece, un eroismo da grande leader. Non c’è neppure bisogno di criticare la NATO, di cui fu sostenitore in altri tempi. E poi, non andava da bambino col padre in visita ai cimiteri militari americani? Anche questa bugia gli perdoneremmo assieme al ridicolo in cui ci fece cadere.
Francesco Abrignani non c’è più, chi lo conobbe ne soffre. Per l’età non eravamo amici ma ero un suo ammiratore
Ero amico di Mimmo, mio coetaneo. Quando ero ragazzo lui era un mio idolo, per intelligenza, portamento, classe, intelligenza, e anche per quel ciuffo di capelli ramati da attore americano. Continuai a stimarlo anche quando non potei più incontrarlo perché mi ero trasferito a Roma. Lui, invece, era rimasto dov’era nato per aiutare la sua città a crescere. Lui non ne aveva bisogno. Poi l’età, gli acciacchi, le disgrazie, la solitudine lo fecero morire per la memoria collettiva anzi tempo. Veniva ricordato per il successo del figlio nel quale è degnamente sopravvissuto fino a ieri.
Non è giusto l’election day che assembla due convocazioni completamente diverse. Una è politica, l’altra sociale

Non si è mai fatto quando si sarebbe dovuto. Si fa adesso per indurre gli elettori a pronunciarsi sui vari referendum abrogativi. È, infatti, un’espressione di volontà anche non recarsi alle urne. Proprio perché si tratta di quesiti tecnici cui gli italiani – per di più con l’analfabetismo di ritorno – non possono dare una risposta. Mentre nelle città in cui si vota per le amministrative diventa un obbligo. Male ha fatto la Consulta ad ammetterli, pur sapendo che il compito spetta al parlamento. Quello sul nucleare, nel 1987, condizionato dall’incidente di Chernobyl, ci penalizzò molto.
Gentile Presidente, nessuno è più super partes di lei. Imparziale nei confronti dei partiti, ma non degli italiani

Neppure lei si preoccupa del loro grave disagio sociale né di come proteggerli da chi approfitta della loro credulità. Purtroppo mediocrità e stupidità non si sono impossessate solo delle persone semplici, ma estese tutte le categorie sociali e persino alla politica, quindi a chi gestisce le nostre vite. Ecco perché, si avvicina la guerra e c’è il razzismo, che si insinua nelle coscienze. Ma è grave soprattutto che il 60% degli elettori non si rechi più alle urne e, così, chi governa rappresenta poco più del 20% degli italiani. Come mai un uomo saggio come lei non vede la soluzione?
Come mai gli italiani non ci stanno più con la testa? Bimbo di 4 anni ucciso dall’auto piombata nel cortile dell’asilo

Da un po’ di tempo ciò che ci succede è talmente inspiegabile che sembra inverosimile. Avvenimenti luttuosi prima sconosciuti, violenza gratuita, incidenti sul lavoro, stupri, aggressioni, criminalità minorile. Infine i no vax e persino ammiratori di Putin. Smania di apparire. C’è qualcosa che inceppa il cervello. Sarà l’uso esagerato del cellulare o di droga, perdita di sonno davanti al computer, film violenti. Stupidità in crescita. La vita che grazie a comodità, libertà e benessere potrebbe essere piacevole per tutti, è diventata un incubo e per molti una tragedia. Pure così si vota.
Chissà perché, da un po’ di tempo i giornalisti usano chiamare i protagonisti anche per nome. A che cosa serve?

Persino persone per le quali non si ha molta simpatia. Non si rendono conto che il nome ingentilisce anche chi non lo merita. Basterebbe il cognome, invece Erdogan è Recep Tayyip (non si sa nemmeno come pronunciarlo), mentre Putin è Vladimir. Se no, temono che non siano identificabili. Berlusconi per la gente comune è solo Berlusconi. Per chi gli scodinzola attorno è Presidente e per la stampa pure Silvio o ex cavaliere. Dante, che da tempo ha perso, poveretto, il suo Alighieri, è identificato solo col nome, eppure nessuno teme di confonderlo con altri.