Un campione passato dal campo alla panchina analizza per noi gli Europei, sorprese e conferme, giocatori e tecnici. Soprattutto le novità tattiche. Zironelli, “Ziro”, ex giocatore di Vicenza, Fiorentina, Venezia e ora allenatore tra i più ricercati si sbilancia su questa Nazionale agli Europei 2020. Appena ingaggiato dal Calcio Lecco dalla sua nuova panchina si gode le prodezze degli azzurri. Anche se ieri hanno faticato più del previsto.
Ziro, come vede questi europei con “occhio da allenatore”?
“Ho notato che a livello tattico rispetto al passato ci sono molte più squadre che adottano il 3-5-2. Quindi un europeo in controtendenza”.

Chi lo ha impressionato di più come giocatore?
“Su tutti il nostro Spinazzola un terzino come ce ne sono pochissimi e che riesce a fare la differenza e Schick l’attaccante della Repubblica Ceca che pure in Italia tra Sampdoria e Roma non era riuscito a esprimersi a questi livelli. Ora è il punto di forza del Bayer Leverkusen e l’esperienza tedesca lo ha maturato”.
Cosa pensa di un Europeo che non ha una sede fissa: avrebbe dovuto tenersi in Italia ma in realtà si gioca ovunque e con la finale a Wembley?
“È stata una questione logistica, non far spostare tutte le squadre, per salvaguardare protocolli e tutte le altre cose legate al Covid e alle misure sanitarie. In tutti i settori si sono dovuti adattare in questo anno e mezzo, compreso il calcio. Speriamo sia finita e che si ricominci a tornare in massa allo stadio, ne hanno bisogno tutti, ne abbiamo bisogno tutti”.
Ziro, un giudizio su questa Italia?

“Bravo Mancini, ha saputo plasmare un groppo solido di amici, sia all’interno del suo staff tecnico che nel parco giocatori, e ha ricreato il clima di entusiasmo che si respirava ai mondiali del 90’, dove a mio avviso c’era la squadra italiana più forte di sempre, con lo stadio Olimpico sempre in festa. Speriamo che questa volta Wembley si colori di azzurro e che la festa riesca fino in fondo”
Quale squadra lo ha impressionato di più?

“Beh, dopo l’Italia, l’Ungheria al momento sarebbe stata una bella favola da raccontare se avesse centrato il passaggio del turno. Alla squadra magiara, peraltro allenata da un italiano con ascendenze venete, è mancato soltanto un pizzico di fortuna, proprio un pizzico. Peccato, sarebbe stato un bel sogno in questo calcio che a volte sembra scontato”.
Ha notato qualche giocatore giovane pronto per affrontare il campionato italiano in una grande squadra?
“Mi auguro che per Raspadori l’anno prossimo sia l’anno della conferma e della consacrazione delle sue qualità”.
Ziro, da tecnico come valuta da quello fin qui visto, questi Europei?

“La novità sta’ nel fatto che il calcio è in continua evoluzione e sarà sempre così. Fino all’anno scorso si diceva che in Europa se non giochi a 4 dietro non vai da nessuna parte. Bene la dimostrazione sta nel fatto che appena si consolida una diceria, c’è subito la riprova, infatti la coppa Campioni l’ha vinta il Chelsea col 3-4-2-1. Considerando che in Italia poi due delle prime tre squadre classificate in campionato giocavano a 3 dietro. Ecco, questi Europei hanno insegnato qualcosa anche ai tecnici, sono pronto a giurare che nel prossimo campionato a ogni livello la lezione vista in queste settimane sarà replicata”.