Gli europei di ginnastica di Basilea hanno portato alla nostra nazionale tre medaglie di bronzo, due con gli uomini ed una con le donne. Le prestazioni positive sono state numerose e la ginnastica italiana è riuscita a distinguersi, raccogliendo meno di quanto meritava. Tra gli azzurri più in forma, Stefano Patron. Dopo aver raggiunto la finale a 24, ha dimostrato tutto il suo talento ed ha conquistato un brillante undicesimo posto. Il mestrino, sesto dopo la quarta rotazione, ha dato spettacolo sugli attrezzi, onorando la maglia azzurra.

Patron, si ritiene soddisfatto degli Europei di Basilea appena conclusi?
“Certamente, sia a livello personale che collettivo. Per me è stato bello entrare in squadra e ritornare in azzurro ai campionati europei, dopo le esperienze con la nazionale senior nel 2017 a Cluj e l’anno precedente con quella junior a Berna. L’ingresso nella finale a 24 rappresenta un risultato importante. Ma sono felice soprattutto per la gara fatta nella finale. Nonostante l’errore a sbarra che mi ha portato fuori da un eventuale piazzamento tra i primi sei. Mi sono proprio divertito. Mi sentivo a mio agio con i tecnici e Nicola Bartolini e, rispetto agli europei di Cluj, ho notato un’Italia più competitiva e forte. Abbiamo conquistato due medaglie di bronzo con Nicola e Salvatore (Maresca) e lo stesso potevamo ottenere con Carlo (Macchini), che senza l’errore in entrata avrebbe potuto vincere l’oro. La trasferta è stata ampiamente positiva, anche se dispiace non aver gareggiato con il pubblico in un palazzetto tanto imponente”.

Patron, adesso che obiettivi avete?
“Dopo un’esperienza simile, viene la voglia di tornare ad allenarsi immediatamente. Agli Assoluti di Napoli, che si terranno a luglio, cercherò di portare un programma ancora più competitivo e farò di tutto per entrare in squadra ai Campionati del Mondo in Giappone ad ottobre. Ancora non so se parteciperò a qualche Coppa del Mondo, ovviamente alle parallele, attrezzo che all’Europeo mi ha visto eseguire il mio miglior esercizio di sempre”.
Guardando oltre invece?

“Mi piace pensare alla preparazione della rosa dei ginnasti per la qualificazione al Mondiale del 2023, che sta già cominciando. Si tratta probabilmente della gara più importante del quadriennio, importante quanto le Olimpiadi perché ne garantisce proprio l’accesso. Il lavoro per questo obiettivo deve iniziare presto, devo aggiungere difficoltà agli attrezzi per essere competitivo e riuscirmi a qualificare e questi, come per la competizione di ottobre, hanno bisogno di una grande stabilità per poter essere presentati ad una manifestazione di tale livello. Devo crescere nelle difficoltà, ho già elementi in studio sui miei attrezzi forti e quelli che mi portano maggiormente sulla difensiva. Una volta inseriti spetterà a me raffinare e migliorare ogni singolo dettaglio”.
Ph. Simone Ferraro