Sono 40 wedding planner, 27 fioristi, 28 aziende di catering, 142 fotografi, 20 atelier di abiti da sposa che a Vicenza sono scesi in piazza per far sentire la loro voce. “Insieme per il wedding” è il movimento apolitico e apartitico che nasce in Friuli Venezia Giulia ma che non ha tardato a coinvolgere e diffondersi in tutta Italia in ben 31 città. Il 26 di ogni mese scenderanno in piazza e chiederanno una cosa sola: chiarezza per ripartire. Il mondo dei matrimoni, conta un giro d’affari di 67 miliardi di euro. 90 mila aziende e partite Iva, oltre un milione di lavoratori regolari e circa 150 mila stagionali. Attualmente un calo di fatturato medio intorno all’85%, dal momento che nel 2020 il calo dei matrimoni è stato circa l’80%. Solo per citare quelli religiosi. Inoltre, sono drasticamente calati i clienti stranieri che sceglievano l’Italia per il proprio viaggio di nozze. Si ricorda, inoltre, come il fatturato dipenda da una lunga programmazione che viene svolta in previsione di una data. Insomma non si sposa più nessuno.

Per Mascarello non ci si sposa per paura
“Superfluo sottolineare quanto il tema mi stia a cuore. Non solo per l’attività che svolgo ma anche per tutti i professionisti e le coppie che stanno subendo questa situazione. Una soluzione potrebbe risiedere nello stabilire il numero degli invitati in proporzione della capienza della struttura scelta come location per le nozze. Seguendo i protocolli di sicurezza, che prevedono, tra l’altro, la possibilità di effettuare un tampone a sposi e invitati nelle 48 ore precedenti la cerimonia” fa presente Vinicio Mascarello, wedding ed emotional planner vicentino coordinatore insieme a Serena Serblin. Gli fa eco Anna Ianno’, presidente delle Botteghe del Centro: “Le soluzioni pratiche per la normalità devono partire proprio da piccoli eventi controllati e ben organizzati”.

Vicenza raduna tutta la nazione
I protagonisti della giornata sono scesi in Piazza dei Signori, vicini alla Basilica Palladiana che, oltre a essere simbolo culturale di eccellenza, spesso ospita gli sposi nel loro giorno più bello.
La manifestazione si è svolta in modo tranquillo e moderato come testimoniano le immagini di Paola Rosa, fotografa presente all’evento. “Non siamo qui per ribellarci, per urlare o per brontolare. Nel 2020 abbiamo perso l’80% dei guadagni” dichiara Paola Cenzi di Giardinetto Banqueting “vogliamo lavorare, vogliamo farlo in sicurezza, abbiamo bisogno creare un dialogo che sia in grado di generare e fornire risposte concrete. È allucinante avere la percezione che dopo un anno ci sembra che la situazione sia peggiorata”.

Non ci si sposa. Uniti per rilanciare il settore
Dopo riaperture a singhiozzo e regole soggette a cambiamenti dal giorno alla notte, l’intero comparto chiede risposte certe. A Vicenza, i coordinatori del movimento e alcuni partecipanti si sono recati dal Prefetto Pietro Signoriello. Come per molti settori, anche in questo caso la politica pecca di ritardi o imprecisioni nelle risposte, soprattutto per quanto riguarda la fattibilità e la programmazione degli eventi. Una normativa chiara e stabile; un protocollo per la celebrazione di matrimoni sicuri a livello nazionale; incentivi fiscali per le coppie; un piano di aiuti per il settore nuziale. Queste sono le richieste da parte di “Insieme per il wedding”.