A sentire tutti sembra che il flagello Covid 19 abbia prodotto una serie quasi infinita di reazioni. Alcuni dicono che Covid abbia contribuito ad avvicinare, altri affermano il contrario. C’è un denominatore che mette tutti d’accordo. È la paura. Quella della guerra spinge alla solidarietà. Quella del Covid alla separazione, al distanziamento, al sospetto. Reazioni immediate e istintive dettate dalla percezione e dall’istinto. Spesso irrazionali.
Paura in guerra come in pandemia
In guerra la reazione del soldato è l’attacco che trova consenso nei compagni d’arme e motivazione nella difesa della Patria. Durante la pandemia la prima reazione è la difesa dal vicino. Quanto durerà il sospetto verso il prossimo? Ci sarà un momento dopo il quale ritorneremo tutti come prima? Non credo ci siano risposte. Soprattutto ciò che rimane con noi è una sensazione di impotenza e di mancanza di protezione.
Paura ed Europa
Credo valga la pena di soffermarci su che cosa abbia fatto l’Europa. E cercheremo di guardare al Continente non come a qualcosa di altro, ma come noi stessi. Perché noi siamo l’Europa. L’Europa che è antica e allo stesso tempo nuovissima. La storia ha contribuito a fare buone cose e disastri. Dal disastro della Prima guerra mondiale è sorta la più nefasta dittatura della storia. Milioni di morti si sono aggiunti a quelli inutili della prima. E distruzioni inimmaginabili.

La volontà di costruire
Poi alcuni uomini di buona volontà hanno avuto l’idea di unire assieme i popoli del Continente in una visione di straordinario benessere e progresso. La costruzione di questo nuovo superstato è passata attraverso la copia delle istituzioni nazionali. Fin qui tutto bene anche se fin dall’inizio l’interesse dei singoli ha cercato di prevalere su quello degli altri e si è cominciato a sentire la voce grossa dei potenti. In particolare, di quelli che la guerra l’avevano fatta ed anche persa.
Paura e non affrontarla
Il parlamento ha inevitabilmente assunto un colore politico. E così anche tutte le altre istituzioni di comando. I primi uomini furono illuminati. I secondi e i terzi si stanno rivelando piccoli ideologi, spesso anche stupidi. E da stupidi si stanno comportando nel momento in cui si potrebbe vedere la fine di questa tragedia che ha colpito il mondo intero.

Il problema? I vaccini
Parlo dei vaccini. Tutta presa dalla visione di un mondo futuro a ruote elettriche la Presidente della Commissione europea non ha colto il momento magico creato dalla scienza per por fine alla pandemia. Ha mercanteggiato i vaccini lasciandosi sbaragliare dalla concorrenza. Non lo ha fatto con cattiveria, ma per stupidità. Per quella stupidità che avevamo già assaggiato all’inizio del suo mandato quando ha invitato al consesso Gretha Thumberg facendole recitare la parte della Cassandra mondiale.
Ultimi per vaccinazioni con la paura di non uscirne
Ora l’Europa è ultima nel mondo per la vaccinazione. Facciamoci delle domande. e cerchiamo di darci risposte. Nel frattempo, gli scienziati Europei stentano ad approvare il vaccino Russo e quello cinese perché non si fidano anche se sembra che ormai mezzo mondo lo abbia assunto senza reazioni. Che sia questa la politica Europea? Straordinario! Vincerà il Covid in un mondo diventato improvvisamente verde. Grazie Ursula. Siamo in buone mani.