Finalmente, dopo tante vicissitudini, fra tre mesi l’accordo sul divieto delle armi nucleari avrà forza di legge, sul piano internazionale. Con questo trattato si stabilisce l’inibizione dell’impiego e della sperimentazione delle armi nucleari. Gran parte degli Stati ha fortemente voluto questo accordo. Una minoranza, come Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Stati uniti, possessori delle testate nucleari, hanno scelto di non aderire con la propria firma a questo importante documento internazionale. Senza però non dimenticare un esiguo numero di Stati che possiede tali armi. Ci si riferisce alla Corea del Nord, all’India, a Israele e al Pakistan. Sebbene li abbia procurati al di fuori del Trattato sulla proibizione delle armi di distruzione di massa.
Il trattato sulle armi nucleari

Il Trattato, a prescindere di chi vi ha aderito e di chi ha preferito starne fuori, ha registrato alcune aggiunte, come il divieto dello stazionamento delle armi di distruzione di massa nei territori di altri Paesi, che non era ancora enucleato nel precedente Trattato del 1970.
Questa proibizione mette in una posizione particolare gli Stati membri della NATO. Si pensi, ad esempio, all’Italia che ospita sul proprio suolo testate nucleari statunitense: la nuova situazione rende difficile per il nostro Paese aderire al Trattato sul bando delle armi nucleari, come pure per altri Paesi europei, parti della NATO. Non solo. La partecipazione al negoziato del Trattato considerata una violazione della famosa clausola rebus sic stantibus. Ossia del mutamento delle circostanze che costituisce una delle cause di estinzione e di sospensione di altri Trattati, nel senso di esclusione in maniera automatica da altri Trattati internazionali.
L’ambiguità

L’altra ambiguità di fondo del nuovo Trattato del 2017, rispetto a quello precedente del 1970, denominato Trattato di non proliferazione nucleare, si focalizza nella ragione che quello attuale consente a determinati Stati di essere in possesso dell’arma di distruzione di massa, mentre quello di cinquant’anni fa inibiva del tutto il suo possesso.
Il trattato sulle armi nucleari
Il Trattato per la proibizione delle armi nucleari è entrato in vigore nel XXI secolo. E’ da reputare quale primo passo per poter raggiungere l’obiettivo principale della comunità internazionale. Che è quello di un pianeta senza alcuna testata nucleare. Tale accordo è considerato un vero e proprio impatto sul comune sentire di desiderio di bandire una volta per tutte l’arma più pericolosa che l’umanità abbia realizzato.