Mi chiamo Beatrice De Bacco, sono trevigiana e vive tra New York e il Veneto dove ho le mie radici. Amo Venezia e mi sta a cuore il suo futuro. Con questa motivazione ho accettato di candidarsi nella lista civica “Idea Comune per Mestre e Venezia” che sostiene la candidatura a sindaco di Pierpaolo Baretta.
Beatrice e il suo amore
Venezia, la città più bella del mondo con le sue specificità, la sua unicità ed originalità è oggetto di desiderio di tutti, chi non sogna di poter un giorno visitarla? Negli Stati Uniti e non solo è persino riprodotta (in modo pacchiano e direi volgare) a Las Vegas e in Florida, però chi l’ha finora amministrata pare non rendersi conto di tutto ciò.
Beatrice e la sua visione

Chi ha pensato che puntando solo su un turismo facile e redditizio si è evidentemente sbagliato, basta vedere gli effetti devastanti che il lockdown di 3 mesi ha creato. Pensare che il turista viene comunque perché Venezia è un “marchio di garanzia” significa non amare il gioiello che si amministra. Venezia è un complesso di isole e di terraferma in equilibrio naturale ma è anche e soprattutto casa per i suoi cittadini, cittadini che tristemente lasciano la città perché vivere a Venezia è bello per uno straniero che si ferma per periodi brevi ma complesso è difficile per chi ci risiede.
L’esodo
Questo esodo massiccio e costante sta facendo morire Venezia, la sta svuotando delle sue ricchezze e delle sue memorie, e quando una città perde la memoria di se, come dice in un bel libro Salvatore Settis, muore.
La lista civica “Idea Comune per Mestre e Venezia” ha fra i punti del suo programma la residenzialità cioè attuare politiche che riportino le persone a vivere a Venezia insulare così come in terraferma ( dove il problema è diventato anche si sicurezza pubblica), perchè una città senza residenti è una città senza memoria e quindi una città morta.
E questo esodo è un segno evidente del fallimento delle precedenti amministrazioni.
La monocultura del turismo ha sicuramente contribuito ad una forma di turismo di massa che poco porta alla città se non degrado, caos e bottiglie di plastica. Una città viva, vissuta, crea lavoro, e stimola lo sviluppo economico, sociale e culturale, facendo ripartire l’economia.
Beatrice e le sue esperienze
Sono nata a Treviso e vivo tra New York e il Veneto e le mie radici sono qui in Veneto in questa terra. Essere di Venezia a New York e qualcosa che fa luccicare gli occhi a tutti. Gli americani guardano a Venezia come ad un sogno e sono disposti a dare molto per la sua tutela. Venezia e la sua laguna, patrimonio mondiale dell’UNESCO tale deve rimanere.
La sua vita
Ho lavorato per 10 anni in Unioncamere Veneto al Parco scientifico tecnologico VEGA di Marghera alle porte di Venezia. Non faccio il politico di professione ma ho accettato di candidarmi in questa lista di “civici” dopo aver letto attentamente il programma ed averne condiviso tutti punti perché amo Venezia e perché mi sta a cuore il suo futuro. Futuro che ora causa della crisi generata dalla pandemia e dalle politiche poco lungimiranti che hanno favorito una monocultura del turismo si prospetta non roseo.
Il pensiero di Beatrice

Ecco io credo che Venezia, Il suo centro storico e la terra ferma, meriti un futuro migliore. Che non si sostenga su un turismo che è prevalentemente “mordi e fuggi” e che poco lascia in città se non degrado immondizie e bottiglie di plastica.
Con questa prospettiva ho aderito con entusiasmo e determinazione approvando ogni singolo punto del nostro programma disponibile in versione integrale al sito Internet www.ideacomune.eu
Il sogno di Beatrice
Il mio obiettivo è di preservare Venezia e la sua Laguna patrimonio mondiale dell’UNESCO e che tale vuole rimanere. Innanzitutto vanno attuate politiche per la residenzialità perché è necessario ripopolare Venezia e farla tornare a vivere…..e questo è uno dei punti del nostro programma, bisogna riportare e attrarre giovani a vivere a Venezia.
Venice Valley?

Negli Stati Uniti, dove lavoro, c’è in California una Silicon Valley, nella costa est è stata creata, a New York, la Silicon Halley e allora ecco perché non creare a Venezia la Silicon Venice!
Una zona ad alto sviluppo tecnologico che attragga aziende IT, start- up e capitali e che dia lavoro a persone che vivono in città, che risiedono in città.
L’incremento di una popolazione giovane attratta dallo sviluppo di un polo altamente tecnologico e di start-up rivitalizzerebbe il tessuto economico commerciale sociale e culturale e riaccenderebbe molte luci in città.
I bambini
Altro punto importante sono i bambini che devono poter tornare a giocare liberamente nei campi e nei campielli Che attualmente, per la maggior parte, sono occupati da tavolini di ristoranti e bar. Bisogna creare degli spazi dedicati ai nostri bambini e per far questo è anche necessario riattivare le deleghe che riavvicinino l’amministrazione e cittadini anche attraverso le associazioni.
Beatrice e il Lido
Il mio sogno poi di vedere rinascere l’ospedale al mare al Lido, a cui va ridata dignità e l’originale funzionalità salvandolo dallo scempio di un progetto che vuole trasformarlo in un centro vacanze di lusso.
Lo spazio è immenso è una parte potrebbe essere destinata a centro medico ospedaliero internazionale con servizi sanitari e di accoglienza di prima classe che richiamerebbero l’attenzione internazionale e ricchezza.
Cosa vogliamo
In molti paesi europei progetti di questo tipo hanno avuto già un grande successo.
Molti altri sono i punti del nostro programma. Certamente quello che noi vogliamo fortemente è una Venezia capitale internazionale della cultura e vogliamo per Marghera una città metropolitana.
Si deve iniziare ora e abbiamo bisogno del vostro supporto. Per questo chiedo la vostra fiducia barrando il simbolo lista civica idea comune e dandomi la vostra la preferenza.
Grazie e buon voto a tutti