Per fare un tavolo ci vuole un fiore cantava Sergio Endrigo in una sua famosissima canzone su versi di Gianni Rodari. L’ultimo verso della filastrocca che compone il testo sembra proprio sintetizzare quanto spiega molto bene lo studioso Salvatore Ceccarelli all’inizio del libro di Giannandrea Mencini, La battaglia dei semi. Come uscire dai monopoli alimentari (Kellermann Editore, 2025). «[…] i semi sono l’inizio e la fine di un intero processo. Se lei pensa a specie molto importanti per la nostra alimentazione, come il frumento, il riso, il granoturco, ma anche molte leguminose come i fagioli, i piselli, il seme è quella cosa che mettiamo sotto terra, dalla quale cresce una pianta e sulla quale raccogliamo semi. […] Per questo motivo le grandi corporazioni hanno messo le mani sui semi perché in questo modo controlla a cascata tutta una serie di processi che interessano la nostra salute e la salute del pianeta» (p. 17).
Le multinazionali sfidate dai semi di un fiore

In questo volume molto rigoroso e documentato Mencini pubblica un’inchiesta dedicata alle dinamiche oscure del sistema sementiero, nella quale dimostra come il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci sono monopolizzati da sole tre multinazionali. Negli ultimi anni infatti le grandi corporazioni del seme si sono fuse con le grandi corporazioni dei pesticidi perché hanno capito che «i semi si ottenevano attraverso un processo di selezione durante il quale le piante, come sostiene una certa teoria di miglioramento genetico, venivano coltivate in modo ottimale. Quindi se si ammalavano venivano protette con funghicidi, se c’era una stagione secca venivano irrigate, se c’erano piante infestanti si usava il diserbante. Risulta evidente che queste piante nella loro selezione avevano avuto sempre un’assistenza chimica e pertanto questo sistema di selezione chimica alla fine porta a questi semi che noi troviamo sul mercato, ovvero semi che non possono fare a meno della chimica » (p. 18). Il che equivale a dire che quando compri un seme compri per forza annesso anche il pesticida di cui il seme ha bisogno. Ed è questo il motivo per cui le multinazionali di semi e di pesticidi si sono messe insieme, per ridurre le spese.
Un libro che è anche una denuncia

Mencini, attraverso la sua ricerca, denuncia le gravi ripercussioni sociali, gli squilibri commerciali e di conseguenza la sottomissione di milioni di contadini e consumatori alle decisioni e alle speculazioni di pochi colossi.
Il libro, però va oltre la denuncia: è anche un viaggio lungo l’Italia, con particolare attenzione alle zone collinari e montane. Va alla scoperta e racconta aziende agricole, associazioni, cooperative, esperienze che mettono in atto un modello produttivo orientato alla sostenibilità. Un sistema basato sul recupero di saperi antichi, sullo scambio dei semi da cui nasce il fiore e la pianta e sulla valorizzazione dei prodotti locali. Piccole realtà che sfidano la spietata concorrenza dell’agroindustria (parola che già di per sé è un paradosso) con l’obiettivo di sostenere l’antica tradizione agroalimentare italiana. Perché cambiare è possibile, e questo libro lo testimonia con forza.
Un fiore che nasce dai semi, un libro che nasce da una situazione da affrontare

Il volume di Mencini sarà presentato sabato 5 aprile alle ore 17 all’M9 – Museo del ‘900, Mestre, sala M9Lab. L’autore dialogherà con Elisabetta Tiveron. Introduzione di Nicola Pellicani. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
L’autore

Giannandrea Mencini (1968), veneziano, giornalista e scrittore, si occupa di storia dell’ambiente e del territorio. Ha pubblicato numerosi saggi, libri e articoli, dove ha raccontato i problemi della salvaguardia di Venezia e del vivere in montagna tra i quali Il Turismo a Venezia e nel Veneto, problema o risorsa? (Supernova edizioni, 2013), Acqua in Piazza (Lineadacqua, 2016), Vivere in pendenza. Scelte di vita che cambiano la montagna bellunese (Supernova Edizioni, 2019). È stato fra i curatori con contributi specialistici del primo Rapporto sullo stato dell’ambiente 2000 della Provincia di Venezia (Provincia di Venezia, 2000) e dello Stato dell’ecosistema lagunare veneziano a cura del Magistrato alle Acque di Venezia (Marsilio, 2010). Ha ricevuto una menzione speciale nell’ambito della terza edizione del Premio Nazionale di ecologia Verde Ambiente per i suoi scritti sulle tematiche ambientali e di difesa del territorio.
Giannandrea Mencini, La battaglia dei semi. Come uscire dai monopoli alimentari. Prefazione di Elena Ciccarello, Vittorio Veneto (TV), Kellermann Editore, 2025.