Umberto Tirelli, famoso oncologo e a lungo al vertice del CRO di Aviano, docente all’università di Pavia, titolare della Tirelli Medical di Pordenone, è tra gli scienziati più autorevoli del mondo. La Standford University che periodicamente stila una classifica internazionale sulla base degli studi pubblicati, dei risultati, della credibilità, ha inserito Umberto Tirelli in questa speciale classifica che raccoglie alcune migliaia di scienziati in ogni parte del mondo. Adesso taglia il traguardo delle 700 pubblicazioni scientifiche indicizzate su Scopus, la principale banca dati internazionale della ricerca.
Chi è Umberto Tirelli

Tirelli è considerato tra i primi ricercatori del pianeta per varietà di ricerche condotte su tumori, Aids, fibromialgia, sindrome da fatica cronica, Covid e long Covid, ma anche oncologia di precisione, anti-aging e ossigeno-ozonoterapia. Inserito dalla Stanford University tra il 2% dei migliori scienziati mondiali e socio ordinario dell’Italian scientist association, vanta un h-index di 71 (l’indice d’impatto scientifico, altissimo per un medico clinico) con un’attività di studio e cura che attraversa oltre quarant’anni di medicina.
Le sue dichiarazioni

«Sono il primo ricercatore al mondo per la varietà di patologie studiate», ha raccontato. «Non c’è nessuno che abbia lavorato su tumori, Aids, fibromialgia, sindrome da fatica cronica e Covid insieme. Quando mi accorgo che qualcosa non è stato ancora studiato, mi viene voglia di capirlo». Una spinta che lo ha portato, negli anni Ottanta, a indagare i tumori dell’anziano, poi a fondare l’associazione nazionale dei guariti o lungoviventi oncologici Angolo, nata nel decennale del Cro: «Quando fondai l’associazione, con Umberto Veronesi discutemmo molto sul termine lungoviventi. Lui sosteneva che chi guarisce, guarisce con certezza, mentre io volevo dare voce anche a chi continua a convivere con la malattia. Alla fine, decidemmo di tenere entrambi i termini, rappresentavano due realtà diverse ma ugualmente importanti».
La lotta contro il fumo e la citisina

Tirelli fa parte di una task force internazionale impegnata nella riduzione del rischio da tabacco, che studia gli effetti di prodotti come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato. «Molti medici confondono la nicotina con la causa dei tumori, ma il vero problema è la combustione», ha spiegato Tirelli, che segue anche i test clinici su un nuovo farmaco, la citisina, in grado di ridurre il desiderio di fumare. «È una molecola che blocca l’interesse per il fumo, non ha effetti collaterali e aiuta a smettere davvero. È una delle soluzioni più promettenti per ridurre il rischio dei tumori».
La curiosità che lo tiene ai vertici

Tirelli è autore di studi che hanno aperto nuovi campi di ricerca, dalla medicina oncologica di precisione ai tumori nei trapiantati d’organo. E continua a considerare la curiosità il suo motore principale. «Quando mi dicono che una cosa non la conosco, la vado a studiare. È così che nascono le scoperte».


















































































