Giusto un anno fa, papa Francesco, abbastanza in forma, anche se obbligato in una sedia a rotelle, faceva un viaggio lampo a Venezia. Ufficialmente per inaugurare la 60esima Biennale d’Arte e il Padiglione del Vaticano. Frutto di un contributo tra artisti e recluse del carcere femminile della Giudecca. Titolo ricavato da un versetto biblico di Giobbe “I miei occhi ti hanno veduto”. Era il tema dedicato ai diritti umani. Dopo gli abbracci con le detenute disse semplicemente: oggi mi sento più ricco.
Papa Francesco a Venezia

Fu una giornata veneziana intensa. Partito da Roma in elicottero alle sei, arrivo alla Giudecca alle 7.45, poi incontro alle 10 con quasi 2 mila giovani alla Madonna della Salute. Erano tutti arrivati dalle quindici diocesi del nordest. Successiva messa a San Marco davanti a quasi 20 mila fedeli, dove riceve come regalo originale una forcola da gondola. Finale con breve visita alla Basilica di San Marco, preghiera sulla tomba dell’evangelista. Spostamento in motoscafo al Collegio Navale Morosini, e nuovo decollo all’isola di Sant’Elena. Ritorno in Vaticano nel primo pomeriggio.
L’evento passerà alla storia perché era la prima volta che un papa visitava la Biennale d’Arte. Quel giorno papa Francesco sussurrò in motoscafo al patriarca Moraglia: “Venezia città bella, fragile, unica”.
I record

Ai record il Santo Padre ci aveva abituato. Primo gesuita, primo americano, primo papa di nome Francesco e primo dopo il ricovero in ospedale a farsi vedere in giro per San Pietro con poncho Indios, maglietta bianca e pantaloni neri fuori ordinanza. Come un pellegrino qualsiasi e ammalato.
Adesso restiamo in attesa come la storia del XXI esimo secolo giudicherà i dodici anni del suo pontificato.
Il Papa e i Papi a Venezia
Il rapporto tra Venezia e i papi è molto variegato.

Cominciamo dai tre patriarchi di Venezia saliti sul trono di Pietro nel ‘900: Pio X, ovvero Giuseppe Sarto (1835-1914), nato a Riese (Tv), Giovanni XXIII, Giuseppe Roncalli (1881-1963), nato a Sotto il Monte (Bg) e Giovanni Paolo I, Albino Luciani (1912-1978) nato a Canale d’Agordo (BL), papa per soli 33 giorni.
Nella storia dei 266 pontefici (274 se si calcolano i papi avignonesi) e di una trentina di anti-papi, sono in totale 10 i successori di Pietro veneti, di cui quattro patrizi veneziani.

Il domenicano Benedetto XI (1240-1304), nato a Treviso (ma c’é chi sostiene a Valdobbiadene) non fu molto fortunato. Pontefice per soli otto mesi. Dovette subire le lotte interne della nobiltà romana, soprattutto la potente famiglia Colonna. Durante i tumulti fuggì a Perugia dove morì.

Stessa sorte per il veneziano Gregorio XII, ovvero Angelo Correr (1335-1417) venne stravolto dallo Scisma d’Occidente con ben tre anti-papi in contemporanea. Visse da esule a Rimini gli ultimi due anni della sua vita, protetto dai Malatesta. Venne sepolto nella cattedrale di Recanati. Dopo di lui tutti i pontefici sono sepolti a Roma. Nemmeno il secondo papa veneziano, Eugenio IV, al secolo Gabriele Coldumer (1383-1447) fu molto fortunato. Era abate agostiniano nell’isola di San Giorgio in Alga, oggi abbandonata e in totale deperimento. Luogo dove San Lorenzo Giustiniani, primo patriarca di Venezia, fondò la Congregazione dei canonici. L’isoletta, poco più di un ettaro, si trova tra la Giudecca e Fusina.
La foto del papa veneziano

Una foto del 1956 immortala la visita del patriarca Roncalli per ricordare il papa veneziano. All’epoca S.Giorgio in Alga era abitata da una famiglia numerosa e apparteneva alla Curia. Roncalli voleva restaurarla per farne un nuovo seminario. Si fermò dopo aver visto i primi preventivi di spesa.

Papa Eugenio IV dovette fuggire in barca sul Tevere perché minacciato dalla fazione opposta che sosteneva l’anti-papa Felice V di Savoia.

Decisamente più tranquillo il papato di Alessandro VIII, il terzo a Venezia. Al secolo Pietro Ottoboni (1610-1691). Si attivò per tutelare la Serenissima, sempre più minacciata dai turchi.

Ultimo papa veneziano Carlo Rezzonico della Torre, di ricchissima famiglia patrizia. Papa Clemente XIII (1693-1769) era noto per il legame che lo univa al conterraneo Giacomo Casanova che fu segretario del cardinale Francisco Acquaviva d’Aragona, ambasciatore di Spagna. Casanova frequentava l’Antico caffè Greco, dove si criticava ad alta voce perfino il Santo Padre. Venne allontanato dalla città perché ospitò in ambasciata una povera ragazza fuggita da casa.
Un Papa a Venezia prima di Luciani

Infine ultimo veneto, prima di papa Luciani, il bellunese Gregorio XVI, al secolo Bartolomeo Cappellari (1765-1846) già abate camaldolese nell’isola di San Michele, nella laguna di Venezia. Per cui sono due papi che hanno vissuto per anni nelle piccole isole della laguna a Venezia.
Un Papa a Venezia che amava il Veneto

Continuando con i record, a Giovanni Paolo Secondo, Karol Wojtyla (1920-2005) eletto nel 1978 e papa per oltre 26 anni, spetta anche il primato della permanenza in Veneto, tra Lorenzago di Cadore e il Comelico. Amava le Dolomiti che gli ricordavano i monti Tatra in Polonia vicini alla sua Cracovia.
Ultima curiosità di un Papa a Venezia

In campo S.Aponal vicino a Rialto, esiste la calle del Perdon (ovvero indulgenza perpetua) e un sottoportico dedicato alla Madonna. Secondo la leggenda nella città lagunare si rifugiò nel 1177, per evitare l’inseguimento e le minacce dell’imperatore Federico Barbarossa, papa Alessandro III. Dormì all’addiaccio come un clandestino qualsiasi. Poi, tornata la calma, concesse indulgenza perpetua in questo luogo. Basta recitare un Padre Nostro e un’Ave Maria.
La magia veneziana è anche questa.