Donne pericolose, seduttrici implacabili, madri assassine, matrigne vendicative, baccanti fuori controllo: i miti dell’antica Grecia sono pieni di figure femminili inquietanti e affascinanti, protagoniste di storie che ancora oggi ci parlano da molto vicino. Martedì 29 aprile alle ore 20, al Teatro Goldoni di Venezia, va in scena Eroine, una lettura teatralizzata che unisce parole, musica e riflessione per portare sul palco le grandi protagoniste femminili del teatro greco. L’evento apre ufficialmente la tappa veneziana del festival Mythos, appuntamento ormai consolidato per gli amanti del teatro classico, nato a Treviso e in continua espansione.
Le Eroine a Venezia

Mythos è il festival di teatro classico che si svolge a Treviso e, nella sua quarta edizione nel 2025, si estende anche a Padova, Venezia, Pieve di Soligo e Possagno, con il tema “Héroes – Uomini e Dei”. Il festival esplora l’universo femminile attraverso figure della classicità e della cristianità, con eventi che coinvolgono teatro, letteratura e arte.
La serata a veneziana nasce dal lavoro di Marcella Farioli, autrice del libro L’anomalie nécessaire, che ha studiato a fondo come le donne venivano raccontate nel teatro dell’antica Atene: spesso ritratte come esseri pericolosi, da controllare, da punire. Un’immagine potente e inquietante, che riflette non solo i pregiudizi di una società antica, ma anche molti stereotipi ancora presenti nella nostra cultura.
Sul palco l’autrice

Sul palco, sarà la stessa Farioli a guidare il pubblico in questo viaggio tra figure mitiche e temi moderni, accompagnata dalla musica dal vivo del Modern Trio – con Eleonora Biasin alla voce, Attilio Pisarri alla chitarra e Giacomo Berlese al sax. La regia è affidata a Giovanna Cordova, mentre la realizzazione è frutto di una collaborazione tra il Festival Mythos, Classici Contro – Università Ca’ Foscari e l’Associazione Musicale Francesco Manzato. L’evento fa parte della rassegna Fuoriserie, il contenitore culturale del Comune di Venezia dedicato agli spettacoli fuori dagli schemi.
Fin dai tempi di Omero, la letteratura greca ha spesso descritto le donne come un gruppo separato e “diverso” rispetto agli uomini, associandole a tratti come l’inganno, la rabbia, l’instabilità. E così nel teatro di Atene nascono personaggi memorabili come Medea, che uccide i propri figli per vendetta, o Clitemnestra, che pugnala il marito nel sonno.
Sessanta Eroine che arrivano dal mito

La studiosa Marcella Farioli ha analizzato oltre sessanta figure femminili tratte da tragedie, miti, fonti antiche e raffigurazioni d’arte, scoprendo che queste “eroine pericolose” non sono semplici fantasie teatrali, ma riflettono paure sociali molto concrete. Nella Grecia classica, infatti, una donna che osava ribellarsi al ruolo imposto – come rifiutare il matrimonio o gestire il proprio destino – diventava una minaccia per l’ordine pubblico. E il teatro serviva anche a esorcizzare queste paure.
Ma Eroine non è solo una lezione di storia antica. È anche un modo per capire meglio la radice di tanti stereotipi che ancora oggi influenzano il modo in cui guardiamo alle donne, alla libertà femminile e al potere. È uno spettacolo per riflettere, emozionarsi e riscoprire il teatro come spazio vivo, attuale e necessario.