Il Palazzo del Fumetto di Pordenone celebra l’opera di Roberto Raviola, noto come Magnus (1939–1996), con la mostra “Il segno di Magnus. Da Alan Ford a Tex”, la più ampia mai realizzata sul suo lavoro. L’esposizione, curata da Michele Masini, Luca Baldazzi e Giovanni Nahmias, sarà inaugurata sabato 5 aprile e resterà aperta fino al 12 ottobre 2025.
I disegni di Magnus

La mostra offre una panoramica di oltre 300 opere, con numerose tavole e disegni inediti mai esposti prima. Elemento centrale dell’esposizione è la presentazione integrale delle 224 tavole originali de “La valle del terrore”, noto come il “Texone di Magnus”, al quale l’autore dedicò gli ultimi sette anni della sua vita; questa opera fu pubblicata postuma nel maggio 1996 dall’editore Sergio Bonelli.
La carriera di Magnus


Il percorso espositivo ripercorre l’intera carriera artistica di Magnus: dai lavori degli anni Sessanta in collaborazione con lo sceneggiatore Luciano Secchi, alias Max Bunker, che portarono alla creazione di personaggi come Kriminal, Satanik, Maxmagnus e il popolarissimo Alan Ford, fino alle opere realizzate autonomamente, tra cui “Lo Sconosciuto”, nato esattamente cinquant’anni fa. La mostra include anche le storie in cui Magnus ha fuso le sue passioni per la fantascienza e le culture orientali, come “I Briganti”, “Milady” e “Le femmine incantate”.
L’esposizione non si propone come una semplice retrospettiva, ma come un’opportunità per riscoprire un artista la cui opera rimane attuale e senza tempo. Magnus, definendosi un “viandante”, ha attraversato e spesso mescolato vari generi narrativi—dal noir al comico-grottesco, dalla spy-story all’avventura, dal giallo alla fantascienza—reinterpretandoli con una poliedricità di stili grafici che mantengono una forte impronta personale, riconoscibile nonostante i frequenti cambi di rotta.
In preparazione all’inaugurazione della mostra, il Palazzo del Fumetto ha organizzato una serie di eventi introduttivi. Ad esempio “Aspettando Magnus”, un incontro con il direttore artistico Luca Raffaelli, seguito da un appuntamento con Stefano Zattera. Questi eventi offrono prospettive originali sul panorama fumettistico dell’epoca e attuale, accompagnando il pubblico verso la scoperta dell’opera di Magnus.
Da Alan Ford a Tex

La mostra sarà accompagnata da un catalogo che approfondisce i contenuti esposti e riproduce ogni opera in mostra. Questo prodotto editoriale originale del Palazzo del Fumetto è arricchito da contributi di esperti, appassionati e studiosi dell’opera di Magnus, rendendolo un oggetto da collezione per gli appassionati.
“Il segno di Magnus. Da Alan Ford a Tex” rappresenta un viaggio emozionante attraverso l’opera di un maestro che ha segnato la storia del fumetto italiano, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi nel mondo creativo di un artista poliedrico e sempre attuale.
Un degno omaggio a Magnus


I curatori Michele Masini, Luca Baldazzi e Giovanni Nahmias hanno dichiarato: “La mostra raccoglie un corpus ampio e articolato della sterminata produzione di Magnus, che abbraccia un vastissimo arco temporale (dalla metà degli anni ’50 alla metà degli anni ’90), dai primi ingenui lavori giovanili alla sua opera monstre bonelliana: il Texone. Arco temporale segnato da profondi cambiamenti socioculturali che si sono inevitabilmente riflessi nella produzione di uno dei più attenti, poliedrici e sensibili autori di fumetto che il nostro Paese, ma non solo, abbia mai espresso. Lasciatevi allora prendere per mano dal Viandante, come si autodefinì lo stesso Magnus, fatevi condurre da lui al cospetto della sua arte, seguite il suo segno, ma soprattutto non ponetevi limiti nel viaggiare fra le sue opere, muovendovi liberamente fra le sezioni in cui è concepita la mostra, per ripercorrerle, soffermarvi su taluni particolari, curiosare”.