Può un ristorante famoso e qualificato diventare un museo? Succede alla centenaria Trattoria da Romano dell’isola di Burano, un incanto della laguna nord. Il locale diventato celebre per il risotto con i gò (ghiozzo, pesce autoctono) della cuoca Gigia e per la scuola degli artisti ribelli di Ca’Pesaro, con i suoi 450 dipinti esposti, è in pratica una pinacoteca (anomala) dei maggiori artisti italiani del ‘900. Pochi sanno che dietro la cucina della trattoria esiste un altro patrimonio, inestimabile e indisponibile ai più. Sono i Diurnali, nome classico scelto da un sofisticato artista austriaco, tale Benno Geiger, che a Burano si rifugiò per sfuggire alle guerre. Si tratta di 26 volumi (o libroni) per un totale di circa ottomila pagine. Sono le dediche che dal 1936, personaggi famosi, artisti e scrittori hanno voluto, con schizzi, disegni e citazioni, anche divertenti, per ricordare la loro presenza nel locale con la pancia piena. Il primo volume stampato porta la firma di Orio Vergani.
I Diurnali di Romano




Geloso custode è Gigi Seno, genero di Orazio Barbaro, a sua volta figlio del celebre Romano. L’amico degli artisti.
Con i figli di Gigi siamo approdati alla quinta generazione. Una mostra alla Querini Stampalia del 2021, durata ahimè troppo poco e organizzata dal prof. Giandomenico Romanelli e da Pascaline Vatin, con i tipi di Linea d’Acqua, ne ha celebrato e ricordato l’importanza. Titolo: “Le tre stelle di Romano – Burano: arte e storia di un ristorante entrato nel mito”.
I Diurnali cominciano, come detto, nel 1936




Basta un sommario elenco degli scrittori. Vanno da Alberto Moravia, Indro Montanelli, Cesare Zavattini, Aldo Palazzeschi, Carlo Levi, Ennio Flaiano, Mario Soldati, Dino Buzzati, Guido Piovene, Camilla Cederna….addirittura Ernest Hemingway fa un disegno e scrive nel novembre 1949 mescolando italiano e inglese: “To Romano, a parlare of the arts – they are rare in these days – from his friends”. Più divertente, lo stesso anno, la miliardaria americana Peggy Guggenheim: “Peccato chi ha passato tre anni a Venezia senza conoscere Romano!”. Non si sa a chi si riferisce.
L’artista Lawrence Carroll addirittura mette le sue impronte di mano e piede con l’olio d’oliva della trattoria. Tra gli artisti famosi Filippo De Pisis, Mark Rothko, Joan Mirò, Oskar Kokoschka, Sinclair Lewis, Emilio Vedova. Ci sono i famosi cavalli con la firma di Felice Carena.
Anche Chaplin



Ecco la dedica di Charlie Chaplin arrivato al ristorante con la nuova giovane moglie Oona O’Neil. Non poteva mancare un buongustaio come Federico Fellini, poi altri registi “gourmand” come Dino Risi, Mario Monicelli. Dediche e foto di Robert De Niro, Jane Fonda, Sylvester Stallone. Abituale cliente Keith Richards, il fondatore dei Rolling Stones…
Dove finiranno i Diurnali?


Gigi Seno si rende conto dell’importanza storica dei Diurnali. Ha un ultimo desiderio. Ovvero una proposta da fare a qualche importante fondazione culturale veneziana (non mancano in città dalla Querini Stampalia, alla Fondazione Cini, all’Ateneo Veneto…). È di digitalizzare tutti i 26 volumi che così potrebbero essere consultati dagli studiosi di tutto il mondo.
Un lavoro delicato che richiede parecchio tempo, magari svolto con la collaborazione di studenti universitari.