Mi scrive una signora dal Polesine dove è responsabile di un Club di lettrici: “La prego cortesemente di ospitarmi nel suo spazio, perché desidero coinvolgerla sia pure a distanza in una recente discussione avvenuta fra le mie amiche di club. Una di loro ha osservato con una certa enfasi “perché il grande Augias dà del lei ai colleghi che gli capita di intervistare?”.
“In realtà, scrive la mia lettrice, il dottor Augias è stato un pretesto: infatti le nostre socie hanno parlato subito della facilità e della diffusione endemica del “tu” fra persone diverse fra loro come medici e infermieri o fra commesse del supermercati e i clienti, fra insegnanti e studenti..”
“Io ho detto che abbiamo perduto il senso del rispetto. Ma a questo punto la discussione ha spostato il focus sui medici e infermieri aggrediti nei Pronto soccorso, del personale viaggiante delle Ferrovie offeso e picchiato, dei docenti aggrediti dai genitori dei loro studenti ecc.“
Naturalmente ho risposto.

E riassumo: il collega Augias è un signore di novant’anni, un fine intellettuale che rispetta e si fa rispettare, riconoscendo semplicemente l’umanità dell’altro, direi il suo valore. Certo, se guardiamo come sono diventati oggi i rapporti interpersonali c’è da rabbrividire. C’erano una volta, direbbe il saggio, dei vincoli, delle aree di rispetto (a proposito….), mentre oggi tutti siamo sciolti.
Veniamo da lontano, da quando il tu e il voi non li usavano le persone sbagliate e comunque il rispetto da solo non garantiva sempre un corretto rapporto fra individui di età, cultura e perfino censo diverso. Depurate dell’ipocrisia e delle convenienze, a governare quelle forme di “buona educazione” c’era la soggezione, uno stato di inferiorità gerarchizzata che riguardava le cosiddette autorità costituite, dai Carabinieri al Monsignore, dal Dottore alla Levatrice comunale, dal Maestro ai Padroni. E, naturalmente, alle Istituzioni.
Oggi quella soggezione, per fortuna, non c’è più,ma anche il rispetto, purtroppo, scarseggia.
Piccoli e belli, ma…

La televisione, se ce ne fosse bisogno, si impegna a mostrarci praticamente ogni giorno panorami italiani, in particolare indugia sui borghi di montagna, che sono di due tipi: ci sono quelli che vivono nel presente con la loro storia e tradizione, quelli, per dire, che partecipano alla gara per il borgo più bello d’Italia, e sono molti; e ci sono gli altri, anche quelli numerosi pur essi annidati sulle colline e sulle montagne: quei paesotti ancorati al passato e oggi quasi del tutto vuoti di vita, decaduti ma vissuti da piccole ostinate comunità. “Belli e poveri”viene da dire, alla ricerca di un riscatto, di un futuro che non sia di rovina.
Vediamo, di tanto in tanto, gli sforzi di chi “riscopre” il piccolo e bello, con l’innesto di attività artistiche, per esempio, e tutti dicono che ci vorrebbero più abitanti, coppie giovani e motivate, ma tutti invocano… i visitatori forestieri.E non temono sicuramente l’overtourism…
Compleanno

(poesia)
C’è una presenza nella mente
che ogni anno si risveglia
con la data che ti riguarda:
è un odore leggero, un velo
sulla tua pelledi allora:anche
oggiil miracolo l’ha creato
nella mente il profumo
delle rose che ti ho mandato.
Si è sparso per la tua stanza,
inatteso e altero ha creato
un corto circuito nei ricordi:
tutto di noi, infatti, è presente
nel tuo giorno e l’intreccio
delle sensazioni lega il tempo.
L’amore, nel suo mistero,
confonde i giorni e le stagioni
ma tu sei quella di allora:
sei stata e sei il profumo
della mia e nostra vita.
C’è un doppio profumo
in questa stanza e nella luce
invernale fa già primavera
Anonimo ‘25
Che meraviglia la poesia di Anonimo, una bellissima dichiarazione d’amore! Per sempre.
Per quanto riguarda la mancanza di rispetto per persone più esperte o anche solo con più anni di esperienza – non è, purtroppo solo una “nuova moda “, ma uno sviluppo molto negativo riguardante il comportamento ( o NON-comportamento ) tra le persone. Ne vediamo e leggiamo i risultati troppo spesso …