“Quando il mondo verrà distrutto, non sarà ad opera dei pazzi, ma dagli esperti e dai burocrati”. Citazione rubata a John le Carré tra i più celebri maestri dello spionaggio e del thriller, settore che conosceva molto bene essendo stato un agente del Secret Intelligence Service del Regno Unito. I suoi romanzi più famosi sono diventati anche indimenticabili classici del cinema. Vogliamo ricordarlo perché appartiene a quella nutrita schiera di autori nati in questo periodo dell’anno. Indubbiamente ottobre è un mese di grandi talenti come Oscar Wilde, Italo Calvino, Arthur Rimbaud, Paul Valéry. Nonostante l’ottobrata letteraria dobbiamo però ammettere che al primo posto tra i libri amati dal pubblico c’è uno scrittore nato in giugno, Ken Follett considerato uno dei maggiori narratori al mondo con più di 160 milioni di copie vendute. Britannico come John le Carré, anche se quest’ultimo in polemica con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, chiese la cittadinanza irlandese ottenuta poco prima della sua morte avvenuta nel dicembre del 2020.
Entriamo in libreria accompagnati da tanti grandi nomi
È il momento giusto per andare in libreria e svelare l’arcano sul nuovo medagliere, ci sono anche interessanti novità. Lo facciamo in compagnia della nostra guida autorevole e appassionante, la Libreria Lovat, faro letterario del nordest con le belle sedi a Villorba (Treviso) e Trieste.
Ecco la classifica con i magnifici dieci:
- Follett – Le armi della luce – Mondadori
- D’Avenia – Resisti, cuore – Mondadori
- Allende – Il vento conosce il mio nome – Feltrinelli
- Casati Modignani – La vita è bella, nonostante – Sperling & Kupfer
- Ellis – Le schegge – Einaudi
- Cazzullo – Quando eravamo i padroni del mondo – Harper & Collins
- Rampini – La speranza africana – Mondadori
- Crepet – Prendetevi la luna – Mondadori
- Tobagi – La resistenza delle donne – Einaudi
Follett non si smuove
Sempre al primo posto Ken Follett, maestro di un genere che appassiona a livello planetario grazie anche alla contaminazione con il grande schermo che ha utilizzato spesso i suoi romanzi. Le armi della luce (Mondadori). Lo scrittore ci riporta a Kingsbridge dove tutto è iniziato con I pilastri della terra il suo titolo più famoso. Il nuovo romanzo descrive un’epoca di grandi cambiamenti dal 1792 al 1824. Il progresso si scontra con le vecchie tradizioni del mondo rurale mentre un governo dispotico vuole trasformare l’Inghilterra in un potente impero commerciale. Più avanza l’industrializzazione e più aumenta la miseria della popolazione. Gente dedita alla manifattura tessile stravolta dalla nuova era delle macchine. Mentre imperversa la guerra con la Francia di Napoleone Bonaparte, scoppiano le rivolte del pane, gli scioperi e la ribellione contro l’arruolamento. Si apre con una citazione dalla Lettera ai Romani 13,12. “Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”.
Corona torna sul podio
Torna sul podio anche l’ultimo romanzo di Mauro Corona: Le altalene (Mondadori). Il racconto da sopravvissuto dello scrittore alpinista originario di Erto, che al momento della tragedia del Vajont aveva tredici anni. Nella catastrofe più volte annunciata dalla giornalista Tina Merlin, persero la vita anche 487 bambini. Il titolo del romanzo di Mauro Corona diventa una metafora della vita che ha smesso di oscillare, come quelle altalene mute e vuote sospese nel tempo. Leggiamo insieme un frammento: “Fu una sera come le altre…L’ora e il giorno si possono omettere. Il rumore no. La montagna non si reggeva in piedi, ubriaca di uomini sapienti. Un misto di cinismo e interessi, di prepotenza e cemento. Cemento davanti, vite umane dietro. Il torrente sprofondato nella sua stessa acqua non cantava più. Piovve sulla terra, terra nell’acqua, terra su duemila fosse aperte. C’era la luna piena, sereno, vento sottile. Quel vento porta ancora le voci scomparse. Quella notte la montagna inciampò negli ingegneri. Nei geologi, nei tecnici, nei poteri”.
È un racconto che colpisce al cuore; nemmeno la luna secondo lo scrittore è più tornata da quella notte, è una luna diversa perché quella vecchia non vuole più saperne.
D’Avenia in terza posizione
In terza posizione il nuovo affascinante viaggio letterario di Alessandro D’Avenia: Resisti, cuore. L’Odissea e l’arte di essere mortali. (Mondadori). Lo scrittore ripercorre i 24 canti del poema analizzandoli come un’arte di vivere. Nelle peripezie di Ulisse ritrova la propria esperienza e il percorso di ogni individuo. Opportunità per confrontarci con la “nostra Odissea” e con il tempo che abbiamo speso per fare ritorno a Itaca. Alessandro D’Avenia è dottore di ricerca in Lettere classiche, sceneggiatore e insegnante in un Liceo. Dal suo romanzo d’esordio “Bianca come il latte, rossa come il sangue” è stato tratto l’omonimo film. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo.
Allende non finisce mai di stupire
Sempre molto amata da pubblico e critica ritroviamo Isabel Allende: Il vento conosce il mio nome (Feltrinelli). La storia commovente di due protagonisti separati in giovane età e in modo drammatico dalla propria famiglia. Epoche diverse ma lo stesso dolore: Samuel, bimbo ebreo (il padre scompare nel 1938 durante la Notte dei cristalli) e Anita che nel 2019 ha sette anni. Per sfuggire ad un pericolo imminente nella sua terra, il Salvador, cerca rifugio con la madre negli Stati Uniti, ma la nuova politica di separazione famigliare le divide e lei si trova sola in un centro di accoglienza.
La new entry
Entra nel medagliere l’ultimo romanzo di Sveva Casati Modignani: La vita è bella, nonostante (Sperling & Kupfer). Si tratta dell’attesissimo quarto e ultimo capitolo della fortunata serie iniziata con “Festa di famiglia” che vede protagoniste quattro amiche inseparabili alle prese con i problemi e le aspirazioni delle donne contemporanee.
La sorpresa Ellis
Lo hanno definito il suo libro più bello dagli anni Novanta: in classifica Le schegge (Einaudi) di Bret Easton Ellis celebre autore nato a Los Angeles nel 1964 che grazie al primo romanzo “Meno di zero”, da cui è stato tratto un film con Robert Downey Jr, si impone come uno degli scrittori più significativi della sua generazione. Sexy, inquietante, ambiguo, violento: è Ellis in purezza. Così la critica.
Incipit: Nell’autunno del 1981, la vita di un gruppo di diciassettenni californiani che frequentano l’elitaria Buckley School viene sconvolta dall’arrivo di un ragazzo tanto affascinante quanto disturbato e perverso.
Cazzullo svela i segreti dell’antica Roma
Continua a suscitare interesse il nuovo libro di Aldo Cazzullo: Quando eravamo padroni del mondo (HarperCollins). Il giornalista ricostruisce sapientemente con dettagli storici e curiosità inaspettate il mito di Roma svelando il significato del potente simbolo utilizzato da tutti gli imperi del mondo, da Roma all’America: l’aquila. L’Impero Romano non è mai caduto racconta lo scrittore, tutti gli imperi della storia si sono presentati come eredi degli antichi romani. Le parole della politica derivano dal latino a livello planetario: popolo, re, Senato, Repubblica, pace, legge, giustizia. Kaiser e Zar derivano da Cesare, romani sono i nomi dei giorni, dei mesi, delle strade. Gli antichi romani hanno affrontato temi che i politici di oggi non sanno assolutamente risolvere come razzismo, integrazione, cittadinanza.
Rampini sempre in Top ten
Sempre tra i primi dieci: La speranza Africana (Mondadori) di Federico Rampini. Il giornalista e scrittore profondo e acuto testimone delle dinamiche internazionali ci racconta l’Africa in modo inusuale e illuminante, oltre gli stereotipi basati solo su sofferenza e grandi migrazioni. Descrive la straordinaria vitalità culturale di comunità africane a New York, Londra, Parigi. Secondo Rampini il nostro futuro si giocherà in Africa, baricentro demografico del pianeta.
Crepet vuole la Luna
Torna in classifica Paolo Crepet: “Prendetevi La luna” (Mondadori). “Prendetevi la luna non è un consiglio, ma una suggestione. Non vale solo per i momenti difficili, ma anche in quelli di gioia, o quando si tende più alla rassegnazione che all’esaltazione. La luna è lì apposta, scompare e ricompare proprio perché se ci fosse sempre sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono o si teme siano nascoste da qualche parte dell’universo”.
Un inno alle donne
Chiudiamo con lo splendido Premio Campiello vinto quest’anno da Benedetta Tobagi: La resistenza delle donne (Einaudi). La giornalista e scrittrice racconta in forma narrativa la storia sconosciuta delle partigiane e di tutte le donne che hanno lottato contro il nazifascismo. “Ho voluto scrivere un inedito album di famiglia della Repubblica, in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne”, ha commentato ricevendo il premio. “Voglio dedicarlo a queste donne che non si sono girate dall’altra parte e a tutte le persone che oggi non si girano dall’altra parte e che accolgono chi viene in cerca di futuro, che cercano di contrastare la ferocia e le disuguaglianze che ci sono”.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, anche questa settimana ci coinvolge piacevolmente nella conoscenza dei libri più interessanti distribuiti dalla Libreria Lovat. Nel romanzo di Ken Follett, anche se collocato all’interno della prima rivoluzione industriale, c’è un concetto che può essere letto anche nel presente: “Più avanza l’industrializzazione e più aumenta la miseria della popolazione”. Invece dell’industria, pensate ora alla robotica, per esempio pensate ai droni per la consegna dei libri, pensate ad Amazon che salta tutto il processo della distribuzione dei libri e aiuta, anche se indirettamente, la chiusura di librerie. Il secondo libro che suscita la mia attenzione e sono contento che sia in classifica, è il libro di Alessandro D’Avenia: Resisti, cuore. L’Odissea e l’arte di essere mortali. Per me la lettura dei classici è un percorso obbligato nella formazione della cultura di ognuno di noi, per questo rileggere o approfondire L’Odissea e le astuzie del figlio di Laerte è sempre un piacere. Tempo fa ascoltai per radio alcune letture di Giuseppe Ungaretti, già in età avanzata, eppure il fascino e il coinvolgimento è stato fortissimo.
Grazie Elisabetta! Ricerchi e trovi il modo di comunicare al meglio! Sempre aggiornata! Ti applaudo!@@@