I 320 soci della Cantina di Cona hanno chiuso la vendemmia 2023 conferendo alla struttura ben 280.000 quintali di uva, in prevalenza bianca, con un fatturato previsto di oltre 35 milioni di euro. I cambiamenti climatici in corso però determinano sempre più l’andamento del raccolto, tra siccità e fenomeni estremi.
Nella Cantina di Cona 150mila quintali di glera (per prosecco) di cui 40mila da coltivazione biologica
La varietà delle uve conferite dai soci è in prevalenza di uve bianche con il Glera atto a diventare Prosecco. “Continua la netta prevalenza di produzione di uve a bacca bianca – precisa Stefano Tromboni, presidente della Cantina di Cona.- La varietà Glera (destinata a produrre il Prosecco DOC; ndr) ha superato di poco i 150.000 quintali, di cui ben 40.000 da coltivazione biologica. La seconda varietà in ordine di importanza è rappresentata dal Pinot Grigio che ha raggiunto gli 85.000 quintali. Come si può vedere ormai più del 90% delle uve conferite in cantina sono bianche. Il mercato dei vini rossi e, di conseguenza delle uve a bacca rossa, continua a non dare nessun segnale di ripartenza”.
Richieste dai più grossi gruppi vinicoli, fatturato previsto da 35 milioni di euro
Nonostante l’andamento climatico altalenante, la previsione di bilancio, per l’annata appena conclusa, si attesta comunque attorno ai 35 milioni di euro.
“Le moderne attrezzature della Cantina di Cona , che sono state implementate nel corso degli ultimi anni con investimenti ingenti, consentono di produrre vini di elevata qualità che continuano ad essere richiesti dai più grossi gruppi di aziende imbottigliatrici venete e nazionali -sottolinea il presidente Tromboni.- Questi rapporti commerciali, consolidati nel corso degli anni, porteranno prevedibilmente a confermare un bilancio di poco superiore ai 35 milioni di euro”. Tutto ciò è il frutto del grosso lavoro svolto da tutti gli elementi che costituiscono la struttura della Cantina ed è per questo motivo che mi sento in dovere di ringraziare i Soci ma anche il settore tecnico, di campagna e di cantina oltre che la parte amministrativa per la loro dedizione ed attaccamento alla cantina.”
Nella Cantina di Cona raccolti sempre più condizionati dal cambiamenti climatici
Ma qual è il peso dei cambiamenti climatici? “Usciamo da una vendemmia che io ho spesso definito “strana”, nel senso che si è rivelata diversa da tutte quelle degli ultimi anni – spiega il presidente Tromboni.- L’andamento climatico soprattutto nel mese di giugno, con abbondanti piogge e temperature altalenanti, ha condizionato la fioritura della vite, specie per le varietà precoci. La siccità dei mesi seguenti, con uno sbalzo termico irrilevante, non hanno favorito neanche lo sviluppo ottimale delle piante. Per finire le piogge, in fase di maturazione, hanno favorito l’espandersi della Peronospora, con un attacco forte specialmente a danno delle uve mature. Purtroppo credo che dovremmo abituarci a queste situazioni, i cambiamenti climatici portano effetti sempre più evidenti sulle nostre colture agricole, dobbiamo esserne consapevoli”.
Coltivata un’area di oltre 1600 ettari, per il 95% uve raccolte meccanicamente
La cantina conta 320 soci ed un area di produzione che supera i 1600 ettari. Le aziende associate sono collocate prevalentemente nel territorio della bassa veneziana e della bassa padovana, ma partecipano anche imprese importanti del rodigino e del veronese.
Le aziende socie della Cooperativa hanno investito notevolmente nella viticoltura che, al momento, resta il comparto agricolo in grado di garantire il reddito maggiore sul fronte dell’innovazione tecnologica e colturale. La maggior parte delle aziende infatti operano una viticoltura altamente meccanizzata e specializzata, basti pensare che più del 95% delle uve conferite in Cantina sono raccolte meccanicamente.
Il comune di Cona tra i maggiori produttori di prosecco biologico, 160 ettari coltivati dalla cantina
Un altro dato che merita di essere citato è che circa il 30% delle uve lavorate sono provenienti da vigneti biologici e ciò rende la Cantina all’avanguardia in questo settore. La Cantina stessa, infatti, gestisce un’azienda agricola di 160 ettari totalmente biologici che, assommata alle altre importanti aziende che praticano il Bio nel territorio, ha portato il Comune di Cona ad essere tra i maggiori produttori di Prosecco Biologico.
Per la Cantina di Cona urgente e necessaria la barriera contro la risalita del cuneo salino
“Il modello della Cantina di Cona dimostra che è possibile fare una buona e redditizia agricoltura, anche nel mezzo di un periodo critico per il comparto –conclude Nazzareno Augusti, segretario di Confagricoltura Venezia nell’area di Chioggia, Cona e Cavarzere.- Occorre però integrare gli sforzi con investimenti volti a creare un sistema in cui le aziende devono orientarsi a interventi strutturali per migliorare questioni cruciali come la gestione delle acque, ma anche le istituzioni pubbliche devono garantire adeguate infrastrutture, realizzando al più presto opere come la barriera alla risalita del cuneo salino”.