Il dottor Fabrizio Coniglio, ha festeggiato nell’Auditorium dell’M9 a Mestre con successo i suoi primi vent’anni di Banca Fideuram. Un traguardo importante, all’insegna della continuità e della passione per un lavoro che ha contatti continui e rapporti con persone, famiglie ed aziende e che sempre più si fidelizzano e cercano modi sicuri per investire i loro risparmi, ma soprattutto riponendo la loro fiducia appoggiandosi a strutture solide e sane. Difficile, infatti, dimenticare per quanto riguarda il Nordest la brutta esperienza di due importanti banche. Noi di enordest.it l’abbiamo intervistato in esclusiva.
Chi è Fabrizio Coniglio

Fabrizio Coniglio, 61 anni, mestrino doc, lui stesso lo dice “Mestre è la mia città e lo sarà per sempre” festeggia 22 anni di attività in queta realtà mestrina che trova sede proprio in un pezzo di storia della Città, Villa Toniolo. La manifestazione è stata rinviata per via della pandemia.
Da Group Manager e Recluting Private Banker nella pianificazione finanziaria e successoria , racconta con soddisfazione il rapporto con colleghi e collaboratori, parlando di una famiglia, proprio per una vision comune e condivisa. Anni trascorsi a lavorare al fine di ascoltare le persone, le imprese, per capirne le esigenze e restando vicini, creando come lui stesso la definisce “una formula sartoriale”, una sorta di empatia con il cliente, una vicinanza che cresce reciprocamente e che consolida rapporti lunghi e proficui.
Coniglio, come ha iniziato?

“Prima di Fideuram, avevo lavorato fino al 1998 e per quattordici anni come funzionario del Consorzio Fidi e poi come direttore di Ascom Confcommercio Mirano fino al 2000”.
Coniglio anche scrittore?
“Dal 2005 ho intrapreso anche l’attività di scrittore dando alle stampe ben 4 romanzi “La Valle delle rocce rosa”, “L’Asino di Troia”, “La commedia di questa divina terra” e “IL paese sopra le nuvole”, oltre ad aver scritto commedie e musical collaborando con radio private e anche con Rai del Veneto”.
Non solo lavoro, c’è anche una pronunciata vocazione alle attività di volontariato e a una serie di iniziative rivolte alla sua città nella ricerca di nuove opportunità di crescita e di lotta contro il degrado

“Sono presidente dal 2012 di OFF LIMITS, un comitato di comitati cittadini, presidente dal 2018 di NO DEGRADO E MALAMOVIDA e presidente dal 2005 del Club Mestre di PANATHLON INTERNATIONAL.
L’Associazione Off limits è stato ideata da me insieme al “Premio Sinopoli” destinato a celebrare chi, con spirito di gratuità e altruismo, si spende per migliorare la città, rendendola un luogo sicuro e più accogliente. L’iniziativa è dedicata al 64enne mestrino morto su un letto d’ospedale un anno e mezzo dopo una brutale e insensata aggressione da parte di alcuni giovani delinquenti nel centro di Mestre”.
E il Panathlon?

“La mia opera di presidente del Panathlon si è consolidata anche come associazione fondata sul volontariato. Con la finalità etica e culturale, al fine di approfondire, divulgare e difendere i valori dello sport inteso come strumento di formazione della persona. E come veicolo di solidarietà tra gli uomini ed i popoli. E non dimentichiamo il “Premio Città di Mestre per lo Sport” giunto alla sua 71° edizione, un momento per premiare le eccellenze dello sport, un atteso momento della città e di chi si impegna e lavora per questo settore. A farla da padrone saranno le nuove generazioni premiate per meriti sportivi, anche si spera di discipline meno conosciute, perché lo sport non dovrebbe essere a vantaggio solo di alcuni settori, le varie federazioni dovrebbero impegnarsi su questo fronte”.
Coniglio, tornando alla finanza e all’economia?

“Da mestrino, che ama la sua Città, non posso non notare con malinconia la chiusura di molte attività. Ci sono sempre meno supporti alle nuove generazioni. Mentre la crisi attuale dettata dalla guerra Russia-Ucraina sta vertiginosamente mettendo in difficoltà le aziende e le famiglie a causa del caro energia. E soprattutto per via delle imposte sempre più gravose. Le imprese andrebbero aiutate attraverso un fondo di garanzia statale che supporti le banche in questi salvataggi. Dice che l’uscita dall’euro sarebbe un vero suicidio. Chi sarà eletto deve far sentire la sua voce all’Europa, facendo attenzione al mercato speculativo. Dove le borse non possono determinare la fine delle aziende, perciò competenza e controllo posso tener in piedi il nostro Paese”.