Brian Ormson, uno dei mediani più forti del Top 10, lascia dopo anni di gloria quello che oggi è diventato il Mogliano Veneto Rugby per accasarsi ai campioni d’Italia del Petrarca Padova. Una sfida difficile ma che l’argentino ha dimostrato di meritare dopo essere stato per stagioni intere uno dei massimi protagonisti della serie più alta del rugby italiano. Argentino, classe 1991, si era già messo in luce con i “Pumas” nel campionato del mondo Under 20, per poi passare al Viadana e dopo fare grande il rugby a Mogliano. Adesso la nuova avventura patavina che porterà con sé molti ricordi.
Brian perché il Petrarca?

“Per me il Petrarca è sempre stato un punto a cui arrivare. Una società sempre di vertice e preparata. Per un giocatore che fa il Top 10 è una squadra a cui mirare se si vuole giocare in Italia ai massimi livelli. E non posso nascondere che il loro interesse mi ha inorgoglito”
Che ricordi lascia a Mogliano?

“Quando i risultati sportivi non sono quelli che uno sperava è ovvio guardarsi intorno, soprattutto dopo due stagioni di pandemia. Ma quello che mi mancherà di più sono le amicizie e il gruppo che lascio. Che non è certo poca cosa. Tanto sono legato a Mogliano che ci tornerò spesso perché ci piace lo stile di vita e perché troppi ricordi sono legati a quella città. Intanto abbiamo preso casa a Padova ma vorrà dire che farò su e giù a trovare anche i vecchi amici”
Che rapporti ha avuto con la nuova dirigenza?

“Rapporti ottimi con il neo presidente Bovolato e ho ascoltato i loro progetti. Ci siamo lasciati in ottimi rapporti e il loro progetto non è affatto male. Solo che per me era arrivato il momento di fare un piccolo salto di qualità”
A Petrarca cosa si aspetta?

“Quando uno va a giocare con una squadra che ha vinto il campionato si ha un solo obiettivo: dimostrare di meritare il posto tra i XV e dare il massimo in ogni gara. È una responsabilità non da poco ma è anche una sfida che accetto volentieri”
Che effetto le farà rivedere i suoi compagni durante gli scontri Petrarca – Mogliano Veneto Rugby?

“All’inizio mi sentirò un po’ spaesato ma lo spirito del rugby è anche quello del rispetto. Si deve sempre dare il massimo senza farsi travolgere dalle emozioni. Certo dopo per me ci sarà un bel terzo tempo ma in campo scenderò e giocherò per far vincere il Petrarca”
Quanto pesa uno scudetto?

“Non nascondo che pesa ma ti da più senso di appartenenza e senso di responsabilità nel dare sempre il meglio che puoi. Per me, quindi, è un peso leggero che, ovviamente porto con orgoglio”
Cosa augura ai suoi compagni?

“Gli auguro sempre il meglio e sono convinto che faranno bene. E poi vedo che stanno facendo un ottimo mercato. Sono convinto che faranno un ottimo campionato perché conosco la loro voglia. L’anno scorso i risultati sono stati inferiori alle attese ma penso che quest’anno si toglieranno molte soddisfazioni. Non con il Petrarca però (ride)”
Anche se adesso gioca nel Petrarca, cosa ha significato Mogliano Veneto per Lei?

“Ha significato una tappa importante della mia vita. Un posto dove ho conosciuto non solo compagni ma veri e propri amici. Un ambiente che per un giocatore è perfetto ed è il posto in cui sono cresciuto come professionista. E non è facile trovare ambienti così. Dopo tre anni posso dire che mi trovo a casa”
Costanzo cosa le ha detto?

“Mi ha augurato il meglio. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto. Mi ha abbracciato e capito e mi ha augurato di fare ancora meglio per il futuro perché me lo merito. È stato un bellissimo complimento”.
Ph: Alfio Gaurise