Da nipote in nipote, il passaggio del testimone dei Bortoluzzi non è solo pennello e tavolozza, riguarda soprattutto lo sguardo, la prospettiva. In poche parole: il paesaggio veneto. In un viaggio cromatico che abbraccia dalla laguna alle Dolomiti, i tre pittori che hanno lo stesso cognome e viaggiano col cuore sullo stesso soggetto, sono anche un modo interessante per capire da una parte com’è cambiato il paesaggio dal 1800 ad oggi, dall’altra anche e soprattutto una testimonianza di come sia cambiata e si sia evoluta la pittura. Si comincia infatti con un realismo aderente a luce e luoghi, si prosegue mettendo in crisi la forma e adottando cromatismi forti e materici per arrivare ai giorni nostri dove l’ultimo erede della dinastia, alza lo sguardo al cielo e ci regala nuvole metafisiche dai colori sgargianti. Una tradizione lirica che è testimonianza di amore verso la nostra terra.
I Bortoluzzi in mostra
La mostra “I Bortoluzzi a Cortina. La dinastia del paesaggio” a cura del gallerista Giorgio Chinea Canale sarà allestita negli splendidi spazi del Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi, Casa delle Regole, a Cortina d’Ampezzo (Belluno). Patrocinata dalla Provincia di Belluno Dolomiti e dal Comune di Cortina d’Ampezzo, inaugurerà il 25 giugno prossimo e resterà aperta al pubblico fino al 9 ottobre 2022. In esposizione una settantina di opere che comprendono capolavori di Millo Bortoluzzi Senior (Treviso, 31 luglio 1868 – Dolo, 10 febbraio 1933); di Millo Bortoluzzi Junior (Dolo 1938 – Padova 2012) e di Alberto Bortoluzzi (Padova 1988). Una dinastia di paesaggisti che attraversano i secoli, con voce originale, per raccontare le continue suggestioni del nostro territorio. Percorrendolo con il pennello, dalla laguna veneta fino a Cortina, la Regina delle Dolomiti.
A Cortina il paesaggio la fa da padrone

Il tema del paesaggio è molto sentito nella nostra valle in considerazione degli scenari naturali delle Dolomiti, Patrimonio UNESCO dal 2009, non solo per l’importanza geologica e geomorfologica, ma per la loro unicità che le rende riconoscibili in tutto il mondo. Gianfrancesco Demenego, Delegato Museo Rimoldi, afferma: “Sempre più frequentemente, giungono al Museo Rimoldi proposte di mostre riguardanti il paesaggio.
I Bortoluzzi, una famiglia di artisti
A farci propendere per quella che, con soddisfazione, presentiamo quest’estate ai nostri visitatori è stata una particolarità: narra la storia di una famiglia di artisti che, affascinati dalle scenografie regalate dal paesaggio veneto, pur nello scorrere del tempo e nel considerevole mutare degli stili, hanno continuato a percepire la bellezza di ciò che li circondava, ma soprattutto a esprimerla sulle loro tele con delicata sensibilità”.
Sottolinea inoltre Flavio Lancedelli, Presidente Regole d’Ampezzo: “Che il paesaggio, in particolar modo quello montano, sia un tema da noi particolarmente apprezzato è risaputo e non potrebbe essere diversamente: un sentimento spontaneo visto il luogo straordinario dove abbiamo avuto la fortuna di nascere e per il quale il nostro antico Ente opera proprio al fine di conservarlo e trasmetterlo così come l’abbiamo ereditato dai nostri avi”.
Genesi della mostra: protagoniste le tele di Luciano Franchi

“A quattro anni dalla mostra padovana che titolava ‘ L’Eredità dello Sguardo ’ porto a Cortina alcune tra le più belle opere firmate dalla dinastia dei pittori veneti dei Bortoluzzi – spiega China Canale-. Iin un’ inedita e più ampia riunione famigliare che mi ha visto in prima linea contattare e coinvolgere splendide collezioni pubbliche e private. Buona parte delle opere esposte di Millo Bortoluzzi Senior sono un prestito della Galleria padovana Nuova Arcadia di Luciano Franchi. A oggi uno dei più grandi collezionisti dell’artista”.
Per i Bortoluzzi la seconda tappa di tre
La mostra è infatti la seconda importante tappa di una trilogia Chinea Canale dedica ai Bortoluzzi. Una delle più importanti dinastie pittoriche del panorama artistico veneto a cavallo tra ‘800 e ‘900 . Bisnipote di Millo Bortoluzzi Senior, che fu artista di fama internazionale, tra i più importanti del Novecento italiano, assistente di cattedra di pittura di paesaggio con Guglielmo Ciardi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, maestro di Teodoro Wolf Ferrari. E figura di spicco di numerosi concorsi nazionali ed internazionali (Biennale di Venezia, Cà Pesaro, quadriennale di Roma etc.) Alberto Bortoluzzi è stato anche nipote e allievo di Millo Bortoluzzi Junior. Protagonista della Padova della seconda metà del Novecento, fautore di una riscoperta della pittura di paesaggio.
La storia della dinastia Bortoluzzi e i prossimi appuntamenti

Millo Bortoluzzi Senior nel lontano Ottocento produceva delle vedute così realistiche da suggerirne quasi l’ora e il giorno della realizzazione. Per questa sua “verità” aveva partecipato alle massime esposizioni nazionali e si era affermato rapidamente. La critica al realismo infiamma e ilo colorismo di Millo Bortoluzzi Junior ne risentirà, producendo significative variazioni sintattiche. Per arrivare ad Alberto che con il linguaggio del contemporaneo torna sul paesaggio trasfigurandolo nell’assenza di segnali antropici, sconvolgendo la tridimensionalità ed affidando quindi al cielo e alle nuvole l’ultima parola per dire della sua terra veneta.
Parere di gallerista
“Un onore per me compiere questo grande passo con Alberto Bortoluzzi- incalza Chinea Canale- erede e testimone di una delle famiglie più cult della tradizione pittorica veneta. Un artista brillante, forte e deciso, dal carisma e dal fascino indiscutibile e soprattutto dalla forte dottrina e disciplina. Plasmata negli anni dallo studio accademico e dalla tenacia tipica di ogni vero artista. Con Alberto mi legano ricordi importanti. Con lui ho iniziato la mia carriera di Gallerista. A Padova nel 2017 inaugurai la mia prima galleria d’arte, la Giorgio Chinea Art Cabinet di Vicolo Pedrocchi. Ed è con lui che dopo questa importante tappa Cortinese arriveremo a chiudere la trilogia a Treviso”.