Torna il diario liberale dopo una piccola pausa. Pronto ancora a scrivere pagine e a far riflettere. E a pensare che Mattarella è stato esemplare nel discorso di fine anno.
Discorso di addio esemplare del Presidente Mattarella, tanto da catalogarlo tra gli italiani migliori che non sono tanti

C’è però una lacuna che molti hanno notato e su cui, per rispetto, si è preferito sorvolare. Non ha spiegato – un grande come lui che ha saputo risolvere problemi che pochi altri sarebbero stati capaci – qual è l’impedimento che lo costringe a non potersi dedicare per qualche mese in più al paese, pur sapendo che ne abbiamo bisogno più di prima. Non è da lui lasciarci in una situazione di incertezza e confusione politica. Col rischio che la sua dedizione di sette anni venga vanificata e il suo lavoro sprecato. Ci deve essere una ragione grave che ci sfugge .
Continuano a diminuire le nascite. Alle coppie basta un solo figlio. Tra 10 anni saranno più gli anziani che i lavoratori

Come pagherà lo stato le pensioni? Che al governo ci sia la destra o la sinistra saranno gatte da pelare. Tra l’informatica che assorbe sempre più il lavoro ai giovani, la longevità degli italiani, chi va in pensione a 60 continua a lavorare in nero e la diminuzione delle nascite, l’Italia non potrà corrispondere le pensioni. Il paese è destinato al fallimento. Sembra che agli italiani il problema non interessi e continuano a non fare figli. Pensano di riprodursi quando la fertilità comincia a precipitare. Le nuove generazioni lavoreranno fino a 80 anni.
I novax si dividono in diverse categorie filosofiche. Ma su tutte prevale la stupidità anche tra i laureati con 110 e lode

Si stenta a credere che ci siano persino studiosi, scienziati e medici che hanno a che fare con la farmacologia e la salute pubblica. Anche uomini di fede, come i vescovi ortodossi. C’è pure chi ne ha paura perché lo ritiene un’arma dei poteri forti per controllare il mondo. È definito un vaccino sperimentale, mentre è il farmaco più testato nella storia, su oltre quattro miliardi di persone. C’è chi non lo usa, anzi diffonde il contagio per creare problemi al governo. E chi non vuole che le multinazionali si arricchiscano. Quasi tutti sono esibizionisti e andando controcorrente è più facile farsi notare.
Festeggiando il nuovo anno il mio pensiero non va solo al futuro ma a Dino Pizzo e Uccio Titone che non ci sono più
Quando due amici d’infanzia se ne vanno portano con sé una gran parte di noi che li abbiamo amati. Dire che erano i migliori non è compiacente ma un riconoscimento. Abbiamo affrontato assieme tanti ostacoli che loro hanno superato prima di altri perché più saggi, comprensivi, tolleranti. Questo merito può colmare l’enorme vuoto che hanno lasciato e essere di guida alle future generazioni. In questa società che chi rimane cerca, anche inconsciamente, di sgretolare sia il ricordo di chi se n’è andato a irrobustire e cementare istituzioni, libertà e amicizia. Auguro a tutti uno splendido 2022.
Se alcuni amici si riunissero per una ricorrenza qualsiasi e si salutassero a pernacchie nessuno troverebbe da ridire

Se, invece, celebrando i 40 anni della fondazione del MSI o altra ricorrenza neofascista fanno il saluto romano, c’è un idiota che protesta. Nonostante i 76 anni di democrazia, si vuole negare ora ai nostalgici quella libertà di espressione che il fascismo ci negò per vent’anni. Se con regole di buona convivenza, oggi chiunque è libero di salutare come vuole, col braccio alzato o col piede abbassato. Come pure, se si rispettano le regole ognuno può celebrare ciò che gli fa più piacere. Dalle leggi razziali alle deportazioni e agli eccidi. Proprio per ricordare quei tempi bui ed evitare che tornino.
Purtroppo non è simpatico, si dice, neppure a se stesso. Ma almeno è intelligente. Letta invece è docente di SciencesPo

Cioè di politica teorica ma non pratica, per di più a Parigi. Non si è neppure accorto – forse bisognava fargli un disegno – che il PD è pieno di renziani. Infatti, a scrutinio segreto fecero fallire la legge Zan. E non è detto che non saranno ingenuamente ricandidati per dimostrare a D’Alema che il PD non è ammalato. Allora, a differenza di oggi, sia nella sinistra che nella destra, cioè nel PCI e nel MSI, intelligenza e cultura erano condizioni indispensabili, perché i politici dovevano essere migliori degli elettori. Ora si aspetta un altro messia, che, seppure non unto dal Signore, sdogani la sinistra.