Biancarosa Zecchin è una di quelle straordinarie cuoche che danno il tocco dell’eleganza, oltre che della qualità, a ogni piatto portato al tavolo. Chi frequenta La Montanella di Arquà Petrarca conosce bene la bravura di Biancarosa che, con il marito Giorgio Borin patron del noto ristorante, condivide da oltre quarant’anni la passione della buona cucina e l’eleganza del locale nel cuore del borgo collinare tra i più belli d’Italia: condivisione portata avanti dai figli Francesca e Giuseppe, la prima esperta “wedding planner”, il secondo direttore di sala.
7 persone con Biancarosa
Biancarosa, come tutti i cuochi, rimane un po’ nelle retrovie, assieme alla sua brigata di 7 persone con il fedele ed esperto capocuoco Mauro Mozzato presente nella cucina della Montanella da oltre 30 anni. Abbiamo un bellissimo rapporto di collaborazione in cucina con tutta la brigata, un rapporto che si trasforma in un rapporto di armonia e di amicizia.
La storia di Biancarosa è tutta da raccontare

“Ho frequentato l’istituto tecnico Ruzza di Padova e mi sono diplomata nel 1974 come stilista pensando di puntare la mia vita nel mondo della moda: era un mondo che mi affascinava, nella mia idea di giovane donna non c’era quella di entrare in cucina! Non sapevo cucinare neppure un uovo.
Mi sono sposata con Giorgio nel 1975. Lui era il proprietario della Montanella e “galeotto” fu il matrimonio di mia sorella Daniela celebrato in quel locale dove conobbi Giorgio che rividi un mese dopo quando mia mamma Aurora festeggiò il suo 25° anno di matrimonio con papà Giuseppe . Da lì io e Giorgio abbiamo iniziato a frequentarci, sono 46 anni che siamo sposati… “
Gli inizi di Biancarosa
“Io provengo da San Pietro Viminario, piccolo paese poco distante da Arquà Petrarca. Appena sposata ho iniziato a lavorare nel ristorante servendo ai tavoli. Poi ho iniziato ad entrare in cucina iniziando con i dolci. Devo molto alla zia di Giorgio, Leonilde, che mi ha fatto da maestra insegnandomi i segreti della cucina. Un’ altra persona importante è stato mio suocero Aldo che mi diceva: ‘vai avanti, non fermarti, sei sulla buona strada’. Da lì è partita la mia passione verso la cucina che bisogna amarla: quando il piatto, dopo averlo provato più volte, ti riesce e senti gli apprezzamenti dei clienti, allora la soddisfazione è grande!”
Le marmellate e i liquori

Ma Biancarosa è ora anche esperta nella produzione di marmellate: ne confeziona ben 27 tipi e tutti sono alla ricerca delle marmellate di Biancarosa che diventa una sorta di moderna alchimista, alla ricerca di nuovi gusti nella preparazione di liquori.
“Un bel giorno mi ritrovo in mano un libro antico dal titolo “Rosolio del medico Savonarola di Padova”, vissuto 6 secoli fa. Come fare il rosolio con petali di rosa e altri fiori e frutti: ci provo, inizio a sperimentare i miei liquori, li faccio assaggiare ai miei amici: piacevoli, mi dicono “vai avanti”. Così comincio a produrre liquori. Sono riuscita a imbottigliare il mio “Laurus” (liquore di alloro) e altri. Tra l’altro Biancarosa ha inventato il liquore “Laurus Nobilis”, ottenuto con l’infusione delle bacche di alloro, così come il medico Michele Savonarola, già nel ‘400 preparava i suoi rosoli a Padova. Citato anche dal Petrarca, l’alloro è un ottimo digestivo e lascia un piacevole retrogusto amarognolo.
Giorgio Borin lo dice con una punta di orgoglio
“Mia moglie Biancarosa è un treno… d’altra parte il mio ristorante è “anomalo” perché abbiamo l’azienda agricola che produce quello che prepariamo in cucina e portiamo in tavola, il pane e la pasta la prepariamo noi, privilegiamo tutto ciò che proviene dal nostro territorio… “. Biancarosa, dalla sua esperienza di stilista, ha inoltre rivoluzionato l’arredamento della Montanella cambiando tovaglie, mobili, rendendo tutto più elegante. “Siamo stati i primi a mettere le cloches sui piatti, i primi a mettere il coperchio nelle tazzine di caffè… “
La ricetta
Per i lettori di http://www.enordest.it Biancarosa propone uno dei suoi piatti caratteristici: la faraona grigliata all’aroma di alloro. Questa pianta è molto diffusa sui Colli Euganei e da sempre è utilizzata in vario modo in cucina. Per la ricetta serve una griglia possibilmente a legna e una mezz’ora per prepararla.
Faraona grigliata all’aroma di alloro

Ingredienti (per 4 persone)
1 faraona, un quarto di olio evo, alloro qb, sale
Preparazione
Tagliamo la faraona in 4 pezzi, disossiamoli e disponiamoli in una bacinella per alimenti con sale, 6 foglie di alloro spezzettate e un cucchiaio di olio. A parte, tritiamo 8 foglie di alloro e mettiamole in abbondante olio extra vergine di oliva. Prepariamo una griglia calda con abbondanti braci e disponiamo sopra i quattro pezzi di faraona e cuociamo bene prima da un lato e poi dall’altro. Disponiamo su un piatto un quarto di faraona cospargendolo con l’olio all’alloro e decoriamo con tre foglie di alloro.
Il vino in abbinamento

E’ un piatto saporito con il caratteristico aroma dell’alloro. In vino che proponiamo in abbinamento che proponiamo è un Colli Euganei rosso Doc: buono, strutturato, che si confà alla faraona grigliata all’aroma di alloro che proponiamo.