Cala il sipario sulla quarta edizione del Summit G20 Spiagge che raggruppa le più importanti località balneari d’Italia. Il “Network” ideato dal sindaco di San Michele al Tagliamento/Bibione Pasqualino Codognotto si è svolto a Jesolo. Obiettivo della discussione diffusa su 12 tavole rotonde è stato il confronto sullo sviluppo strategico delle spiagge più visitate del Paese, tracciando progettualità che abbiano come pilastri la responsabilità, la sostenibilità e l’innovazione. Spiagge che accolgono 60 milioni di turisti. Per arrivare allo status di “Città balneare”
60 milioni di turisti per oltre 20 spiagge

All’evento hanno partecipato i rappresentanti dell’intera costa veneta con Jesolo, Bibione, Cavallino Treporti, Caorle, Chioggia, Rosolina, le friulane Lignano Sabbiadoro e Grado, la riviera romagnola con Riccione, la Campania con Sorrento e Forio; Castiglione della Pescaia, Bibbona e Viareggio per la Toscana; la Sardegna con i comuni di Alghero e Arzachena e la Sicilia con Taormina.
Il passaggio di consegne

Nel corso della giornata conclusiva all’Hotel Almar c’è stato il passaggio di consegne: nuovo coordinatore nazionale G20 S il sindaco di Cavallino-Treporti Roberta Nesto che prenderà il posto del collega Codognotto.
L’ideatore che portò 60 milioni di turisti

Il G20 Spiagge e’ una sua creatura. Ma ora che ha finito il secondo mandato ha ceduto il timone del coordinamento nazionale. Pasqualino Codognotto sindaco uscente di San Michele al T. Bibione ideo’ lui stesso nel 2018 contattando i sindaci delle località balneari di tutta Italia. Mise in piedi una squadra di venti comuni balneari che rappresentano 60 milioni di turisti.
In questi anni si sono svolti convegni su temi come la promozione, l’erosione delle coste e il fatto che questi territori d’estate diventano vere e proprie città con annessi problemi di traffico, viabilità, asporto rifiuti e sicurezza. Ma soprattutto la grande battaglia e’ la il pdl (progetto di legge) presentato in più tavoli sul riconoscimento dello Satus di città balneare. In merito c’è stato anche un incontro con il ministro del Turismo Garavaglia ma la battaglia dei primi cittadini non si fermerà qui. E Codognotto prima di passare il testimone ha ribadito questi concetti.
La sfida di Codognotto

Come spiega il sindaco: “Non possiamo proseguire ad “elemosinare” un carabiniere in più in vista della stagione estiva che si presenta complessa anche sul fronte sicurezza. Si tratta di una sfida complessa ma indispensabile per presentare al Governo la progettualità di un settore fondamentale per la nostra economia, capace di attrarre più di 70 milioni di turisti all’anno.
E su questo aspetto da tempo ci stiamo battendo con tutti i colleghi sindaci da Nord, passando per il Centro fino a Sud del Paese. Una “città balneare” è una città che ha un numero ridotto di residenti (mediamente meno di 15.000) ma che è caratterizzata da una elevata presenza turistica, (più di 1 milione di presenze annue secondo i parametri del G20s). Faccio un esempio: alcune spiagge del nostro litorale nei mesi “caldi” arrivano a centinaia di migliaia di persone al giorno che necessitano di servizi al pari di alcune città capoluogo (utenze varie, sicurezza, sanità).
Il punto centrale di questo inedito status giuridico è la sperequazione tra residenti stabili e presenze turistiche. Lo status giuridico di “Città balneare” ci permetterebbe di investire più risorse in relazione all’effettiva presenza sul territorio, che non può essere limitata ai residenti. Comuni come San Michele al Tagliamento – Bibione o Cavallino Treporti, che non superano i 15mila abitanti, d’estate arrivano rispettivamente a 5.5 milioni e 6.2 milioni di presenze. Per questo è indispensabile rivedere la fiscalità, per usufruire di un maggior residuo fiscale e di maggiori trasferimenti. Due tra le proposte emerse ai tavoli del G20s sono quelle di intervenire sul Fondo Perequativo IMU e sulla possibilità di trattenere in tutto o in parte i canoni demaniali. Queste maggiori risorse aprirebbero scenari inediti e permetterebbero una gestione migliore di tutto il comparto, con ricadute positive per l’intero territorio”..
Uno status giuridico per 60 milioni di turisti

Conclude Codognotto. “Lo status giuridico di “Città balneare” ci permetterebbe di investire più risorse in relazione all’effettiva presenza sul territorio, che non può essere limitata ai residenti. Comuni come San Michele al Tagliamento – Bibione o Cavallino Treporti, che non superano i 15mila abitanti, d’estate arrivano rispettivamente a 5.5 milioni e 6.2 milioni di presenze. Per questo è indispensabile rivedere la fiscalità, per usufruire di un maggior residuo fiscale e di maggiori trasferimenti. Due tra le proposte emerse ai tavoli del G20s sono quelle di intervenire sul Fondo Perequativo IMU e sulla possibilità di trattenere in tutto o in parte i canoni demaniali. Queste maggiori risorse aprirebbero scenari inediti e permetterebbero una gestione migliore di tutto il comparto, con ricadute positive per l’intero territorio”.
Un 2021 da record e i fondi europei

Luglio e agosto con il tutto esaurito. Addirittura un agosto con tassi di occupazione oltre al 98% in alcuni casi. Come la costa veneta, il lago di Garda o le località di montagna. C’era chi sosteneva che la ripresa ci sarebbe stata nel 2024, invece già oggi l’economia legata al turismo ha ripreso fiato. L’assessore alle Politiche comunitarie del Comune di San Michele al T./Bibione Annalisa Arduini ha partecipato alle Tavole rotonde sul PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). “Oltre allo Status di Città balneare le prossime sfide ci vedranno impegnati ancora di più sul fronte dei Fondi Europei oggi più che mai fondamentali per le politiche del turismo”. Mentre Tonino Capacchione presidente nazionale dei Balneari aderenti a Confcommercio ha chiesto “l’applicazione della Legge 145/2018. Che prevede la riforma del Demanio marittimo e delle concessioni demaniali per l’esercizio delle attività balneari. Eliminare qualsiasi incertezza nell’applicazione delle norme”.
Il rapporto

Nel recente rapporto del World Economic Forum dedicato alla competitività dei Paesi europei in ambito turistico, l’Italia guadagna l’8° posto in classifica. Un piazzamento ottenuto dalla media dei risultati nei diversi campi specifici che in alcuni casi vedono però il Bel Paese in coda alle liste.
Il caso Italia
Se da un lato l’Italia è in cima alle classifiche per patrimonio naturale e culturale, dall’altro scivola a picco quando si parla di priorità fissate dal Governo in relazione al comparto. Ostacoli di cui i relatori del G20s hanno affrontato partendo proprio dalla questione ambientale con la relativa difesa delle risorse presenti e per le quali la maggior parte dei turisti sceglie ogni anno le località italiane come destinazione delle loro vacanze.
Le esigenze per 60 milioni di turisti

Lotta all’erosione, mobilità sostenibile e accessibilità sono questioni che se trascurate rischiano di rendere meno attrattive le località che perderebbero quindi la loro linfa vitale: i turisti. L’esperienza della pandemia ha definito poi nuove esigenze e nuove richieste da parte degli ospiti, che cercano spazi adeguati e città capaci di garantire per la loro stessa conformazione il massimo della sicurezza. Lo sviluppo urbanistico e la vivibilità diventano così temi centrali nell’ottica della ripartenza e del futuro.