Cinque medaglie in dieci giorni per gli atleti del Nordest alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il nuoto dà l’argento storico alla staffetta 4×100 a Thomas Ceccon di Schio e Manuel Frigo, originario di Cittadella ma residente a Loria. Ceccon arriva quarto anche nei 100 metri dorso. Le altre tre medaglie – di bronzo – sono di due friulani e di una trevigiana di Mogliano (Tv), Erica Cipressa, figlia di Andrea il commissario tecnico italiano della scherma, che ha conquistato la medaglia di bronzo a squadre del fioretto. La scherma porta anche la medaglia a squadre nella spada con Maria Navarria, udinese di Carlino, e quella del sollevamento pesi del cordenonese Mirko Zanni. L’Italia – fino domenica mattina – ha vinto 2 ori 8 argenti 15 bronzi. Si trova al 16° posto nella classifica per nazioni.
Federica Pellegrini. Quinta finale alle Olimpiadi nei 200 stile libero

“Volevo che finisse proprio così, anche se non si vedeva dentro l’acqua sorridevo: questo è il momento giusto”. Federica Pellegrini chiude la sua storia olimpica con un settimo posto nella finale dei 200 stile libero vinta dall’australiana Titmus. E’ diventata la prima donna nella storia (nel nuoto ci è riuscito Michael Phelps nei 200 farfalla tra il 2000 e il 2016, come Aldo Montano nella scherma). Tocca la piastra del suo ultimo 200 stile libero olimpico, guarda il crono (1’55”91, il suo migliore in questa stagione) insieme all’ordine d’arrivo e il suo volto immediatamente si rasserena. Da pronostico vince Ariarne Titmus, che dopo l’oro nei 400 stile si porta a casa anche i 200 senza però realizzare il tanto annunciato primato. L’australiana si ferma a 1’53”50, un “tempone” sia chiaro, ma il record del mondo resta nelle mani di Federica Pellegrini ai Mondiali di Roma 2009 (1’52”98).
Federica Pellegrini: 16 anni di attività annuncia il nuovo fidanzato

“È stato un bel viaggio, me la sono goduta”. Durante questi lunghissimi 16 anni di carriera, leggendaria proprio per una longevità così unica nel nuoto, la quasi 33enne (compleanno 5 agosto) di Spinea si è spesso sentita addosso il peso del mondo, di chi non può deludere. Da qui in poi può rilassarsi, può lasciare spazio alla “donna Fede” con le proprie esigenze. Ufficializza la storia d’amore con Matteo Giunta “il segreto di Pulcinella”, l’allenatore che in silenzio da qualche anno è diventato pure il suo fidanzato. “Matteo è stata una persona fondamentale, una delle più importanti nel mio percorso umano e sportivo. Se non ci fosse stato Matteo probabilmente avrei smesso. E’ stato un grandissimo allenatore e un compagno di vita speciale, spero lo sarà anche in futuro. Allenare? Non ci penso proprio, sarei troppo cattiva”. Innamorata, felice, appagata. La vedremo ancora in acqua alle staffette miste alle quali tiene molto, poi sarà protagonista a Napoli nelle gare ISL (International Swimming League) da agosto a settembre.
“Il mio ultimo 200 stile olimpico è stato molto bello – ha detto senza riuscire a trattenere le lacrime e l’emozione – dentro ci sono venti anni di vita. Era l’obiettivo di questa Olimpiade prendermi questa quinta finale, con un anno di ritardo, più che mai difficile perché il livello si è alzato molto. Non ci penso nemmeno di andare a Parigi nel 2024. Il mio corpo mi sta chiedendo già il ritorno, con i minuti di interessi”.
Federica Pellegrini finisce al quarto posto nella staffetta 4×100 misti, penultima gara della carriera olimpica con il dorsista di Schio Thomas Ceccon.
“Ho tantissime cose da fare adesso”, dice Federica parlando del futuro. “Prima di tutto – conclude la Divina – tornare a casa, festeggiare il mio compleanno perché 33 anni è un’età importante, poi ci dobbiamo far votare dagli atleti per il Cio, a settembre, si spera anche novembre ci sarà la Isl a Napoli, poi uscirà un docufilm, poi c’è in progetto un libro, poi le registrazioni di Italiàs got talent”.
I numeri della carriera di Federica Pellegrini

Cinque le finali di Federica Pellegrini in altrettante edizioni consecutive dei Giochi. Nei 200 metri stile libero ha vinto l’argento ad Atene 2004 e l’oro a Pechino 2008. 58 medaglie di cui 29 in vasca da 50 metri e 6 Mondiali. 8 medaglie consecutive ai Mondiali nei 200 stile libero dal 2005 al 2019 (record assoluto): 4 ori, 3 argenti e 1 bronzo. Ha vinto anche 2 ori nei 400 stile libero. All’eta di 16 anni, con l’argento di Atene 2004 nei 200, Federica è diventata la più giovane azzurra su un podio olimpico e detiene il primato del mondo nei 200 sl: 1’52”98 (2009). Il record resiste da dodici anni. Sayonara, Fede. E grazie di tutto.
Nuoto. Super Frigo-Ceccon, parla veneto l’argento nella 4×100

Lunedì 26 luglio l’Italia è argento nella staffetta 4×100 stile libero alle Olimpiadi. Il quartetto azzurro (i veneti Manuel Frigo e Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Alessandro Miressi) ha chiuso in 3.10′.11′ alle spalle degli Stati Uniti. In semifinale la staffetta, veneta per metà, aveva fatto il nuovo record italiano. Manuel Frigo, 24 anni, è di Cittadella – ma vive a Loria, nel Trevigiano – ed è atleta della Polizia di Stato. Thomas Ceccon, 20 anni, è di Schio, anche lui è della Polizia di Stato.
“Ci siamo abbracciati prima di partire, eravamo convinti – ha detto Manuel Frigo – Per me era già impensabile essere qui, adesso addirittura una medaglia. Quando la vedrò, ci crederò”. “Sapevamo di avere una buona possibilità di medaglia – ha aggiunto Thomas Ceccon, che pochi prima dell’argento ha staccato il pass per la finale dei 100 dorso – Ho fatto la scelta di fare entrambe le gare, dato che ero andato bene nel dorso non potevo che fare altrettanto in staffetta. L’argento olimpico non è una cosa da tutti i giorni».
Chi è Thomas Ceccon

Il vicentino Thomas Ceccon ha un fratello più grande di 3 anni che portava i capelli lunghi, giocava a tennis e nuotava. Thomas avrebbe potuto fare il cestista ma l’ha seguito in tutto. Anche nel nuoto. Anche nel dorso. “Porto un po’ di Eren, che ha dovuto smettere di nuotare”. Thomas è riuscito a centrare la finale dei 100 prima di presentarsi sul blocco per la staffetta. Thomas può nuotare qualsiasi stile ma mentalmente le gare lo stressano, forse perché è uno spirito libero. La sua gara ideale sarebbero i 200 misti, ma s’è messo in testa di fare al meglio i 100 stile libero per battere un giorno Miressi. Dispone di una velocità di base molto alta e continua a progredire. Prima lo consideravamo il “Balotelli del nuoto”, ora è più inquadrato. Da quando Alberto Burlina lo ha portato da Schio a Verona, dove si allena nella stessa piscina di Federica Pellegrini. Campione olimpico giovanile, a Buenos Aires prese 5 medaglie compreso un oro tra stile libero, dorso e farfalla. Tra i grandi vanta 3 bronzi europei. Ha paura di farsi un tatuaggio anche se lo vorrebbe: quello con i cinque cerchi è già nei pensieri. E riscuote molto successo tra i social. Una volta si prese la ramanzina del c.t. perché gli disse “un attimo che devo attivare il mio popolo social”. Ora a Verona fa il nuotatore professionista e i risultati sono già eclatanti per un ragazzo del 2001 che tra i pregi annovera la capacità di “sdrammatizzare le situazioni”.
Chi è Manuel Frigo

Manuel Frigo, nato a Cittadella ma vive a Loria (Treviso), che è stato confermato nella delicatissima ultima frazione: “Per me era impensabile soltanto tre anni fa essere qui e ora arriva addirittura una medaglia”. Per la medaglia che lo ha ripagato di tutto, ha tagliato anche i baffi. Manuel Frigo tre anni fa salutò Padova per Roma dove “nuoto e basta, sono un tipo tranquillo”. Voleva mettersi in discussione e decise di affidarsi a Claudio Rossetto, tecnico azzurro della velocità. A consigliarlo fu un altro padovano come Luca Dotto che fino al 2019 faceva parte di questa staffetta e fu il primo azzurro sotto i 48”. Lui è un segugio cresciuto all’ombra del compagno, diligente e coraggioso. L’Italia ha trovato un ultimo frazionista che sa prendersi le sue responsabilità. Quando Rossetto gli ha chiesto se si sentiva di fare il quarto, ha abbozzato un sorriso. Non è tipo che si distrae e preferisce la discrezione. È diventato un punto fisso del gruppo dei velocisti e ha conquistato le prime medaglie importanti solo quest’anno agli Europei di Budapest. Il suo cuore generoso contrasta con le sue poche parole: “O il salto di qualità o mollo”. E ha trovato la chiave. Fare l’ultimo frazionista e bruciare al tocco il campione olimpico Chalmers non è da tutti.
Martedì il vicentino Thomas Ceccon sfiora la medaglia nei 100 metri dorso e, nonostante una prova maiuscola con nuovo record italiano, deve accontentarsi di un quarto posto olimpico, a soli 11 centesimi dal podio. Una grandissima finale quella del ventenne azzurro. Ai primi due posti due russi, Rylov (clamorosamente sotto i 52 secondi) e Kolesnikov, che hanno preceduto l’americano Ryan Murphy. Un’altra medaglia per l’Italia arriva nella notte italiana dal nuoto. La 4X100 mista maschile azzurra ha trovato il bronzo, salendo sul podio olimpico per la prima volta in questa disciplina alle Olimpiadi. Il vicentino Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi hanno dunque regalato al team italiano la 25a medaglia, la sesta complessiva del nuoto
Scherma: Erica Cipressa medaglia di bronzo a squadre di fioretto

Giovedì 29 luglio quelle dal 30-20 fino al 35-21 sono cinque stoccate che Erica Cipressa ricorderà per tutta la vita. C’è anche il suo marchio impresso nel bronzo che la squadra azzurra di fioretto ha conquistato all’Olimpiade di Tokyo. L’Italia, partita con Martina Batini – compagna del trevigiano Matteo Tagliariol, medaglia d’oro di spada di Pechino 2008 – Alice Volpi e Arianna Errigo, a cui il commissario tecnico Andrea Cipressa (che rischia il posto se non porterà a casa risultati con la formazione maschile, perfino Giovanni Malagò il presidente del Coni è irritato, ndr) ha affidato il compito di chiudere gli incontri, ha inserito nella terz’ultima frazione del match contro gli Stati Uniti valido per il bronzo proprio la fiorettista veneta in forza al Gruppo Sportivo della Fiamme Oro.
L’allieva della maestra Federica Berton a Mogliano Veneto, dove vive (è nata 25 anni fa a Mirano) non ha tradito la fiducia e nel match tra figlie d’arte contro Sabrina Massialas – figlia del CT statunitense Greg Massialas – ha messo a segno un parziale di 5-1 che ha chiuso il match. L’urlo liberatorio per il quartetto azzurro è arrivato quando Arianna Errigo ha piazzato la stoccata del 45-23.

“Entrare a freddo non è stato facile – ha raccontato Erica Cipressa a fine gara – ma ho mantenuto alta la concentrazione e ci ho messo grinta e determinazione. Le mie compagne mi hanno aiutata dandomi un grande vantaggio, quindi sono salita in pedana più serena. Ho dimostrato che stoccata dopo stoccata ero lì, pronta a dare tutto. Alla fine mio padre mi ha abbracciata e mi ha detto che sono stata molto brava. Il rapporto padre-figlia in questo ambiente non è facile, perché ci sono dei preconcetti sul fatto che magari lui mi possa avvantaggiare in qualche modo, ma non l’ha mai fatto”.
“Volevo dimostrare anche al commissario tecnico Cipressa e non solo a mio padre Andrea che merito di stare in questa squadra. Lui ha vinto l’oro a Los Angeles e quella medaglia l’ho vista appesa in casa fin da bambina. Da atleta arrivare alle Olimpiadi è un sogno e io sono contenta di essere qui e di aver vinto questa medaglia”.
Scherma: Spada. Mara Navarria medaglia di bronzo a squadre

Martedì Mara Navarria conquista la seconda medaglia di bronzo friulana alle Olimpiadi di Tokyo. La spadista udinese di Carlino, di 36 anni, è stata grande protagonista nella finale per il terzo e quarto posto a squadre contro la Cina, vinta dalle azzurre in un assalto al cardiopalma. Grande prestazione delle azzurre – la udinese Mara Navarria, Rossella Fiamingo, Federica Isola e Alberta Santuccio – che, dopo la sconfitta in semifinale contro l’Estonia, hanno battuto per 21-23 la Cina, testa di serie numero 1 della gara a squadre.
«La mia medaglia – racconta Mara Navarria – è dedicata ad Andrea, mio marito e preparatore fisico. Senza di lui non sarei qui. Ai miei maestri Roberto Cirillo, Oleg Pouzanov e Dario Codarin va la mia gratitudine per tutto il lavoro sulla tecnica, e a Alessandro Vergendo e Rosarita Gagliardi per il grande lavoro fatto su mente e respirazione. Un pensiero speciale a Enrico, mio fratello, presenza ferma e costante in fondo alla pedana”. Il papà Diego era sindaco di Carlino.
Sollevamento pesi. Il cordenonese Mirko Zanni bronzo con il nuovo record italiano

Domenica 25 luglio il cordenonese Mirko Zanni, di 23 anni, ha vinto la medaglia di bronzo olimpica nel sollevamento pesi, categoria fino ai 67 chili stabilendo anche il nuovo record italiano, sollevando 322 chili. Si tratta della prima medaglia olimpica pordenonese dopo l’oro nel kayak di Daniele Molmenti, a Londra 2012. A vincere è stato il cinese Chen (332 kg), davanti al colombiano Mosquera Lozano (331 kg).
“È stata una trasferta abbastanza dura soprattutto per il jet-leg. Dopo 20 ore di viaggio ci siamo allenati, ma io non dormivo, era un momento che attendevo da tutta la vita. L’avevo visto slittare già di un anno per il Covid. Questa medaglia non è solo mia, ma è il frutto di un lavoro durissimo e lunghissimo”. Così Mirko Zanni, collegato dalla dark room di Casa Italia direttamente dal villaggio olimpico di Tokyo 2020 dopo la medaglia di bronzo vinta nel sollevamento pesi, podio che mancava all’Italia nella specialità da 37 anni. “La passione per questo sport è nata da mio padre – ha raccontato Zanni – lui amava il body bulding, e di nascosto da mia madre che era atleta, una volta mi ha portato in palestra e da lì mi hanno detto tutti di continuare che ero dotato. Aveva ragione lui. Questa medaglia non è solo mia, ma è il frutto di un lavoro durissimo e lunghissimo, la dedico a mamma e papà, a mia nonna e ai ragazzi di Pordenone, con tutti si è formata una squadra incredibile. La dedica è per mio nonno che non c’è più ma era con me in gara”.
Mirko tornerà a casa domani sera. È già previsto un festoso comitato d’accoglienza composto da amici, pesisti e familiari che lo festeggerà già al binario della stazione ferroviaria, per poi portarlo direttamente in piazza della Vittoria a Cordenons, dove il pesista riceverà l’abbraccio di tutto il suo paese.

Ciclismo Femminile: Soraya Paladin e il bronzo di Elisa Longo Borghini, l’unica medaglia del ciclismo su strada
Soraya Paladin, partecipa al bronzo di Elisa Longo Borghini, decima nella crono: «Non stavo benissimo, ho sofferto il caldo, ho cercato di portare più borracce possibili a Marta e Elisa, ho provato una grandissima emozione quando mi hanno detto che Elisa aveva vinto la medaglia. So che al mio paese, Cimadolmo (Treviso), erano tutti in piazza a vedere la corsa e mi hanno festeggiato”.
E’ di Treviso il preparatore di Elisa Longo Borghini, Paolo Slongo, l’allenatore di Vincenzo Nibali che ha accompagnato il corridore siciliano nel Tour de France, nei due Giri d’Italia vinti e quel maledetto finale dell’Olimpiadi di Rio.
Canottaggio: nono posto per la trevigiana Alessandra Patelli
Si chiude con il terzo posto della finale B, nono posto assoluto, l’Olimpiade di Alessandra Patelli. La coneglianese della Canottieri Padova, capitana azzurra della squadra femminile, si è quindi tolta la soddisfazione del podio della finalina del doppio assieme a Chiara Ondoli, migliorando così la prestazione di Rio 2016 quando era finita undicesima.
Le prime due medaglie per San Marino
Nel tiro a volo l’oro va alla slovacca Zuzana Rehak Stefecekova, argento alla statunitense Kayle Browning. Ma la notizia è la prima storica medaglia per San Marino: il bronzo lo vince Alessandra Perilli e c’è anche l’argento nel mixed team con Alessandra Perilli e Gian Marco Berti.
Atletica del Veneto: Undici veneti in gara a Tokyo
Undici gli atleti veneti selezionati dal direttore tecnico delle squadre nazionali Antonio La Torre: due uomini, i vicentini Matteo Galvan ed Eyob Faniel, e ben nove donne, le veronesi Johanelis Herrera, Gloria Hooper, Anna Polinari ed Elisa Molinarolo, le vicentine Elena Bellò, Federica Del Buono ed Elena Vallortigara, le veneziane Giovanna Epis e Rebecca Borga. Selezionati anche 13 atleti non residenti in Veneto, ma tesserati per una società della regione, le Fiamme Oro Padova. Questi gli atleti veneti o tesserati in regione che saranno impegnati alle Olimpiadi di Tokio.
UOMINI. 100-4×100: Lamont Marcell Jacobs (Fiamme Oro Padova). 4×400 e 4×400 mista: Matteo Galvan (Fiamme Gialle). 5.000-10.000: Yemaneberhan Crippa (Fiamme Oro Padova). 3.000 siepi: Ala Zoghlami (Fiamme Oro Padova). 110 hs: Paolo Dal Molin (Fiamme Oro Padova), Hassane Fofana (Fiamme Oro Padova). Alto: Gianmarco Tamberi (Fiamme Oro Padova). Marcia (20 km): Massimo Stano (Fiamme Oro Padova). Maratona: Eyob Ghebrehiwet Faniel (Fiamme Oro Padova), Yassine Rachik (Fiamme Oro Padova).
DONNE. 4×100: Johanelis Herrera Abreu (Aeronautica). 200-4×100: Gloria Hooper (Carabinieri), Dalia Kaddari (Fiamme Oro Padova). 4×400-4×400 mista: Rebecca Borga (Fiamme Gialle), Ayomide Folorunso (Fiamme Oro Padova), Anna Polinari (Atl. Bs ’50 Metallurg. S. Marco). 800: Elena Bellò (Fiamme Azzurre). 1.500: Federica Del Buono (Carabinieri). 100 hs: Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro Padova), Elisa Maria Di Lazzaro (Fiamme Oro Padova). 400 hs: Linda Olivieri (Fiamme Oro Padova). Alto: Elena Vallortigara (Carabinieri). Asta: Elisa Molinarolo (Atl. Riviera del Brenta). Maratona: Giovanna Epis (Carabinieri).
Tutti gli appuntamenti dell’ultima settimana per gli atleti del nordest

C’è attesa per la nazionale di volley – già ai quarti di finale superando Russia (3-0), Turchia (3-1), Argentina (3-0), la prima sconfitta con la Cina (3-0) – che schiera il quintetto dell’Imoco Volley Conegliano Paola Egonu, Monica De Gennaro, Raphaela Folie e Sarah Fahr, guidato dall’ex allenatore delle campionesse di Europa, Davide Mazzanti, che domani sfida gli Stati Uniti alle 4.45 e il ciclismo su pista con il campione uscente dell’Omnium, il veronese Elia Viviani e nel quartetto con Filippo Ganna, il veneziano Francesco Lamon e il friulano di Tolmezzo Jonhatan Milan. Si attendono le performances di Letizia Paternoster, trentina di Cles. Sono già iniziate le gare di atletica e aspettiamo le due azzurre trevigiane del nuoto sincronizzato Beatrice Callegari (Fossalunga) ed Enrica Piccoli (Montebelluna). Oggi alle 12.10 la finale del salto in alto di Gianmarco Tamberi che gareggia per le Fiamme Oro Padova. L’Italbasket è tra le otto prime squadre del mondo: gioca Stefano Tonut, figlio di Alberto di Trieste (nel 1983 oro all’Europeo), con la Reyer Venezia.