L’Italia vola in finale, batte la Spagna ai calci di rigore e può continuare a sognare. Una partita combattuta ed equilibrata, che ha visto gli azzurri per lunghi tratti subire la pressione delle Furie Rosse, ma uscire vincitori dopo una guerra fisica e mentale. Di Jorginho il rigore decisivo. Adesso manca l’ultimo passo.
Jorginho si carica l’Italia sulle spalle

Entrambe le squadre si presentano con delle novità, per Mancini è una sola ed è forzata, con Emerson Palmieri che prende il posto dell’infortunato Spinazzola e debutta dal primo minuto in questo europeo. Mancini affida a Jorginho le chiavi del gioco insieme a Verratti. Luis Enrique, invece, rinnova l’attacco, sia per scelte forzate che tecniche. A sorpresa parte infatti dalla panchina Morata, sostituito da Dani Olmo finto centravanti, e Oyarzabal viene scelto al posto di Sarabia, unico assente della Roja. L’ultima novità è in difesa, ad affiancare Laporte non c’è Pau Torres, come nel quarto di finale contro la Svizzera, ma Eric Garcia.
La Spagna impone il suo gioco

A differenza di tutte le squadre affrontate fino ad adesso, la Spagna non si fa attaccare dall’Italia e gli azzurri nei primi minuti soffrono la situazione per loro inedita. Dani Olmo prende un paio di scelte sbagliate nella prima frazione, ma riesce a far girare la squadra bene quanto Morata. Sergio Busquets e Pedri, però, sono quelli che in fase di palleggio fanno davvero la differenza, come succede al 13’. Il capitano spagnolo con un passaggio geniale supera la linea di centrocampo azzurra, mettendo in azione Pedri che imbuca per il taglio di Oyarzabal, colpevole però di non controllare il pallone.
Pochi pericoli

L’Italia, anche se orfana di Spinazzola, è pericolosa sulla fascia sinistra e risponde all’occasione delle Furie Rosse pochi minuti dopo, quando Unai Simon esce con i tempi sbagliati e viene anticipato da Emerson, veloce nel servire centralmente Immobile. L’attaccante della Lazio ha però lo specchio della porta coperto, tanto da essere costretto a servire Barella, circondato da maglie bianche che gli rubano il pallone. La squadra di Mancini sbaglia più volte in fase d’impostazione, anche grazie ad una Spagna molto alta, ma, per fortuna degli azzurri, Dani Olmo e Ferran Torres non sono mai precisi nelle conclusioni. Lo è invece Emerson Palmieri, che verso la fine del primo tempo da posizione defilata impegna Unai Simon, provvidenziale nel toccare la sfera e spostare la sua traiettoria, che finisce clamorosamente sulla traversa.
Jorginho imposta. L’Italia inizia a giocare e Chiesa ci porta avanti

L’inizio della ripresa è subito scoppiettante, Emerson viene sorpreso alle sue spalle troppe volte e proprio in quella zona di campo la Spagna accelera pericolosamente. Prima con Dani Olmo, il cui cross basso viene salvato da una diagonale perfetta di Di Lorenzo, e poi con Oyarzabal, intelligente nel servire Sergio Busquets. Il capitano spagnolo tira però alto. Mancini abbassa quindi Insigne e Chiesa, quasi sulla linea dei centrocampisti, e gli azzurri si rendono pericolosi soprattutto in contropiede. Al 53’ Chiesa si riscalda impegnando Unai Simon con un tiro potente ma centrale e sette minuti più tardi confeziona il gioiello che vale il vantaggio. La ripartenza dell’Italia è micidiale, Donnarumma lancia il contropiede azzurro, proseguito da Insigne che imbuca per Immobile, fermato in scivolata da Laporte. Il pallone non viene però recuperato dagli spagnoli ed è raccolto dall’ala bianconera, che con un tiro a giro fulmina Unai Simon.
Manca poco ma Morata rimette tutto in parità

La Spagna è imprecisa. Spreca occasioni con Oyarzabal e Dani Olmo e l’Italia in contropiede rischia di raddoppiare con Berardi. Che non riesce a sorprendere Unai Simon sul primo palo dopo essere stato servito da un indemoniato Chiesa. Vista la poca concretezza, Luis Enrique inserisce Morata e Gerard Moreno. Mentre Mancini rinfresca il centrocampo con Pessina per Verratti e aumenta la fisicità mettendo dentro Toloi al posto di Emerson. Di Lorenzo viene quindi spostato sulla sinistra, dove continua la sua super partita. La Spagna alza la pressione e con un’azione in velocità punisce gli azzurri. Morata chiude un uno-due molto tecnico con Dani Olmo sul limite dell’area di rigore e da due passi spiazza Donnarumma. L’attaccante juventino si conferma micidiale nelle partite secche. Il finale, che vive di brividi più che di ghiotte occasioni, accompagna le squadre ai supplementari. Il secondo per gli azzurri ed il terzo consecutivo per la Spagna.
Si va ai supplementari e spunta la stanchezza

Da una parte e dall’altra si avverte stanchezza, anche se la Spagna appare più fresca e con Dani Olmo, quasi imprendibile nell’uno contro uno, conquista tante punizioni. Proprio sugli sviluppi di una di queste, le Furie Rosse sfiorano il vantaggio dopo un flipper in area di rigore. La biglia spagnola non trova però il suo bersaglio. Nei primi minuti del secondo tempo supplementare a farsi vedere maggiormente è invece l’Italia. Grazie agli spunti di un Berardi ispirato, a cui viene anche annullato il gol del 2-1 per un fuorigioco. La Spagna, complice l’assenza di Sergio Busquets, sostituito per Thiago Alcantara, sbaglia tanti passaggi, ma gli azzurri non riescono ad approfittarne. Incredibile il contropiede sprecato da Belotti, che in campo aperto sbaglia un filtrante tutt’altro che impossibile per Berardi.
Arrivano i rigori. Morata sbaglia, Jorginho no!

Come ad Euro2008, Italia e Spagna tornano a giocarsi il passaggio del turno ai calci di rigore (in quell’occasione erano i quarti di finale). Questa volta, però, la lotteria premia l’Italia. L’errore di Morata e il solito penalty infallibile di Jorginho sono decisivi.