Giornata dedicata esclusivamente a quello che è stato definito il girone della morte, con il match tra Ungheria e Portogallo ad aprirlo. Una partita che passerà sicuramente alla storia, con una Puskas Arena tutta esaurita, dove mascherine e distanziamenti sembrano essere solo un ricordo. Il pubblico si prende infatti la scena, diventando l’attore principale della prima gara del Girone F, sfida già fondamentale per l’obiettivo del Portogallo e il sogno dell’Ungheria.
Portogallo opaco nella prima frazione
I magiari partono nettamente sfavoriti contro i campioni in carica, una difesa ordinata riesce però a limitare e ad infastidire i tanti giocatori offensivi portoghesi. Accanto a Cristiano Ronaldo, in campo per il suo quinto europeo (ennesimo record), ci sono infatti tre assi della Premier League come Bruno Fernandes, Diego Jota e Bernardo Silva, ma nessuno di loro è riuscito oggi a trovare il guizzo vincente.

Marco Rossi, consapevole della potenza offensiva della squadra lusitana, organizza una difesa stretta ed attenta a chiudere tutte le linee. Il Portogallo, già obbligato a vincere in vista delle prossime partite contro Germania e Francia, fatica soprattutto nella prima mezz’ora e si accende poco prima di andare nello spogliatoio. Nel giro di tre minuti sfiorano il gol prima Diego Jota e poi Cristiano Ronaldo, abile a trovarsi nel posto giusto in area di rigore ma non altrettanto nella conclusione. Il campione bianconero riceve un ottimo pallone dalla sinistra, senza centrare clamorosamente la porta.
La tempesta nel secondo tempo
Nella ripresa il cronometro comincia a mettere ansia al Portogallo, che fatica a trovare degli spazi tra la chiusa e precisa difesa ungherese. La squadra di Marco Rossi è anche coraggiosa e quando esce dalla propria metà campo cerca sempre di attaccare con più uomini possibili. Rui Patricio è sotto pressione più volte e al 76’ si fa sorprendere da un tiro sul primo palo del ventenne Szabolcs Schon. La gloria per il giovane magiaro dura però poco, Cakir, richiamato dal Var, annulla la rete per un offside proprio di Schon.

Ronaldo gioca per tutto il secondo tempo molto defilato, libero di spostarsi a destra e, soprattutto, a sinistra. L’area è spesso riempita da Diego Jota e Bruno Fernandes e Gulacsi viene impegnato con un tiro dalla distanza proprio dell’ex Udinese. La squadra di Fernando Santos attacca a pieno organico e il gol arriva grazie al terzino sinistro Guerreiro, la cui conclusione è sporcata decisivamente dallo sfortunato Orban. Negli ultimissimi minuti trova la via del gol anche Cristiano Ronaldo, autore di una doppietta utile per la differenza reti in un eventuale arrivo a pari punti nel Girone F. Per il capitano portoghese si tratta dei gol numero dieci ed undici in un Europeo. Superato così Platini, fermo a nove.