La Commissione europea ha recentemente dato il via libera ad aiuti di Stato comuni da 2,9 miliardi di euro per il settore delle batterie. I fondi serviranno a finanziare 42 imprese coinvolte in 46 progetti di ricerca, sviluppo e innovazione in dodici paesi Ue. Tra cui l’Italia con una decina di aziende. Gli aiuti da 2,9 miliardi serviranno a mobilitare capitali privati per 9 miliardi di euro, tra industria dell’auto, produttori di batterie e imprese specializzate in riciclo. E coinvolgono progetti di investitori globali, primo fra tutti: Tesla.

Europa e Batterie
“Per queste enormi sfide di innovazione per l’economia europea, i rischi possono essere troppo grandi per un solo Stato membro o una sola società. Quindi, ha senso che i governi europei si uniscano per sostenere l’industria nello sviluppo di batterie più innovative e sostenibili”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione Ue, Margrete Vestager.
Il ruolo centrale
“L’Ue è già diventata un polo di attrazione degli investimenti nel settore, nel 2019 eravamo a 60 miliardi di euro, il triplo della Cina”. Ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic. Sottolineando come, con questa iniziativa, l’Europa punta a “diventare leader nella produzione della prossima generazione di batterie”.
Gli accumulatori saranno concepiti anche per ridurre la dipendenza dell’Ue dalle importazioni di materie prime come cobalto e grafite.
Innovazione

Inaugurata la prima fabbrica appartenente a uno dei più grandi gruppi automobilistici europei, in grado di recuperare le materie prime come litio, nichel, manganese e cobalto degli accumulatori dismessi per un successivo riutilizzo.
Questo grande gruppo conta, in futuro, di riciclare fino al 90% dei materiali delle batterie delle vetture elettriche. Nei giorni scorsi ha fatto un passo in sintonia con la nuova mission inaugurando il primo impianto per il riciclaggio delle batterie.
Come è noto, gli accumulatori agli ioni di litio, al momento i più utilizzati dalle vetture elettriche in vendita, richiedono l’impiego di svariati tipi di materiali. Molti dei quali sono difficili da recuperare e necessitano di molta energia per essere estratti.
I vantaggi del riciclo delle batterie
Uno dei vantaggi nella riduzione dell’inquinamento è che programmi di riciclaggio come quello da poco iniziato da questo grande gruppo automobilistico che, ci auguriamo, sia a breve seguito anche dagli altri leader del mercato della produzione di auto elettriche europeo (e non solo europeo!), garantirebbero un minore impatto ambientale delle elettriche.
Il riuso

Riciclare batterie per autotrazione per il loro riutilizzo in altre applicazioni, significa semplicemente che potranno essere utilizzate in altri settori dell’economia generale.
L’apripista di questa evoluzione della concezione del riciclo (riutilizzazione, al posto di smaltimento e distruzione), ha già delineato alcuni dei piani per una seconda vita degli accumulatori dismessi. Come le future power bank di ricarica mobile.
Il nuovo impianto attualmente in corso di realizzazione, tuttavia, si occuperà anche delle batterie che hanno esaurito il loro utilizzo. Con l’obiettivo di recuperare così le materie prime, come ad esempio litio, nichel, manganese e cobalto.
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Il braccio operativo industriale del gruppo, che si occupa di studiare soluzioni di riciclo sempre più green, sta sviluppando il ciclo sostenibile dei materiali riciclabili.
È questa la più avanzata e pioneristica una missione attualmente in progressione di sviluppo. Orientata al futuro e con un grande potenziale, sia per la protezione del clima sia per l’approvvigionamento di materie prime.
Batterie e nuova energia

Di più, se contiamo che il processo utilizzato sarà anche efficiente dal punto di vista energetico, è di immediata comprensione, l’enorme portata in termini di conservazione dell’ambiente che questa esperienza, così come altre che la seguiranno, avrà in tempi anche relativamente brevi.
Piuttosto che fondere tutto in un altoforno, infatti, le batterie vengono smontate e macinate, trasformandosi in una polvere nera, che viene successivamente elaborata mediante processi di tipo idrometallurgici (l’idrometallurgia è uno dei metodi usati in metallurgia per estrarre metalli dai minerali. È una tecnica che si basa sulla chimica in soluzione acquosa per ricavare il metallo da minerali, da minerali arricchiti o da materiali riciclati o residui.).
Di conseguenza, tutti i componenti essenziali delle celle delle batterie dismesse, potranno essere utilizzati per produrre altro materiale catodico, destinato a nuovi accumulatori.
Un primo passo verso la “greenificazione”. Secondo le attuali ricerche, risulta che le materie prime delle batterie riciclate sono efficienti quanto quelle nuove.
La nuova produzione di batterie
In futuro, qualsiasi esperienza portata avanti da industrie che, in qualche modo, utilizzano energia elettrica prelevata da accumulatori di qualsiasi tipo e specie, avrà come risultato collaterale, anche se di non poca importanza, la produzione di batterie con il materiale che verrà recuperato con le tecniche di smaltimento e riutilizzo dei componenti di quelle esauste.
Dato inoltre, che la domanda di batterie e delle relative materie prime aumenterà in futuro, si potrà fare uso di ogni grammo di materiale riciclato.
Naturalmente, nessuno si aspetta che la nuova tecnologia di smaltimento, recupero e riutilizzo dia risultati immediati, ossia già da oggi; però, man mano che i veicoli elettrici diventeranno sempre più popolari, l’applicazione di queste metodologie industriali, costituirà un passo importante nel processo di greenificazione.
Futuro e mobilità elettrica
Tanto per dare una cifra dell’importanza del riciclo delle batterie dismesse, chi già sta sperimentando in maniera attenta e massiva questo metodo industriale, con lo scopo principale di ridurre la quantità di rifiuti difficilmente smaltibili e secondario di limitare gli sprechi di denaro per l’approvvigionamento di materie prime, sostituite da quelle riciclate, fanno sapere di avere già calcolato che una batteria riciclata consentirà, nei prossimi anni, di risparmiare 1,3 tonnellate di anidride carbonica (CO2).
Investire nel riciclo delle batterie

Da tutte queste considerazioni, emerge l’importanza degli investimenti che alcune aziende stanno già stanziando, per incrementare questa attività, che non esito a definire virtuosa.
Nel lungo termine, sarà possibile raggiungere un obiettivo molto ambizioso: riciclare il 97% di tutte le materie prime, processo di smaltimento che oggi, è già attualmente del 53%.
Non si può non sottolineare il fatto che qualcuno stia già facendo tutto il possibile per rendere, nei prossimi anni, sempre più sostenibile la mobilità elettrificata di massa.