
Luisa Fontana, CEO e fondatrice di LFA-group a Schio (VI), architetto e imprenditrice, si racconta a www.enordest.it. Inizia la sua carriera con progetti minori nel campo della progettazione urbana con la piazze del Bao a Schio, Rosà, Manzano e Montebelluna, progetti innovativi che hanno fatto discutere, ricevendo importanti riconoscimenti a livello internazionale nelle Biennali e mostre di architettura a Barcellona, Montreal, Nanjing (Cina), Acros Fukuoka (Giappone).
Chi è Luisa Fontana?
“Pasionaria dell’architettura” mi ha definita il critico di architettura Luigi Prestinenza Puglisi. Una passione nella quale mi riconosco quando dico “Faccio questo mestiere perché ci credo”. Una passione che trasmette al mio team con il quale condivido sfide e visioni di una attività sempre all’avanguardia nel campo dell’architettura e dell’ingegneria.

Segue una esperienza intensa nel settore dell’educazione per l’infanzia con realizzazioni a Torri di Arcugnano, Marano Vicentino, Busta di Montebelluna, presentata all’Eco Build di Londra, Terra School a Miami (Florida), il centro d’infanzia ZIP a Padova. Quest’ultimo mi ha valso la candidatura al Nobel per l’architettura al femminile, ArchVision Prize – Women and Architecture, oltre alla selezione edita da l’Arca tra le 11 donne architetto più innovative al mondo.
I miei progetti

Dal 2015 sono proiettata ai grandi progetti per la sanità, come l’Ospedale di Arzignano – Montecchio Maggiore in costruzione (Premio Nazionale “Marco Senese” al miglior progetto italiano), il Primary Healthcare Vincent Moran Regional Hub in costruzione a Malta e il nuovo Padiglione degenze a Cittadella. Progetti che mi sganciano dagli schematismi rigidi che hanno caratterizzato negli ultimi decenni la tipica strutturazione a blocchi dell’edilizia ospedaliera.
L’attività di Luisa Fontana, ossia la mia, copre spazi inediti per un architetto come il progetto del robot di pallettizzazione antropomorfo M.me Butterfly, pubblicato in Product Design and Development, New York, oppure Miss Woman, reinterpretazione al femminile del servomuto, Bios arredo urbano pluriesigenziale unico nel suo genere, per citare solo alcune delle creazioni mie e del mio team.
Luisa Fontana e il settore abitativo
Nel settore abitativo LFA-group sta lavorando alla messa a punto di due prototipi LFA-flat e LFA-home. Con l’obiettivo di commercializzarli tramite e-commerce, che rappresentano due diverse dimensioni dell’abitare, in ambito condominiale e di quartiere. Basate su un nuovo stile di vita accessibile a tutti, che anticipa il cambiamento epocale della società.
Lo stato dell’arte nel mondo della progettazione e della costruzione secondo il pensiero di Luisa Fontana
E’ in atto una rivoluzione, acuita dai cambiamenti climatici, dalla pandemia, dalla evidenza di una economia fragile, di un sistema produttivo superato, dalle diseguaglianze e dai conflitti sociali che hanno messo in evidenza i limiti dell’attuale modello di sviluppo e l’urgenza della messa a punto di nuove prospettive.
I miei dieci punti by Luisa Fontana
Vi illustro in 10 punti gli scenari di un futuro ormai prossimo a diventare realtà!
- Come concepisce le case del futuro?
Le case del futuro saranno cellule ecosostenibili sollevate da terra su pilastri, a prova di cambiamenti climatici, sicure dalle inondazioni e dalle trombe d’aria che scoperchiano i tetti. Tecnologicamente avanzate saranno gestite da un app su smartphone. Industrializzate con costi contenuti, accessibili a tutti, realizzate con materiali riciclabili, le case del futuro potranno essere smontate e rimontate altrove.

- La scuola del futuro
La scuola sarà rivoluzionata. Le tradizionali aule lasceranno il posto a spazi didattici in openspace flessibili per laboratori, attività didattica, motoria, etc. Completamente digitalizzata, la scuola offrirà possibilità di lezioni frontali e didattica a distanza, nonché con orari flessibili. Le scuole non saranno più organizzate in plessi separati per grado ma in centri didattici. Che riuniranno il percorso scolastico dall’infanzia alla maturità.
Il mio vedere il futuro
- Come devono essere le strutture per gli anziani?
L’anziano nel prossimo futuro sarà “riabilitato”, diventando risorsa e parte attiva della società. Le strutture per anziani saranno adeguate al grado di autonomia. Centri residenziali con servizi comuni e spazi di socializzazione per l’anziano autosufficiente. Per l’anziano con malattie degenerative cerebrali saranno realizzati quartieri nei quali l’ospite quindi potrà muoversi liberamente e in totale sicurezza.

- Come considero la disabilità?
La disabilità temporanea o permanente, o meglio, la diversa abilità è una condizione umana che si manifesta nel corso della vita di ciascuno. Il normale trascorrere degli anni porta l’uomo verso una fisiologica condizione di disabilità. Potremmo dire che la diversa abilità è la normalità! Progettare accessibile deve quindi essere la priorità per qualunque progettista e committente. Senza se e senza ma.
Sostenibilità e futuro
- La mia definizione di sostenibilità
La sostenibilità è un approccio a 360 gradi, definito più di vent’anni fa, nella Conferenza mondiale sull’Ambiente come la «necessità di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro». Preservare il mondo per le generazioni future, questa è la sostenibilità. Nonché questo è il nostro dovere. Il tempo stringe ed è necessario passare dalle parole ai fatti!

- Quali sono i materiali del futuro e come si costruirà
I materiali sono quelli che non inquinano, non danneggiano l’ambiente, non creano scarti, a chilometro zero, riciclabili. Il cantiere tradizionale si sposterà quindi sempre più verso l’industrializzazione edilizia. Per ottimizzare tempi e costi di realizzazione e gestione. La costruzione in stampa 3D aprirà nuovi mercati. Cambierà lo scenario urbano con forme nuove. Ma soprattutto sarà una risposta alla emergenza abitativa mondiale.
Tecnologie e aggiornamento
- L’uso delle nuove tecnologie nella progettazione
Il Design computazionale è la frontiera della nuova progettazione, oltre il BIM. Tramite il design computazionale è possibile affiancare all’architetto uno strumento che possa simulare e calcolare con maggior sicurezza e precisione le scelte progettuali. Dalla progettazione bioclimatica allo studio distributivo dei flussi spaziali di un edificio, tutto può essere simulato e generato da un computer che consente in questi termini un’evoluzione nella progettazione architettonica tradizionale a partire dall’idea.
- Il mio approccio metodologico

Progettiamo a partire dall’interno, dall’organizzazione dello spazio, dai flussi, dal movimento delle persone, tenendo conto dell’orientamento, del movimento del sole e del vento. La forma è una conseguenza di tutte queste componenti, non è mai un presupposto. Il risultato è sempre un progetto organico ergonomico funzionale, ottimizzato, nonché che armonizza con l’ambiente interno ed esterno, olistico.
- Quale è il segreto per creare team vincenti?
Il segreto è creare un “team multigenerazionale” dove senior e junior lavorano insieme, in un mix vincente di esperienza e innovazione. Affiancare senior capaci di ascoltare i giovani e le loro visioni figlie di un mondo digitale e globale, e junior desiderosi di attingere al sapere è la garanzia della qualità del risultato e il successo di ogni organizzazione.
Cosa consiglio ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro
Ai giovani dico: non rinunciate ai vostri sogni, lavorate per gli ideali, non per i soldi! I soldi sono una conseguenza non un fine! Abbiate spirito di sacrificio e perseveranza nelle sfide che il lavoro vi pone. Per quelli che credono in questo mestiere e si sentono coinvolti anche in uno solo di questi 10 punti, le porte del nostro Atelier sono aperte! Vi aspettiamo

Una eccellenza italiana? Architetto Luisa Fontana Cozzi