Innanzi tutto ritengo doveroso sottolineare quanto qualsiasi istituto scolastico pubblico o privato che esso sia, non si possa definire istituto senza la presenza degli alunni. Infatti, il rapporto tra docente e alunno, è alla base dell’insegnamento della scuola. A prescindere dal programma ministeriale che viene affrontato. Temo che le imposizioni adottate dal Governo in materia Covid-19, lecite o illecite che siano, lederanno proprio quelli che sono i diritti fondamentali degli alunni in virtù della loro crescita sociale. E quindi di inserimento nel mondo che li circonda.
Dagli alunni agli uomini

Lo studente per formarsi uomo, ha il diritto e la necessità di crescere confrontandosi con i propri coetanei quotidianamente. Il probabile “sdoppiamento” delle ore di lezione (in presenza e/o on line, mattina e/o pomeriggio…), non consentirà la crescita formativa dell’”IO” ragazzo/studente. Il protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti scolastici quindi, potrebbe rallentare quello sviluppo naturale di crescita nell’età dell’adolescenza. Senza dimenticare le difficoltà nelle quali potrebbe incorrere il docente. Che, con una potenziale separazione, non gioverebbe più di quello strumento di analisi comportamentale che lo aiuta nel valutare lo studente nella sua completezza.
Alunni al pomeriggio?
La paventata possibilità di ricevere gli studenti anche nel pomeriggio, risulterebbe certamente in una problematica oggettiva per tutti gli studenti che intendo praticare, per esempio, attività sportiva. Di carattere amatoriale o agonistico. Il fattore tempo nella nostra società, e ancor più in questa fase Covid-19, diventa il fattore principale. Gli studenti obbligati ad una potenziale alternanza negli orari di studio per ovviare inutili assembramenti, non faciliterà probabilmente l’adeguata concentrazione ed energia da destinare anche alle attività sportive.
Il mio giudizio

Credo quindi che sia d’obbligo adottare le misure di sicurezza per mantenere un corretto distanziamento tra gli alunni e gli insegnanti. Mantenendo però un continuativo contatto. Al fine di aiutarli a crescere come sempre è stato fatto. Bisogna altresì tutelare le ragazze e i ragazzi che si trovano a vivere una fase importantissima della loro vita. Che, nella probabile imposizione di gestione del loro spazio/tempo, non potranno che trovarsi ‘sbalestrati’. Quindi disabilitati di quel diritto sacrosanto che è quello della formazione scolastica. E, soprattutto, personale.
Ad oggi
Il Governo, a tutt’oggi, non ha ancora dichiarato le reali indicazioni su come procederà. Senza però rendersi conto che questa continua incertezza produce una sempre maggiore confusione nei ragazzi e anche nel corpo docenti. Forse, il Ministero della Pubblica Istruzione, dovrebbe cercare di agire come un buon padre di famiglia. Cercando di instaurare un vero dialogo con gli studenti al fine di capire meglio le loro esigenze e supportarle. Gli studenti sono gli unici veri attori della scuola, non esisterebbe la scuola senza gli alunni.
