Estate di successi e speranze per l’Italbasket: dopo il bronzo europeo della Nazionale femminile arriva la grande impresa dell’Under 20 maschile che a Creta stravince l’oro a 12 anni dall’ultimo trofeo continentale. I giovani azzurri hanno battuto in sequenza Belgio, Germania e Ucraina nella fase a gironi, quindi Islanda (agli ottavi), Israele (ai quarti), Serbia (semifinale) e in finale hanno dominato la Lituania 83-66. E lo hanno fatto dovendo rinunciare lungo il cammino a 4 giocatori infortunati (Giacomo Zanetti, Leonardo Valensin, il veronese Theo Airhienbuwa e il vicentino Mattia De Martin) disputando dunque l’atto conclusivo con un roster di 8 effettivi ovvero soli 3 cambi.
L’Under 20 contro il razzismo

E tutto questo è già un’impresa. Ma in Italia non basta ed ecco che subito i ragazzi di coach Alessandro Rossi, nuovo allenatore della Nutribullet Treviso, ne hanno compiuta un’altra forse più difficile. L’impresa titanica di mettere tutto il mondo dello sport e i media davanti al problema razzismo. In particolare quello che impazza sui social disseminato a piene mani da beceri leoni da tastiera (o “webeti” come li etichetta Enrico Mentana). Dopo la pubblicazione della foto ufficiale della squadra, infatti, i canali social della Nazionale – ancor prima dell’inizio della competizione – sono stati presi di mira da commenti inqualificabili tipo “Troppi neri”, “ma è davvero l’Italia?” o “italiani neri?”.
L’Under 20 Torresani risponde a tono

La Federazione Italiana Pallacanestro ha dovuto moderare la chat live per l’ondata di insulti. Così, al termine della finale, uno dei protagonisti del trionfo, il play trevigiano Davide Torresani, ha pensato di gettare il sasso nello stagno e ha pubblicato una storia su Instagram: “Grazie mille a tutti i commenti negativi e razzisti sotto i vari post, così ci avete dato la carica“. Anche la stessa Federazione ha rilanciato il messaggio e così hanno fatto compagni e tutto lo staff tecnico trasformandolo una risposta corale, spontanea. “Sono cose incivili, fatte da persone arretrate e senza cultura – ha poi scritto Gianni Petrucci, presidente della Federbasket – I giocatori hanno dimostrato, anche nella risposta, di essere ragazzi maturi”.
Un Under 20 solo italiana senza distinzioni e con tanto Nordest

Il gruppo dei neocampioni d’Europa giovanile, in effetti, racconta un’Italia diversa fatta di ragazzi cresciuti nelle scuole italiane, gran parte di loro nel Nordest, e nei centri sportivi di provincia. Ragazzi che hanno poi trovato nello sport uno spazio per emergere. Il talentuoso Torresani ha spiegato che la mamma è originaria del Benin, il padre è milanese: nato a Milano è poi emigrato in Belgio con la madre, la sorella e un fratellino quindi si sono dovuti trasferire in Lussemburgo. Una storia di migrazioni e sacrifici con il successo (e la stabilità economica) arrivata comunque a 20 anni – Davide li ha compiuti il 5 giugno scorso – nel capoluogo della Marca. E’ diventato il simbolo di questo ennesimo richiamo antirazzista che ha fatto da corollario all’impresa sportiva.
Non è il primo caso
Per le nazionali azzurre era già successo nell’atletica, nella pallavolo (il caso Egonu su tutti), ovviamnete nel calcio e anche nel nuoto. Stavolta accade pure nel basket giovanile. E, invece di restare in silenzio, questa Nazionale ha deciso di replicare. Non solo per rispondere agli insulti, ma per affermare una nuova idea di appartenenza. A chi gli chiede se l’Italia sia un paese razzista, Torresani risponde: “Non lo so ma è incredibile che in Italia ci sia ancora tutto questo. È qualcosa che rimane, aumenta o diminuisce, va a ondate. Ma io temo che non si esaurirà mai”.
Gli altri protagonisti dell’Under 20

Alessandro Rossi è il 41enne coach di questa piccola grande Italia del basket, il friulano Francesco Ferrari, un lungo classe 2005 che gioca a Cividale (A2), è stato l’MVP del torneo ed è l’unico italiano nell’All Star Five – il quintetto ideale della competizione – con 15,6 punti e 5,4 rimbalzi di media a partita suggellati in finale mettendo a referto 26 punti (9/16 dal campo e 3/5 da tre) oltre a 4 rimbalzi. Con lui sugli scudi il padovano Leonardo Marangon (suo compagno di squadra a Cividale del Friuli, avversaria della Gemini Mestre nel prossimo torneo di A2) e l’ala piccola di Varese Assui. Fondamentali le prestazioni anche del bassanese Atamah e del veneziano Iannuzzi, ala della Reyer giovanile con alcune uscite in prima squadra. Completano il tabellino il pivot milanese Osasuyi e Trucchetti per un team con il cuore a Nordest dove il basket sta trovando terreno sempre più fertile.
La Nazionale maggiore insegna i valori dello sport e un domani aprirà le porte a questi ragazzi

Intanto sempre a Nordest il gruppo azzurro della Nazionale maggiore maschile ha iniziato la preparazione per Eurobasket 2025 con il raduno a Folgaria (Trento), località scelta, come da tradizione, per gli allenamenti e i primi impegni amichevoli. Coach Gianmarco Pozzecco ha chiamato 18 giocatori – con Donte DiVincenzo e Simone Fontecchio che si aggregheranno da giovedì 31 luglio. E prima di scendere in campo per l’allenamento d’apertura, la squadra ha vissuto una grande emozione con la videochiamata al compagno Achille Polonara, in cura a Valencia per una forma di leucemia. Coach Pozzecco lo ha voluto comunque nella lista dei convocati per l’Europeo: svolgerà il ruolo di “match analyst” da remoto. Un altro splendido segnale di come va interpretato lo sport soprattutto ad alti livelli: un modello virtuoso e una palestra di vita.
