Le principali sfide del presente e del futuro, a cominciare dalle difficoltà legate alla carenza di manodopera, accesso al credito e tassazione ancora ad alti livelli. Sono alcuni dei temi emersi nel corso dell’Assemblea dei soci di Confapi Treviso e Venezia, appuntamento che, al Move Hotel di Mogliano Veneto, ha riunito ieri, dal tardo pomeriggio, oltre 200 persone tra imprenditori, professionisti e istituzioni del territorio, fra le quali l’Assessore Locale Martina Cocito, il Consigliere Regionale Lucas Pavanetto, il Sindaco di Treviso Mario Conte, il Vicesindaco di Venezia Andrea Tomaello e la Vicesindaca Metropolitana di Venezia Silvia Susanna.
Assemblea dei soci basata sul dialogo

L’incontro ha favorito il dialogo tra le PMI delle due province, stimolando scambi di esperienze, idee e soluzioni utili alla crescita e alla competitività aziendale. Non è mancato un momento di confronto diretto tra gli attori del territorio sulle opportunità, attuali e future, del comparto. La tavola rotonda, moderata dal giornalista Mario Giordano, era composta da Marco Zecchinel, Presidente di Confapi Venezia, Luca Fraccaro, Presidente di Confapi Treviso, Lucas Pavanetto, Consigliere della Regione Veneto e Daniele Marini, Professore Associato dell’Università di Padova. Tra gli argomenti di discussione l’inverno demografico, la percezione della figura dell’imprenditore e del settore industriale da parte della popolazione veneta, i punti di forza e debolezza delle Pmi sull’attrazione e il trattenimento dei talenti.
Gli interventi di Zecchinel e Fraccaro
«Fare impresa oggi – affermano i Presidenti di Confapi Venezia e Treviso, Marco Zecchinel e Luca Fraccaro – è una sfida che vede tutti noi come protagonisti del motore economico della nostra regione. L’economia italiana, dopo la forte ripresa post-pandemica, sta attraversando una fase di crescita più contenuta, ma che si mantiene in territorio positivo grazie agli investimenti sostenuti dal Pnrr e a una tenuta dei consumi delle famiglie, favorita dal graduale rientro dell’inflazione e dalla stabilità del mercato del lavoro.
Tuttavia, permangono elementi di debolezza: per questo non sono più rinviabili misure a sostegno di chi crea occupazione. La produzione industriale risente del rallentamento del commercio globale e dell’elevato costo dell’energia, mentre il debito pubblico rimane un fattore di vulnerabilità che richiede un’attenta e costante gestione delle finanze pubbliche. In questo contesto, l’efficace e tempestiva messa a terra di tutte le risorse e le riforme previste dal PNRR assume un’importanza strategica per modernizzare il Paese e rafforzarne il potenziale di crescita.
Inoltre, in maniera importante, pende ancora l’incertezza dei dazi, altro grosso scoglio da superare, con tendenza al protezionismo, cosa che renderà più difficile, per il nostro mercato, vendere all’estero. Confapi Venezia e Treviso – concludono Zecchinel e Fraccaro – sono realtà in crescita costante che continueranno, oggi più che mai, con ancor più vigore, a rappresentare gli interessi delle nostre imprese, portando sui tavoli che contano (locali, regionali e nazionali) le istanze di chi ogni giorno produce e genera ricchezza».
Durante l’assemblea dei soci decisivo il ruolo delle giovani generazioni

«Guardando al futuro del lavoro – ha commentato Daniele Marini, Professore Associato dell’ Università di Padova – le giovani generazioni immaginano che sia più facile trovare un’occupazione all’estero (40,8%) che in Italia (13,2%), frutto di una percezione dell’occupazione nel nostro paese complessivamente segnata in senso negativo. In secondo luogo, lo spazio che il lavoro occupa nella vita delle persone è prevalentemente “ideale”: per il 54,4% dei giovani (-34 anni) è la cosa più importante della propria vita e, soprattutto, lo è assieme ad altre dimensioni della vita. Quota non distante da quella dei senior (59,9%). Così, prevale anche fra i giovani una dimensione “espressiva” del lavoro, più che “strumentale». Negli anni si sono visti concretamente dei cambiamenti
«Se il lavoro in sé – continua il professor Daniele Marini – mantiene un peso rilevante, tuttavia muta il suo peso relativo soprattutto se confrontato con le giovani generazioni del secolo scorso. Osservando la graduatoria dell’importanza assegnata ad alcuni ambiti valoriali, i giovani di oggi collocano al primo posto la famiglia (68,9%), seguito dal curare la propria salute (63,4%) e il tempo libero (57,1%). Il lavoro è collocato al sesto posto (40,5%) di questa graduatoria. Se prendiamo in considerazione i giovani interpellati nel 1987, con la medesima domanda, la graduatoria vedeva sempre al primo posto la famiglia, ma con una percentuale di importanza ben più elevata e pari all’82,9%, seguita dal lavoro (66,6%) e dagli amici (60,9%)».