Nel nuovo DEF (Documento di Economia e Finanza), compaiono i primi impegni di Governo, da leggersi forse come contromosse, all’imposizione (mal digerita!) della Direttiva Europea in fase di recepimento che impone la maggiore efficienza energetica degli edifici, secondo gli standard minimi previsti e gli obiettivi prefissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Com’è ormai noto ai più, la direttiva prevede che gli edifici residenziali dovranno appartenere alla classe energetica E entro il 2030 e alla classe D entro il 2033. Gli obiettivi di riduzione dei gas serra perseguiti dall’Italia sono al momento quelli indicati nel Regolamento EU 841/2018 che, pur avvicinandosi all’attuale obiettivo di riduzione, dimostrano quanto sia indispensabile adottare ulteriori politiche e misure aggiuntive, in particolare nei settori civile e dei trasporti, per raggiungere gli obiettivi PNIEC. E qui entra in gioco la smart home.
Analisi per settore


Nulla di nuovo, in realtà, per quanto riguarda gli edifici civili, in quanto l’adeguamento alle nuove tecnologie a bassa emissione per ridurre il consumo energetico negli edifici era già previsto dalla Strategia per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare nazionale del 2021. Adesso, però, è indispensabile intervenire con nuova forza per poter dare la giusta accelerazione al tutto, se si vuole sperare di raggiungere le scadenze temporali imposte dalla Direttiva UE.
Ci auguriamo tutti che a questo impegno che viene chiesto agli Italiani (ricordo: proprietari di oltre il 70% del patrimonio immobiliare residenziale) sia affiancato lo stanziamento delle indispensabili risorse e, per quanto possa sembrare pleonastico sottolinearlo, anche misure concrete di attuazione (Superbonus 110% docet!).
Il governo, intanto, rivede la programmazione europea 2021-2027 e stabilisce nuove regole di coordinamento tra il PNRR e i finanziamenti delle politiche di coesione, redigendo una proposta che il Governo presenterà il 30 Aprile.
Ma, a monte di questa trasformazione ancora in divenire, è già possibile fare molte cose, soprattutto sugli immobili di nuova costruzione e anche su quelli oggetto di integrale ristrutturazione: realizzare una “Smart Home”.
Cos’è e come funziona una smart home


Una “smart home” o, visto il nuovo orientamento linguistico che prevede la prevalenza dell’uso della lingua Italiana, una “Casa Intelligente, è una costruzione che aiuta a risparmiare sui consumi energetici con l’automazione dei dispositivi e la regolazione della temperatura, sfruttando nuove tecnologie che ottimizzano i consumi energetici grazie al controllo automatico di illuminazione, riscaldamento e altri apparecchi domestici, anche dal telefonino grazie a una app, risparmiando così tempo ma, soprattutto, denaro.
Come si risparmia con una smart home


Una “smart home” permette di risparmiare sui costi delle bollette del riscaldamento e dell’energia elettrica, potendo programmare o ridurre l’accensione degli impianti gas e luce anche in una singola stanza, rendendo vecchi e obsoleti, addirittura, gli interruttori perché non c’è più nemmeno bisogno di essere fisicamente in casa.
Ma, in pratica, come si fa a rendere la propria casa “intelligente”?
Cosa si intende per smart home


Con il termine “smart home” si intende a una casa capace di utilizzare Internet, realizzando un sistema intelligente che controlli la temperatura, l’illuminazione e, ovviamente, i sistemi della sicurezza e della videosorveglianza.
Consente di controllare ed efficientare i consumi energetici, per mezzo di sensori di movimento e prese intelligenti: si accendono e spengono le luci, gli elettrodomestici e gli impianti di riscaldamento o climatizzazione, anche da remoto; così, si riduce lo spreco di energia e si risparmia sulla bolletta. Ad esempio, è possibile programmare l’apertura e la chiusura delle tapparelle in base all’orario del giorno o della notte, o impostare la temperatura della casa in modo automatico in base alla presenza o all’assenza degli occupanti.
E tutto questo, come già detto, è possibile farlo anche da remoto, grazie ad apposite applicazioni installate su smartphone o tablet. Grazie ai sensori installati nella Casa Intelligente, è inoltre possibile monitorare in tempo reale i consumi energetici, individuando consumi anomali o sprechi e potendo intervenire tempestivamente.
Una “smart home” può anche essere integrata con fonti rinnovabili di energia, arrivando a utilizzare pannelli fotovoltaici da balcone, alimentati anche tramite la spina elettrica di casa.
Non parliamo di una casa domotica


Il termine “casa domotica” e “smart home” vengono spesso usati come sinonimi ma, in realtà, le differenze sono concettualmente significative.
In una casa domotica, i dispositivi elettronici e i sistemi di controllo sono interconnessi e automatizzati, e possono essere utilizzati per controllare l’illuminazione, la temperatura ambiente, l’apertura e la chiusura delle finestre, la sicurezza e molto altro ancora. Tuttavia, questi sistemi di solito vengono controllati separatamente, senza alcuna interazione tra di loro.
Una smart home è una casa in cui tutti i dispositivi e i sistemi sono integrati e possono essere controllati da un’unica interfaccia


Ciò significa che l’illuminazione, la temperatura ambiente, la sicurezza e altri aspetti possono essere controllati da una singola app o da un assistente vocale, come Alexa o Google Home. In questo modo, è possibile creare scenari personalizzati, come ad esempio l’accensione delle luci e l’apertura delle tende quando si entra in una stanza.
In sintesi, la differenza tra una casa domotica e una smart home è che la prima si riferisce a una casa in cui i sistemi sono collegati e automatizzati, mentre la seconda si riferisce a una casa in cui tutti i sistemi sono integrati, interagendo tra loro, e possono essere controllati da un’unica interfaccia.
Come rendere la casa smart home


Per rendere una casa smart bisogna dotarla di dispositivi connessi, installare una rete Wi-Fi e una piattaforma di gestione. Bisogna poi acquistare dei dispositivi connessi come smart speakers, termostati, luci intelligenti, videocamere di sicurezza, sensori di movimento, smart TV e così via. Quindi bisogna installare dispositivi di automazione come luci, serrature, termostati controllabili tramite app o assistenti vocali. In generale, c’è bisogno di dispositivi che siano compatibili tra loro e che permettano di controllare vari aspetti della casa premendo su un’icona sul telefono o con semplici comandi vocali.
La scelta su quali e quanti dispositivi investire per la propria casa intelligente dipende dalle specifiche esigenze e dal livello di comfort che si desidera raggiungere; perciò, il consiglio è di valutare con attenzione le proprie necessità e puntare sui dispositivi che meglio si adattano ai propri bisogni.