In centro ad Abano Terme, in Piazza Caduti, si trova il ristorante “La Posata Bianca” gestito da Nicola Gandolfi. Classe 1964, Nicola è il direttore di sala di questo locale accogliente dove predonima il bianco e il legno. Sembra un posto del Trentino Alto Adige con una stube originale Thun in maiolica collocata in una delle due sale che complessivamente contengono una quarantina di posti.
L’idea di Nicola Gandolfi

Per la verità è così perché Nicola Gandolfi ha preso il legno e tanto altro materiale da un maso in demolizione nel Trentino e con questo ha arredato “La Posata Bianca”, con una passione sfrenata di abbellire il suo locale, recuperando anche delle grate provenienti da vecchie prigioni francesi di Versailles. Tutti materiali di recupero. In una sala c’è lo stile shabb chic e nell’altra lo stile chalet in chiave moderna.
“Ci tengo moltissimo all’accoglienza e ho lavorato alacremente per realizzare questo locale che deve essere un ambiente accogliente per chi viene a mangiare, godendosi la tranquillità e il bel vedere della sala, servito con cortesia e familiarità.
Nicola Gandolfi, perché il nome del ristorante “La Posata Bianca”?
I bianchi e i toni caldi prevalgono in questo locale, dai soffitti alle pareti. Il bianco è rilassante e ho voluto dare un’impronta anche alla denominazione aggiungendo il “bianco” alla posata.
Quando è nato il ristorante?

E’ stato aperto nel 2016 e si trova nel centro di Abano. Io provengo da una famiglia di albergatori, i miei genitori avevano gli hotel aponensi La Residence e il Columbia, questo è sempre stato il mio mondo e la ristorazione la mia passione. Io punto su un ristorante di qualità e di raffinatezza.
Chi è Nicola Gandolfi?
Sono ragioniere, non ho frequentato scuole di cucina, ma ho imparato nel campo. Sin da giovane la mia passione era la cucina e il rapporto con le persone. Ho fatto diverse esperienze lavorative sino a quando ho deciso di assumere la direzione di questo ristorante. Sono un grande amante di cucine di qualità.
Come definisce il mondo della ristorazione?
Dar da mangiare bene alle persone. Il mangiar bene significa qualità delle materie prime ma anche come le presenti e dove le servi, più un buon servizio. Bisogna avere la passione per i fornelli ma anche quella di come presentare il piatto spiegandolo al cliente con semplicità e familiarità. L’accoglienza è l’altro aspetto importante nella conduzione di un ristorante. E la squadra ben coordinata è importante.
Nicola Gandolfi, ci parli della sua squadra


E’ composta da giovani appassionati. L’executive chef è Marco Volpin, classe 1986: una lunga esperienza che lo ha portato a ricevere importanti riconoscimenti e premi per la sua attività. Marco ci dà grandi soddisfazioni per la sua cucina di qualità molto apprezzata dalla nostra clientela.
Per la preparazione dei secondi ci sono gli chef Mattia Trevisan e Pietro Arban, abbiamo inoltre dei ragazzi che lavorano a chiamata. Io faccio il direttore di sala e coordino la squadra.
Ecco il piatto che Nicola Gandolfi propone ai lettori di www.enordest.it
Scampi crudi con cous cous al nero di seppia, maionese delicata al curry e pomodorino confit

Ingredienti (per 4 persone). 20 scampi crudi, 70 g di cous cous,
2 cucchiai di nero di seppia, 150 g di tuorlo, 30 g aceto, 8 g di sale, 450 g di olio di semi, polvere al curry qb, 250 g pomodorino datterino tra rosso e giallo, 2 spicchi di aglio, aromi vari
Preparazione
preriscaldiamo il forno a 130 gradi, tagliamo i pomodorini a metà e adagiamoli su una placca precedentemente rivestita da carta forno,
condiamoli con sale pepe olio, 2 spicchi di aglio, timo salvia rosmarino e scorza di arancia. spolveriamo i pomodorini con zucchero a velo e inforniamo il tutto per 25/30 minuti.
Mettere a bollire l’acqua e una volta che bolle inseriamo il cous cous. Facciamo riposare per 5 minuti a coperchio chiuso.
Passati i 5 minuti sgraniamolo con olio e i 2 cucchiai di nero di seppia.
Preparazione della maionese
Inseriamo un tuorlo d’uovo, aceto, sale e curry in un contenitore cilindrico alto. Emulsioniamo il tutto con la velocità più bassa del mini-pimer, dopodiché aggiungiamo un filo di olio di semi e trasferiamo la maionese su una sac a poche. Procediamo quindi alla pulizia degli scampi togliendo il carapace e l’intestino aiutandoci con uno spelucchino.
Impiattamento
adagiamo due cucchiai di cus cus sul piatto, arrotoliamo i 5 scampi e posizioniamoli a piacimento; con la sac a poche dressiamo la maionese sugli scampi precedentemente disposti sul piatto.
Per l’abbellimento disponiamo i pomodorini confit in corrispondenza di ogni scampo giocando con i colori primaverili. Abbelliamo a piacimento e, se possibile, utilizziamo fiori edibili. Buon appetito!
Il vino in abbinamento

Abbiniamo questo piatto ad una bottiglia di Sauvignon del Collio: il “Ronco del Cerò” dei fratelli Gianni e Giorgio Venica che hanno fondato la Cantina Venica, una bella realtà del Friuli Venezia Giulia. Questo vino è piacevolmente morbido e allo stesso tempo sapido e asciutto e con una buona mineralità, adatto a un buon piatto di antipasto di pesce.