Aperta la 42. Agrimont, la mostra nazionale dell’agricoltura di montagna. Due fine settimana (18.19 e 24.25.26 marzo) dedicati alla coltivazione e all’allevamento nelle “terre alte” e al mondo eroico di chi vive e lavora la terra in pendenza.
Bottacin e le terre alte
“In Veneto abbiamo censito circa 11mila frane, quasi tutte in zone dove il territorio non è curato e dove non lavorano agricoltori e allevatori” ha messo in evidenza l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin intervenendo per l’inaugurazione. “Proprio per questo l’agricoltura di montagna va messa nelle condizioni di poter lavorare. Servono semplificazioni e sburocratizzazione”.
Il presidente
A sottolineare la rappresentatività di questa manifestazione per la Fiera di Longarone è stato lo stesso presidente Michele Dal Farra: “Agrimont è l’emblema di ciò che vogliamo costruire in questo spazio fieristico, manifestazioni ancorate alla realtà del territorio veneto, ma anche vetrina per l’innovazione e per i prodotti, e formazione. Questa edizione di Agrimont propone una ventina di eventi, convegni specializzati che aggiornano la filiera del primario, e altri momenti di approfondimento”.
L’eroismo delle terre alte
Quindi sostenibilità, identità, eroismo e tutela del territorio quali caratteri fondanti dell’agricoltura di montagna. Ad intervenire anche il senatore Luca De Carlo, presidente della 9. commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare: “Dobbiamo lavorare per fare gli interessi del Paese, su temi come agricoltura e agroalimentare non ci siamo mai divisi. E Agrimont rappresenta proprio una grande occasione per fare squadra. Il contesto bellunese è quello di un’agricoltura di confine, dove gli agricoltori preservano il territorio. La nostra è a tutti gli effetti un presidio di quella forma di agricoltura sostenibile che l’Europa vorrebbe imporci. Lo è nello scarso uso di fitofarmaci, nell’allevamento estensivo delle malghe, nei prodotti di qualità e biologici”.
L’inaugurazione
Tra le autorità presenti al taglio ufficiale del nastro c’erano anche l’eurodeputato Gian Antonio Da Re, i consiglieri regionali Silvia Cestaro e Tommaso Razzolini, oltre a numerosi sindaci e amministratori bellunesi e trevigiani. A questi Agrimont ha mostrato i prodotti di eccellenza del territorio, e li ha fatti anche assaggiare durante il rinfresco curato da Confcooperative Belluno Treviso, che ha proposto un brindisi e una degustazione di formaggi. Sala piena nel pomeriggio con il convegno sulle erbe spontanee e officinali curato da Veneto Agricoltura.
Padrin e il coraggio delle terre alte
Come ha voluto rimarcare il sindaco di Longarone e presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin: “Agrimont torna alla grande dopo gli anni di chiusura imposta causa Covid. Lo fa grazie alla tenacia degli agricoltori e degli allevatori, che rappresentano una delle anime e dei motori della montagna”.
Un fiera che mette in mostra il meglio di una tecnologia innovativa e specializzata al servizio di queste attività particolarmente difficili da praticare in pendenza. Ma anche i prodotti di eccellenza di questi territori, frutto di duro lavoro.