“Tanto tuonò che piovve” si suol dire. E mai questa frase fu più adatta a Enrico Lorenzoni che, dopo anni alla guida dell’Union Pro 1928, aveva ventilato l’ipotesi di lasciare tutto. A farlo tornare sui suoi passi i giovani. Gli stessi giovani di “eccellenza” che stanno dominando i tornei della Marca (e non solo) e sui quali Lorenzoni ha investito per il futuro. Attenzione però! Le sorprese non finiscono qui: il “Pres” resta, ma alle sue condizioni e con nuovi partner che al momento vuole tenere segreti.
Presidente, il segreto di questi giovani di “eccellenza” che stanno dando spettacolo nella Marca e non solo se mettiamo in mezzo anche il Ceschel…
“Devo ammettere che sono molto soddisfatto dei miei ragazzi. Si sono impegnati e questi risultati sono il premio che meritano. Sotto c’è un grande lavoro di ricerca, selezione, impegno ma non mi dimentico che dietro tutto ciò ci sono le mani dei nostri allenatori delle giovanili. Esperti nel seguire i ragazzi, motivarli e soprattutto educarli”
Presidente lei ha sempre dichiarato che i giovani sono il vero futuro del calcio. Ma qui stiamo parlando di giovani di “eccellenza” che hanno fatto diventare la cantera dell’Union Pro un modello nazionale
“E’ frutto di un lavoro iniziato anni fa. Ricerche, provini, selezioni…saper scegliere, percepire l’affetto che un ragazzo può provare per i nostri colori. Le variabili sono tanti ma i premi vinti, o se vogliamo, le coppe in bacheca, sono solo un trofeo da esporre. La vera vittoria dell’Union Pro è arrivata dopo anni di sacrifici, quando anche la Lega ha definito il nostro vivaio un esempio per tutti. E non solo nella Marca. Parliamo di oltre 350 ragazzi che vestono la maglia dell’Union Pro”
Lorenzoni, lei è un imprenditore. Quando ha dichiarato di voler cedere le quote di una società sana come la sua ha ricevuto moltissimi attestati di stima. Dalle amministrazioni di Mogliano e Preganziol, per finire con i tifosi. E ha deciso di restare per loro. Ma in queste categorie ne vale la pena?
“Il calcio che voglio io, quello dei valori, quello pulito parte proprio dai ragazzi. Io ci metto il mio ma a livello dilettantistico nessun presidente può sperare di guadagnarci e se lo afferma allora sarebbe meglio fare un controllo. Qui lo si fa per passione, per amore del calcio e per quella luce che brilla negli occhi dei miei ragazzi”
Adesso arrivano i campus con l’Udinese Academy e con l’Union Pro 1928. Ce ne vuole parlare? Sembra che lei sia sempre alla ricerca di giovani di “eccellenza”
“I Campus non sono una novità. Ormai sono alcuni anni che li organizziamo e ultimamente stiamo avendo ottimi riscontri. Siamo già vicini al sold out (a proposito, per chi è interessato consiglio di muoversi a iscriversi (ride ndr)) ma certamente sono momenti sia di comunione e integrazione tra giovani promesse sia di lavoro per i mister dell’Udinese che ringrazio nella persona di Josè La Cagnina sia per i nostri che devono capire subito chi potrebbe fare comodo alla squadra”
Un’ultima domanda. Dopo i campus ha detto che ci saranno parecchie novità. Ce ne vuole accennare qualcuna? E a tutti i detrattori che l’hanno attaccata cosa si sente di dire?
“Al momento top secret. Certamente ci sarà un piccolo terremoto a livello dirigenziale e molti, anche se a malincuore, dovranno prendere la porta. Ma dal momento che il timone ora è ben saldo nelle mie mani allora mi assumo ogni onere e rischio. I detrattori ci sono stati, spesso hanno parlato alle spalle rievocando vecchi gloriosi passati. Ma al momento dei fatti non si è visto nessuno. Erano solo chiacchiere da bar. Ma li devo ringraziare. Grazie a loro ora alla guida dell’Union Pro c’è un Lorenzoni più maturo e ci sarà una squadra che diventerà ancora più solida riportando i nostri colori nei posti che meritano”