Una sfera che imprigiona l’arcobaleno accanto a una piramide blu, sembrano frammenti arrivati dallo spazio che diffondono tutta la luce dell’universo, alchimia del cristallo ottico tagliato e lucidato. Per l’osservatore si tratta di puro incanto grazie al talento artistico di chi ha realizzato opere che sembrano pietra trasparente. Le possiamo ammirare nella nuova mostra all’Isola di San Giorgio: Vetro boemo: i grandi maestri a cura di Caterina Tognon e Sylva Petrová in collaborazione con il Museo di Arti Decorative di Praga. Continua a sorprendere il progetto LE STANZE DEL VETRO, ideato da Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung.
Stanze del vetro e boemo

Sfera (Uovo arcobaleno) | Sphere (Rainbow Egg), 2019
Cristallo ottico tagliato e lucidato, inclusione di polvere metallica | Cut and polished clear optical glass, metal powder inclusion
h 30 × 30 × 40 cm
Collezione privata, Venezia | Private collection, Venice
Foto | Photo Enrico Fiorese
© Vaclav Cigler, by SIAE 2023
La mostra racconta l’emancipazione dopo la Seconda guerra mondiale del vetro in Boemia, dalla tradizionale arte applicata e decorativa alla realizzazione di importanti lavori astratti. In esposizione le opere di sei maestri della scultura contemporanea in vetro: Václav Cigler, Vladimír Kopecký, Stanislav Libenský e Jaroslava Brychtová, René Roubíček, Miluše Roubíčková.
Gli artisti

Si tratta di artisti nati in Boemia, l’attuale Repubblica Ceca, nei primi decenni del XX secolo, alcuni di loro legati anche da vicende personali ma con un percorso creativo autonomo, come Miluše Roubíčková e René Roubíček, marito e moglie. Talenti originali che vivono e affrontano le turbolenze e le trasformazioni della società cecoslovacca, dal conflitto europeo, all’avvento del regime comunista, sino alla riapertura con il mondo occidentale dopo la caduta del Muro.
La Boemia ha sempre avuto un ruolo importante nel panorama dell’arte vetraria

Piccolo cosmo | Little Cosmos, anni sessanta | 1960s
Vetro multicolore soffiato a mano volante | Multicolour hand-blown glass
h 31 x ø 27 cm
Collezione privata, Venezia | Private collection, Venice
Foto | Photo Enrico Fiorese
A partire dal XII secolo nascono grandi innovatori pronti a competere con l’agguerrita concorrenza europea, tedesca e soprattutto italiana. Una rivalità storica che si interrompe nel 1948 con la cessazione di ogni forma di commercio e comunicazione con gli stati occidentali. L’avvento al potere del partito comunista porta le maestranze del territorio a elaborare un prodotto in linea con il modello basato sul realismo socialista: arte applicata e decorativa. Una produzione che il governo cecoslovacco presenterà in grandi eventi internazionali come Expo, Biennali, Triennali.
Le Stanze del vetro e gli artisti
A frantumare coraggiosamente l’impostazione estetica dominante sarà un folto gruppo di maestri del vetro capaci di cogliere le nuove potenzialità della materia applicando forme evolute e concezioni artistiche contemporanee. Una vera emancipazione frutto di procedimenti tecnologici innovativi. Autentici pionieri del “vetro d’artista”, le loro creazioni sono esemplari unici, non oggetti d’uso. Il vetro si trasforma in opera d’arte, come la pittura e la scultura.
Il percorso



Banquet, details / Banchetto, dettagli, 1960-2012
Vetro multicolore soffiato a mano volante | Multicolour hand-blown glass
Dimensioni ambientali | Environmental dimensions
Collezione degli eredi dell’artista | Collection of the artist’s heirs
Foto | Photo Enrico Fiorese
Il percorso espositivo inizia con uno strepitoso colpo d’occhio: bouquet di fiori, vassoi di pasticcini, gomitoli di lane, vasetti di marmellata tutti rigorosamente in vetro, rappresentazione ante litteram dell’universo femminile e del lavoro domestico della donna. Da queste seducenti composizioni alle opere in cristallo ottico di grande impatto per purezza e minimalismo. L’innovazione è un tratto distintivo di maestri che a partire dagli anni ’40 inventeranno nuovi concetti estetici. Tra loro c’è chi si dedica a sperimentazioni sul vetro casting o fusione a stampo aperto. La lavorazione a casting diventerà simbolo del vetro moderno cecoslovacco con opere maestose, straordinarie nella purezza dei colori e delle trasparenze.
Le Stanze del vetro e Josef Sudek

La mostra si completa con diciannove fotografie di Josef Sudek della serie Glass Labyrinths, scattate in occasione della mostra Vetro Boemo Contemporaneo, organizzata a Praga nel 1970.
Ancora una volta il vetro stupisce grazie all’originalità di una stagione artistica strepitosa. La bellezza degli oggetti esposti, esaltata da un contenitore speciale come l’Isola di San Giorgio, ha sedotto anche grandi protagonisti, lo scenografo Pier Luigi Pizzi e Rosita Missoni, presenti nella giornata inaugurale.
Lo scorso 15 maggio in occasione del simposio sul vetro Boemo, dopo un prezioso restauro, è stata aperta al pubblico la Sala Messina, dedicata allo scultore siciliano Francesco Messina. Lo straordinario spazio cinquecentesco al pian terreno del Chiostro dei Cipressi diventa la nuova sede del Centro Studi del Vetro della Fondazione Giorgio Cini, il più importante e completo Archivio Generale del Vetro Veneziano. Oltre duecentomila tra disegni schizzi e progetti esecutivi originali.
Il catalogo delle Stanze del Vetro

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira, con preziosi approfondimenti di esperti e storici dell’arte, come l’affascinante presentazione della curatrice Caterina Tognon che racconta la sua avventura con il mondo del vetro boemo iniziata a casa del Maestro Lino Tagliapietra, il solo a Murano a conoscere il vetro cecoslovacco.
“Lino mi consiglia di andare a Praga e incontrare Sylva Petrová, giovane curatrice del Museo di Arti Decorative della città. Parto subito. Petrová mi accompagna con pazienza nei depositi all’ultimo piano del museo: ambienti magici, arredati con grandi armadi in legno e vetro, colmi di bicchieri, alzatine, servizi per la tavola, vasi, piatti, divisi per macro-aree storiche dal Duecento all’Ottocento; nel sottotetto, invece, il deposito del Novecento, senza alcun oggetto d’uso o di decorazione, ma molti vetri spesso incolore e di grandi dimensioni dalle forme astratte di forte impatto visivo, sculture a tutti gli effetti. È l’inizio di un incanto…”
VETRO BOEMO: I GRANDI MAESTRI
LE STANZE DEL VETRO
Progetto di Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
14 maggio – 26 novembre 2023
T. +39 041 522 9138
www.lestanzedelvetro.org
Dott.ssa Elisabetta, scorrendo le immagini a corredo dell’articolo subito ho riconosciuto il regista Pier Luigi Pizzi, molto familiare per gli allestimenti delle opere liriche, e amante del bello, delle linee armoniche, del bianco perfetto. Certamente questa mostra che mette a confronto due scuole, quella Boema con la Veneziana, sarà una grande scoperta artistica. Ho riflettuto su quanto Lei ha scritto, cioè che con la cortina di ferro cessarono i commerci, mostre e ogni genere di confronto tra l’arte del vetro Cecoslovacca e nello specifico con quella veneziana. Quindi con il comunismo l’arte del vetro Boema non avrà più quella espressione libera che invece continuerà ad avere Venezia, sia pure alle prese con altri tipi di problemi, principalmente di mercato e di botteghe. Oggi finalmente vedo dalle foto che accompagnano il suo articolo di oggetti in vetro bellissimi, opere d’arte, che salutano la rinascita di una tradizione vetraria Boema, di grande prestigio, degna di essere mostrata a Venezia, città che rimane comunque la capitale di questa arte complessa e creativa.
Spettacolari creazioni, quelle che ci hai mostrato in fotografia. Mi hanno ricordato quelle di vetro di zucchero realizzate da maestri pasticcieri, la cui abilità manuale forse eguaglia quella degli artisti vetrai.
Le arti in generale mi ricordano quanta connessione possa esistere tra un campo e un altro, e quanto le magia delle mani possa generare dal nulla dei capolavori.
Il mio stupore fanciullino accresce a ogni scoperta nuova, come quella a cui ci hai condotto, cara Elisabetta, con il tuo articolo dedicato alvetro boemo.