Due italiani su tre (63%) ritengono che le politiche dell’Unione Europea sul cibo danneggino il Made in Italy a tavola, mentre solo il 10% crede che l’agroalimentare tricolore stia beneficiando delle scelte comunitarie. E’ quanto emergeva dal rapporto Coldiretti/Ixè su “Gli italiani e l’Europa” presentato al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti a Villa d’Este a Cernobbio. Dal rapporto risulta anche che per il 18% degli intervistati le norme europee non pesano sul settore alimentare. La netta maggioranza degli italiani ritiene dunque – sottolinea la Coldiretti – che la regolamentazione comunitaria e le recenti scelte in materia di trattati internazionali non siano adeguate a garantire la qualità, la sicurezza ma anche il rispetto delle tradizioni enogastronomiche della penisola. A partire dal vino italiano.
Un rapporto stilato tempo fa, ma oggi più che mai attuale

L’ennesima mazzata nei confronti dei nostri prodotti dell’enogastronomia arriva da un’isola verde d’Europa, rinomata per la birra ed il rugby. Parliamo dell’Irlanda ben spalleggiata in questa sua crociata dalla Commissione europea, che intende introdurre un’etichetta allarmistica sulle bottiglie di vino, sul modello di quanto avviene per le sigarette (il fumo uccide), e creare un pericoloso precedente. Il caso irlandese potrebbe rilanciare questa ennesima eurofollia.
Il vino italiano non si tocca

In merito abbiamo sentito in esclusiva per www.enordest.it Fiorenzo Lorenzon che assieme al fratello Massimo gestisce una azienda vitinicola nata oltre 60 anni fa “I Padroncini” di Rovarè di San Biagio di Callalta. Lorenzon è presidente della Coldiretti sanbiagese e rappresentante della Consulta Vitivinicola Prezzi della Camera di Commercio di Treviso.
Assistiamo all’ennesimo colpo basso da parte dell’Europa?

“Possono dire e fare quello che vogliono, devono mettersi in testa che i nostri prodotti sono i migliori al mondo e tutti li vogliono copiare. Pur di “distruggerli” si inventano di tutto a Bruxelles ma il consumatore è dalla nostra parte”.
Tra l’altro l’Irlanda è un Paese che produce birra. Hanno paura che il nostro vino italiano abbia il sopravvento? Il cappuccino in Inghilterra da qualche anno ha spodestato il thè che tanto piaceva ai sudditi di Sua Maestà…

“L’Irlanda ha i suoi problemi. Ma chi in questi giorni ha perso l’occasione per tenere la bocca chiusa è senza dubbio l’immunologa Antonella Viola la quale, come “dotta inquisitrice” ci ha detto che chi beve vino ha un cervello più piccolo”
Quindi?

“Anche la birra ha un contenuto alcolico. E’ chiaro che come in tutti i contesti se ne fai un abuso c’è un rischio. Il vino esiste da secoli, lo producevano gli antichi romani, ha conquistato il mondo. Adesso c’è chi vorrebbe annientare i nostri mercati. Ma non ci riusciranno la nostra qualità è e sarà vincente. Se poi qualcuno vuole mangiarsi gli insetti….”