Con Gianfranco De Laurentiis se ne va il più anglosassone dei nostri giornalisti sportivi televisivi. A partire dall’abbigliamento. Indossava quasi sempre giacche in tweed, per finire con l’impareggiabile stile con il quale è entrato nelle case degli italiani. Diventando, per oltre trent’anni (dal 1972 al 2003), uno di famiglia. Mai una polemica, una frase fuori posto in un commento o un’intervista, una sbavatura.
Chi era Gianfranco De Laurentis
Sobrio ma mai noioso, preparatissimo senza farlo pesare, elegante senza eccedere, simpatico senza essere piacione. E’ difficile trovare un difetto in Gianfranco De Laurentiis, ma poi perché cercarne? Perché spesso, molti suoi colleghi dell’epoca, ne avevano in eccesso. Bastava cambiare canale per traslocare su RAI 3, De Laurentiis lavorava a RAI 2, e imbattersi nello zoo del Processo del lunedì, dove Aldo Biscardi faceva scatenare i suoi ospiti in un crescendo di poca eleganza e tanto campanilismo.
Lo stile
De Laurentiis era lontanissimo da tutto ciò, mai schierato e sempre imparziale. Con i suoi programmi sono cresciute generazioni di appassionati di sport. Su tutti ricordiamo: “Dribbling” ed “Eurogol”. Il primo era la seconda, in ordine cronologico, delle tre celebrazioni istituzionali della domenica degli italiani appassionati di calcio. La prima, dopo la fine delle partite, era 90° minuto, dove era possibile vedere i gol della giornata di calcio, la seconda era per l’appunto “Dribbling”, condotto da Laurentiis all’ora di cena, al cui interno venivano lanciati i servizi e la terza la “Domenica Sportiva”, che, oltre ai servizi, conteneva i commenti e la tanto attesa moviola. Nell’ultimo decennio della sua carriera, De Laurentis ha anche condotto la Domenica Sportiva.
Gianfranco De Laurentis, il giornalista
Eurogol, condotto assieme al collega Giorgio Martino, fu una geniale intuizione di De Laurentiis : far vedere, il giovedì sera ai telespettatori tutti i gol del precedente mercoledì di coppe. All’epoca, infatti, le partite delle tre coppe (Coppa campioni, Coppa coppe e Coppa UEFA) si giocavano tutte di mercoledì. E’ difficile spiegare alle generazioni attuali cos’è stato Eurogol per gli appassionati. Provate a spiegare ai vostri figli o nipoti che non esistevano Internet e SKY e del calcio estero si poteva leggere qualcosa solo su riviste più innovative come il Guerin Sportivo. Con Eurogol De Laurentiis permise agli italiani di conoscere e ammirare i campioni degli altri campionati continentali e di sognarli con le maglie delle proprie squadre. La trasmissione fece nascere anche il neologismo “eurogol” che veniva dato ai gol più spettacolari.
De Laurentiis condusse a lungo anche un altro programma di successo: “Pole Position”, dove gli ospiti in studio commentavano le gare dei gran premi di Formula 1 prima del loro inizio e alla fine.
Tanti volti famosi grazie a lui
Nei suoi programmi lanciò future star femminili del giornalismo sportivo, sdoganando la falsa convinzione che le donne nelle trasmissioni sportive dovevano solo mostrare generose scollature o cosce ammiccanti, parlando, preferibilmente, il meno possibile. Antonella Clerici e Ilaria D’Amico, anche se giovani e belle, da partner di De Laurentiis si segnalarono per essere preparate e, infatti, negli anni seguenti si distinsero, in modi diversi, nelle future conduzioni. Un’altra partner, purtroppo finita nel dimenticatoio, fu Alessandra Casella che con De Laurentiis condusse un brillante edizione della Domenica Sportiva nel 1994/95.
E’ spiacevole constatare che la morte di De Laurentiis, arrivata ad 81 anni, l’abbia fatto ricordare tardivamente, quando, a lungo, in molti si sono dimenticati anche d’invitarlo nelle loro trasmissioni.
da parte di Monica Artusi un grazie a Domenico Ciotti per averci fatto rivivere mezzo secolo di 90° Minuto
GRAZIE