Quest’anno la cinquina del Premio Campiello è una sorpresa. Abituati a vedere i più importanti premi letterari legati, se non emanazione, all’industria editoriale – cosa ben diversa dalla ricerca e sperimentazione letteraria – la selezione dei cinque libri finalisti da parte della giuria tecnica sorprende per il coraggio, la voglia di andare oltre il “mainstream” dei libri prodotti e confezionati con gli stessi criteri con cui viene prodotta e venduta un’automobile, con i lettori – pardon, la “clientela” – bombardati da campagne pubblicitarie orchestrate a guidare e tenere ben salda la classifica dei titoli più venduti.
I finalisti del Campiello
I titoli selezionati per il 58° Premio Campiello si segnalano per i temi e i personaggi “neri” e per il privilegio dato alla scrittura e al linguaggio rispetto a una trama “facile” o accattivante.
Campiello e poesie
Patrizia Cavalli – uno dei nomi più grandi della poesia italiana – è a Venezia con il suo primo libro di prose, “Con passi giapponesi” (Einaudi); Sandro Frizziero, giovane scrittore di Chioggia al suo secondo romanzo, con “Sommersione” (Fazi), libro ruvido, aspro, su un’Isola che sembra uscita da un racconto di Poe e personaggi negativi, sgradevoli, il cui unico respiro sono l’odio e la cattiveria (ma con finale aperto…).
Anche Guccini
Il cantautore, chitarrista e scrittore Francesco Guccini con “Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto” (Giunti) racconta un piccolo paese dell’Appennino fra Toscana ed Emilia, Pàvana, e il declino di un’Italia che sta scomparendo. Protagonista di “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” di Remo Rapino (minimum fax) è un “pazzo” che nel piccolo paese dove sopravvive tutti scherniscono.
Campiello e thriller
“L’incanto del pesce luna” di Ade Zeno (Bollati Boringhieri) va più in là, protagonista è l’anziana e misteriosa signorina Marisol che, una volta alla settimana, divora carne umana.
Per il Campiello il valore della letteratura supera quello del mercato, e questo è un atto di coraggio. Il 5 settembre in piazza San Marco il “verdetto” della giuria popolare dei 300 lettori.