La notizia lagunare più intrigante è che l’isoletta di Santo Spirito, giusto a metà strada tra il Lido e la Giudecca, ex convento, ex polveriera, abbandonata dagli anni Sessanta, praticamente un cumulo di macerie, è messa in vendita da una società immobiliare di Faenza, tale Quimmo. Un affarone, 9 milioni per potenziali 144 residenti, pubblicano nelle referenze immobiliari, con piano di recupero approvato da parte di Comune e Soprintendenze. Per chi fosse interessato c’è anche l’elenco delle distanze e dei punti di interesse. Ma non solo lei. Sembra essere scoppiato il boom della messa in vendita delle isole abbandonate. A partire proprio da Santo Spirito.
Elenchiamo i punti di interesse, tanto per farvi un’idea

Santo Spirito si trova a 1,8 km dalla stazione ferroviaria di Venezia, 1,9 dalla prima fermata del bus, 4,4 dall’aeroporto, scuole a 2,7, università a 3,8, ospedale (presumo Mestre) a 4,4, farmacia più vicina a 1,8, veterinario, qualora si abbia un amico peloso, a 1,9, supermercato a 3,7, osteria o bar a 1,3 (Giudecca?), banca e ATM a 2,0. Non è finita: parco per bambini a 1,8 chilometri, palestra sempre a 1,8, e infine spa a 1,9. Ci siete?
Tutto riservato e (soprattutto) privato per le isole abbandonate

L’offerta scade il 15 giugno. Trattativa ovviamente riservata. Per la cronaca nel lontano 2003 la società Poveglia Srl aveva acquisito l’isola dal Demanio per 350 mila euro. Altra precisazione ovvia, si accede solo con mezzo (ovvero barca) privato.
Tra le isole abbandonate anche San Secondo


Anche l’isoletta di San Secondo, che si trova a metà ponte della Libertà tra Mestre e Venezia, ha il suo progetto singolare. La società sarda New Fari di Cagliari, gruppo investimenti, ha avuto dal Demanio nel 2022 la concessione per 50 anni. Obiettivo, sistemare nei suoi 1,2 ettari ormai ridotti a vegetazione fitta, una location turistica con sei suites sul vecchio fortino ottocentesco, più darsena per barche per circa 5.000 metri quadrati. La società sarda precisa che sarà un approdo turistico e culturale, più parco. Aspettiamo con ansia l’avvio dei lavori.
Tra le isole abbandonate non poteva mancare La Grazia

Terzo progetto insulare: La Grazia (4 ettari) che i veneziani conoscono come isola per le malattie infettive. Si trova proprio dietro l’isola di San Giorgio Maggiore, posizione interessante. Era di proprietà dell’Usl veneziana. Viene chiusa per i troppi costi di gestione nel 1992. Nel 2006 è venduta alla società Giesse di Giovanna Stefanel, del grande ex-gruppo tessile veneto. Prezzo 11,6 milioni. Comincia una vertenza giudiziaria che si concluderà solo dopo 15 anni, nel 2021, quando il Tribunale di Venezia, con sentenza definitiva, decide che l’isola è di Giovanna Stefanel. Punto. Anche in questo caso siamo in attesa dell’inaugurazione. La destinazione è turistica.
C’è anche l’isola di San Giacomo in Paludo

Infine l’isola di San Giacomo in Paludo (1,2 ha) tra Murano e Burano. É stata acquistata dalla fondazione torinese Sandretto Re Rebaudengo nel 2018. Fa capo a una grossa multinazionale, Asja, che si occupa di energie rinnovabili. Secondo le dichiarazioni pubbliche di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo “L’isola si trova a breve distanza in barca da Piazza San Marco”. Sarà autosufficiente dal punto di vista energetico. Ospiterà un centro culturale di ricerca per dibattiti su arte, musica, teatro, cultura contemporanea. Passando con la linea Actv, si intravedono grandi lavori in corso, con due enormi gru, e recupero strutturale delle vecchie polveriere napoleoniche. Inaugurazione prevista nel 2025, speriamo di essere invitati.
Potevamo dimenticarci di Poveglia?

Tempi lunghi invece per Poveglia, 16 ettari di storia e di natura, di fronte Malamocco.
Lasciata deperire da oltre mezzo secolo, nonostante l’attività e le proteste dell’associazione Poveglia per tutti. È atteso per quest’anno il nuovo bando di assegnazione dopo quello, fallito, del 2014.