Al Teatro Cinema Castello di Spilimbergo è stato consegnato il Premio Young della 37ma edizione della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia organizzata dal CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia alla fotografa Noemi Comi. Il prestigioso riconoscimento viene assegnato a fotografi italiani o internazionali e, quest’anno, la vincitrice è la giovane autrice calabrese Noemi Comi. Presso Palazzo Tadea a Spilimbergo è in corso anche la sua mostra assieme a una selezione delle opere dei finalisti Alex McBride, Angelo Leonardo, Fred Mungo e Simona Supino.
La Comi si impone su oltre 60 fotografi under 30
Il premio Young, sostenuto dal Banco BPM, è frutto della “Open Call” istituita dal CRAF nel 2022 cui hanno partecipato oltre 60 fotografi under 35. La giuria, composta da Walter Guadagnini (direttore di Camera e direttore artistico di Fotografia Europea), Enrico Stefanelli (direttore artistico di Photolux di Lucca), Tommaso Parrillo (Witty Books), Marianna Santoni (esperta internazionale di post-produzione) e Pierpaolo Mittica (fotografo), ha individuato la vincitrice.
La menzione d’onore
Menzione speciale ad Alex McBride per il suo progetto fotogiornalistico sul Myanmar.
L’entusiasmo del presidente
“Siamo entusiasti per la grande risposta a questa Call – sottolinea il presidente del CRAF, Davide De Lucia -. Tanti i giovani che hanno partecipato e tutti d’incredibile talento, segno che la fotografia d’autore è più vivace che mai. Il CRAF si conferma così primario centro di riferimento per gli under 35, capace di unire sotto lo stesso tetto ricerca e sperimentazione e di mantenere una finestra costantemente aperta verso le nuove frontiere della fotografia”.
Le parole di Noemi Comi
“È un grandissimo onore ricevere questo Premio – spiega Noemi Comi -. Si tratta di un progetto che volevo realizzare da diverso tempo e che sono riuscita a concretizzare solo grazie al contributo della Open Call lanciata dal CRAF”.
Il progetto espositivo di Noemi Comi interpreta il concetto della Open Call “Disarmante” e sposa altresì il claim della 37ma rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia #essenziale, riferendosi a ciò che non si vede ma c’è, come il proxidium, sostanza inquinante protagonista di una “finta inchiesta” messa in scena dall’autrice. Il proxidium diventa, in questa narrazione dai toni apocalittici e particolarmente pungenti, tra i materiali più pericolosi sepolti nei terreni agricoli di tutta Italia e responsabile di danni irreversibili sugli esseri umani, soprattutto agli arti inferiori e alla vista. Il progetto diventa metafora della tossicità invisibile che permea l’intera società e si manifesta – emergendo a tratti – nelle forme del narcisismo patologico, nell’incessante ricerca del successo e della popolarità che affligge uomini e donne.
La Mostra della Comi
“Proxidium” è un viaggio tra natura e scienza, nel quale immagini disarmanti aprono ad un mondo ignoto e a tratti perturbante: una ricerca dalle tinte pop che si fa metafora delle contraddizioni del nostro tempo, trattando temi che spaziano dai problemi legati all’inquinamento, a quelli dell’incessante desiderio di successo e popolarità. La sostanza al centro dello studio non si vede mai, mentre si intravedono i suoi effetti.
“Proxidium nasce dal ritrovamento di un album di famiglia e da un concatenarsi di eventi che mi hanno spinta a seguire una direzione inaspettata e a dare voce ad un progetto così complesso e sfaccettato – spiega l’autrice -. Attraverso l’utilizzo di immagini disarmanti, l’intento è quello di sorprendere lo spettatore. Con un percorso che alterna ininterrottamente realtà e finzione e che pone l’accento su tematiche attuali”
Oltre la Comi anche la nuova edizione della Open Call
Sabato, è stata anche presentata la nuova edizione della Open Call e il tema “Attra-versus” sul quale i giovani under 35 potranno lavorare creativamente fino al 31 dicembre. Attraverso indica qualcosa che penetra all’interno, ricorda anche un movimento nello spazio, un’intersezione e un punto di incontro mentre l’avverbio latino “Versus” segna l’opposizione tra due elementi. “In questa nuova edizione chiediamo ai giovani talenti di consegnarci progetti che rappresentino una giusta battaglia. In una società fatta di polemica e scontri, è importante capire e scegliere per cosa o contro lottare – afferma il presidente del CRAF – da quali sentimenti lasciarsi attraversare e quali strade incrociare per sublimare il nostro cammino”.
La Open Call è un progetto di grande importanza per l’accrescimento dell’archivio del Centro spilimberghese ed è destinato a diventare un prezioso incubatore di risorse. “Ai vincitori chiediamo di lasciarci un paio di opere – conclude – in questo modo accoglieremo e conserveremo fotografia contemporanea. Non solo storia al CRAF, ma anche futuro”.