C’è un due volte campione del mondo di motociclismo tra gli alluvionati dell’Emilia Romagna. E’ il venezuelano Carlos Lavado, ricordato come la freccia di Caracas, 67 anni, abita nel Santerno. Dice: “Abito a Sant’Agata sul Santerno, da quando è arrivata l’acqua nel nostro condominio dico sotto il Santerno. Danni inestimabili nell’appartamento dove abito, soprattutto la piena ha portato via i miei ricordi. Adesso abito a Reggio Emilia, da un amico”.
La freccia di Caracas
Lavado ha incominciato a correre ad alti livelli nel 1980, studiava per diventare ingegnere, in poco tempo la passione per la motocicletta ha preso il sopravvento, unita a un vero talento. In pochi anni il campione ha conquistato vari podi e nel 1983 e nel 1986 i due titoli iridati, sempre in sella a una Yamaka, prima nella classe 250, poi nella classe 350. Campione di temperamento, generoso, capace di entusiasmare con gli atteggiamenti e con un carattere espansivo.
Cuore romagnolo
Aspetto da musicista rock, baffoni scuri, zazzera folta, una somiglianza con Carlos Santana, per una quindicina d’anni Lavado ha dominato il mondo dei Gran Premi della Motocicletta. Ha smesso a metà degli anni Novanta scegliendo, per stabilirsi, la Romagna e in particolare la cittadina sul fiume Santerno. L’hanno chiamato “la freccia di Caracas dal cuore romagnolo”.
In un audio racconto in esclusiva per https://www.enordest.it tutto il dolore e il rammarico del grande campione.