Celebrare adeguatamente la Giornata mondiale dell’acqua, in una fase di siccità quale quella che stiamo vivendo ormai ininterrottamente dalla scorsa estate, significa mettere in campo un impegno ancora maggiore. Per attuare tutte le misure possibili, a livello individuale e collettivo, per realizzare i principi della sostenibilità idrica. L’Italia è ai vertici europei per consumo d’acqua: 215 litri per abitante al giorno, rispetto ai 150 litri della media negli altri paesi della Ue. Servono urgenti campagne informative e formative per educare al risparmio idrico. Che Gruppo Veritas (la multiutility che gestisce ciclo dei rifiuti e servizio idrico nella città metropolitana di Venezia) attua, già da anni, con un programma di attività sistematiche. Realizzato dall’Ufficio Comunicazione, nelle scuole e tra la cittadinanza, ma occorre soprattutto un cambiamento radicale di mentalità. Questo lo scopo della visita del liceo di Mestre Bruno – Franchetti.
Il progetto europeo “Wafle” per lo studio della sostenibilità’ idrica


A questo scopo mira anche il progetto europeo ErasmusWater Footprints and Literacy Education (Wafle) che coinvolge studenti delle scuole superiori di Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Turchia.
Il progetto Wafle è centrato sull’obiettivo 6 dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. “Garantire a tutti l’accessibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari”.
“Alfabetizzazione idrica”, il percorso del liceo Bruno-Franchetti di Mestre


Al progetto Wafle partecipano anche un gruppo di studenti e docenti del liceo classico e scientifico Bruno-Franchetti di Mestre.
“Il progetto vuole accompagnare gli studenti in un percorso di “alfabetizzazione idrica”, ritenuta una priorità per l’acquisizione di uno stile di vita sostenibile – racconta Emanuela Caputo, docente di Scienze. – Si punta al raggiungimento di un livello di conoscenza che includa la capacità di comprendere le informazioni di base relative alle risorse idriche, al loro utilizzo e alla loro gestione da un punto di vista sostenibile. E all’importanza e necessità dell’acqua per la vita”.
Il gruppo di studenti le liceo mestrino ha già partecipato a varie attività di studio all’estero, nelle sedi degli altri istituti coinvolti dal progetto Wafle


“Si tratta di stimolare nei giovani partecipanti la piena consapevolezza che la tutela dell’acqua è un cardine fondamentale per la sopravvivenza umana – sottolinea Giusy Carestiato, docente di inglese-. Mettendo in pratica un utilizzo consapevole e conservativo delle risorse idriche, anche nella propria vita quotidiana”.
Tra Servizio Idrico Integrato Veritas e Progetto Europeo B-Watersmart. Le attività che hanno coinvolto gli studenti del liceo
Le attività che hanno coinvolto il gruppo di studenti del liceo Bruno-Franchetti vogliono stimolare anche la capacità di calcolare le impronte idriche dei prodotti utilizzati ogni giorno. Grazie all’acquisizione di adeguate conoscenze sui molteplici aspetti legati all’utilizzo e alla gestione dell’acqua al fine di garantire un consumo più prudente.
Nell’ambito del progetto Wafle quindi, per comprendere più precisamente le modalità di fornitura ed erogazione dell’acqua e gli standard di qualità e sicurezza del bene idrico, è stata sviluppata un’iniziativa di studio e confronto con Veritas. Nello specifico gli studenti del liceo Bruno-Franchetti hanno visitato anche l’impianto di depuratore delle acque reflue di Fusina. Poi gli impianti pilota del progetto europeo B-Watersmart. Di cui Venezia è l’unico caso-studio in Italia.
Gli studenti del liceo alla scoperta di Fusina: 100mila metri cubi di acque reflue trattate ogni giorno


Sono stati il dottor Giuseppe Vecchiato, responsabile tecnico dell’impianto di Fusina e l’ingegner Maria Chiara Zaccone, responsabile Processi e Tecnologia Acque Reflue di Veritas, che hanno guidato gli studenti del liceo Bruno-Franchetti alla scoperta del funzionamento del Depuratore. Che ogni giorno raccoglie e ripulisce circa 100mila metri cubi di acque reflue provenienti da scarichi di fogne, lavandini, docce, cucine, strade etc. Per un bacino di utenza complessivo di circa 400mila persone (abitanti equivalenti).
Davanti al liceo 88 milioni di metri cubi di acque reflue restituite all’ambiente
“Ogni anno il Servizio idrico integrato Veritas restituisce all’ambiente 88 milioni di metri cubi di acque reflue. Che, grazie alle tecnologie di cui sono dotati gli impianti, vengono depurate e reimmesse, per oltre il 44%, nel mare Adriatico. Anche attraverso la condotta di scarico dell’impianto di Fusina che sbocca poi a ben più di 10 chilometri dalle spiagge del Lido – spiega l’ingegner Zaccone. Il resto delle acque reflue viene reimmesso per il 20,28% nella laguna di Venezia. Poi per il 19,50% nei fiumi Brenta, Sile, Piave e per il 15,70% nei corsi d’acqua minori.
Al termine del lungo e complesso trattamento all’interno del Depuratore di Fusina, l’acqua reflua depurata, prima di essere reimmessa in ambiente, è sottoposta anche a filtrazione e disinfezione tramite lampade a raggi UV.
Ma 88 milioni di metri cubi di acque depurate a cosa corrispondono?
“Per dare un’idea, possiamo immaginare che, con i reflui depurati da Veritas ogni anno, si potrebbe riempire 143 volte l’intero volume dell’ospedale dell’Angelo di Mestre – conclude l’ingegner Zaccone -. Mentre ciascuno degli 800.000 utenti del territorio, servito da Veritas, riempie ogni anno, con i propri scarichi reflui, un appartamento di 45 metri quadrati da pavimento a soffitto”.
Il liceo non se lo aspettava: ogni anno estratte dai reflui oltre 62mila tonnellate di rifiuti


Il processo di depurazione permette ogni anno la rimozione complessiva di ben 62.170 tonnellate di rifiuti, tra i quali: 48 t. di oli e grassi per il 100% avviati a recupero; 3.681 t. di sabbie per il 100% avviate a recupero. 867 di vaglio (cioè rifiuto rimosso dal processo di grigliatura dei reflui all’ingresso nell’impianto) per il 99% avviate a recupero. 57.497 tonnellate di fanghi, per il 45% avviati a recupero e per il 55% avviati a smaltimento.
Acque depurate e fanghi vengono poi anche in parte recuperate per utilizzi all’interno dello stesso impianto. Le acque infatti sono utilizzate per i lavaggi dei macchinari di pretrattamento, per l’antincendio e per ripulire, al bisogno, i piazzali e i percorsi stradali interni. Per poi essere di nuovo raccolte ed avviate in testa impianto al trattamento di depurazione.
Il biogas, prodotto dalla sezione di digestione anaerobica dei fanghi, viene utilizzato per il riscaldamento dei fanghi dei digestori. Ma anche per il riscaldamento e per la produzione dell’acqua sanitaria (destinata a riscaldamento e a docce e lavandini) degli spogliatoi, della palazzina uffici e del Laboratorio di Veritas.
Un consiglio ai ragazzi del liceo: solo carta igienica nel wc, consigliato l’uso di detersivi a basso impatto e in cucina oli da frittura conferiti a parte
Ognuno di noi però può contribuire personalmente a migliorare la qualità dei reflui, facendo attenzione al proprio comportamento.
L’impegno di ogni cittadino deve essere quello di buttare nel proprio WC soltanto la carta igienica (niente assorbenti, cotton fioc, filo interdentale etc). Anche negli scarichi delle cucine occorre fare attenzione agli oli da frittura, che vanno raccolti a parte (negli appositi bidoncini da conferire all’ecocentro). Mentre per il lavaggio della casa e degli indumenti, il consiglio è di utilizzare prodotti e detersivi a basso impatto ambientale (con ingredienti ad alta biodegradabilità e a bassa ecotossicità).
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