Enea Altoviti e Elia Andreola – protagonisti principali del nuovo romanzo di Federico Moro, Vinigo, la Scala del Tempo (Linea Edizioni, 2022) – nonostante siano vissuti in epoche molto distanti tra loro, hanno diverse cose in comune e non solo le iniziali del nome. Il primo, nostro contemporaneo, è un sessantenne che cerca rifugio in montagna per fuggire non solo dalla pandemia e dai venti di una guerra esplosa ai confini dell’Europa, ma soprattutto da se stesso. Il secondo, che era un marinaio di Caorle capitato in Cadore nel 1848, è il protagonista di un libro che Enea sta leggendo.
Una scala verso il tesoro?


Entrambi approdano in tempi diversi a Vinigo, una frazione di Vodo di Cadore, località che conta appena un centinaio di abitanti, affollata solamente durante le vacanze estive e invernali. Enea, che per mestiere scrive recensioni ma ha un passato che l’ha portato a navigare per mari lontani, ben presto si ambienta in paese e conosce Alice e Veronica, amiche da sempre, e una coppia di anziani molto accogliente. Durante una cena da loro, parlando della storia di Vinigo, emerge un dettaglio piuttosto interessante, un Sentiero del Tesoro, che nasconde un mistero.
La curiosità tipica del giornalista condurrà Enea a cercare questo sentiero, non senza pericoli, superati dal pronto intervento di Alice, che milita nell’arma dei carabinieri, e Veronica, immobiliarista ma esperta scalatrice.
Questo “mistero imperdonabile”, come lo chiamerebbe un maestro del giallo quale Carlo Lucarelli, però si è ormai insinuato nella mente di Enea e lo spinge fino in Biblioteca a San Vito, alla ricerca di maggiori informazioni.
Una scala del tempo ci riporta al 1500


Attraverso la competenza del bibliotecario, Antonio De Bettin, emerge una storia straordinaria che si sviluppa tra ben tre battaglie importanti combattute nella Val del Boite prima della Grande Guerra e dell’epopea di alpini e kaiseräger sulle Tofane (1915). Una storia che inizia il 1508 con la battaglia di Rusecco, quando, per merito di Bartolomeo d’Alviano, il Cadore restò sotto la Serenissima. Continua con una missione di cinque nobili tirolesi che, dopo la sconfitta, vengono incaricati di occultare qualcosa di molto importante per non farlo cadere nelle mani di D’Alviano, creando così la leggenda del Tesoro.
Nel 1516, dopo la pace di Noyon – così racconta il bibliotecario a Enea – un Manin, friulano, un Andreola da Caorle, e Carlogno, un cadorino di San Vito, tornano alla ricerca del Tesoro, ma senza successo. Questi tre nomi ritornano tra le carte di un giovane avvocato veneziano, Daniele Manin, nel 1848, durante la rivoluzione. In quei giorni arriva a Venezia una delegazione di Caorle, guidata proprio da Elia Andreola, che si scopre essere un discendente dell’Andreola che aveva combattuto a Rusecco nel 1508. Le rivoluzioni, si sa, hanno bisogno di denaro, e per questo a Manin viene l’idea di incaricarlo di una missione: dovrà partire alla ricerca del tesoro. A Elia si aggiunge Pier Fortunato Calvi e, giunti in Cadore, i due conosceranno una discendente del terzo ufficiale, Carlogno, Anna, una donna molto affascinante.
Ma fermiamoci qui sui gradini della scala del tempo
Lasciamo ai lettori il piacere di scoprire come procederà l’avventura alla ricerca di un tesoro mitico, in questo romanzo che attraversa i secoli e nel quale Federico Moro, con la sua consueta competenza storica, riesce a dipanare una trama sorprendente e ricca di digressioni che ci portano anche in Afghanistan e nel Mar dei Caraibi, con frequenti, incalzanti flashback. Passato e presente infatti si intrecciano in un confronto che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che nessuno è mai come appare.
Vinigo, la Scala del Tempo è anche un romanzo denso di storie collaterali perché ogni personaggio si porta dentro un passato doloroso e sta vivendo un presente complicato. Ma la vita, come la realtà, si sa, è spesso complicata.
Chi è l’autore


Federico Moro vive e lavora a Venezia. Di formazione classica e storica, intervalla ricerca e scrittura saggistica, narrativa, poetica e teatrale. È membro, tra gli altri, dell’Associazione Italiana Cultura Classica, della Società Italiana di Storia Militare, dell’Ateneo Veneto, di Ma.R.Ve.
Ha pubblicato i saggi: Venezia in Guerra, Ercole e il Leone, Venice at War, Angelo Emo, Eptaneso, Venezia ultima spiaggia, Il sogno dei Carraresi, Sibilla de Cetto, Venezia neutrale, Venezia e la Guerra in Dalmazia, Venezia alla conquista di un Impero, Venezia contro Napoleone, Venezia offensiva in Italia, Venezia nella Tempesta, Lepanto, fuochi nel crepuscolo, La Serenissima contro il mondo, L’ultima offensiva del Leone, L’occasione perduta di San Marco, Venezia l’alba di un nuovo giorno, Guerra Senza Fine, Alla ricerca di un’identità, Venezia nella Guerra, Una nuova nazione, Serenissima: Anno Zero, Venezia e la triplice corona di Foscolo, 1645-1649, Il potere marittimo di Venezia: Guerra nell’Egeo 1645-1651, Venezia e l’assedio senza fine: Candia 1646-1669; L’ultimo ammiraglio di Venezia. Angelo Emo, 1784-1792.
Ha pubblicato i romanzi: Donne all’Asta; La Voce della Dea; L’Oro e l’Argento; La Custode dei Segreti; Il Fulmine e il Ciclamoro; Flagellum Dei?; Il coraggio degli Antichi Veneti; Vinigo, la Scala del Tempo.
Poi i libri di viaggio: Labirinto Ducale, La chiesa di Santo Stefano, Venezia Meravigliosa, Padova Meravigliosa, Veneti per sempre, Guida segreta di Verona, Guida segreta di Mantova, Guida segreta di Ferrara, Guida segreta di Aosta; Guida segreta di Vicenza.
Ha pubblicato poesie, racconti e contributi in diverse opere antologiche e
Il teatro
per il teatro i testi di: Torcello, Giganti, viaggio in Utopia, Parole di pietra, Sulla collina.
Collabora alle riviste Nuova Antologia Militare, Quaderni della Società Italiana di Storia Militare, Gnosis, Quaderni Romagnoli, Luminosi Giorni.
Conferenziere presso l’Istituto di Studi Militari Marittimi, ha un pagina sui portali Academia.edu e ResearchGate.org.
Federico Moro, Vinigo, la Scala del Tempo, Padova, Linea Edizioni, 2022.
Bellissima recensione, profonda e accurata, pur lasciando il giusto margine d’incertezza, visto che si tratta di romanzo a costruzione “gialla”. Annalisa Bruni si conferma fine lettrice e critica elegante. Un plauso anche alla testata, che svolge un prezioso lavoro d’informazione e approfondimento su quanto accade in questa “fetta” d’Italia
Grazie per l’apprezzamento!!
Grazie Annalisa per l’interessante recensione…mi incuriosisce molto la vicenda che descrive una zona del Cadore che ho frequentato per diversi anni. Libro da leggere sicuramente!
Ti sorprenderà, vedrai.
Grazie Annalisa per la bellissima e approfondita recensione, hai saputo cogliere lo spessore e articolazione del romanzo e il valore storico che lo sottende. Buona giornata! Lisa
Grazie!