“GATE – Granting Accessible Tourism for Everyone”. E’ questo il titolo acronimo del progetto transfrontaliero Interreg Italia-Austria che è riuscito a sviluppare esempi virtuosi di percorsi turistici in grado di garantire l’accessibilità a tutti. Anche a quelle persone limitate nel muoversi per problemi alla vista o agli arti inferiori. Partner principale la Fondazione Dolomiti UNESCO. Scopo e opportunità sono muovere e coinvolgere partendo dalle sinergie, come si può leggere nella presentazione: “per fare in modo che il turismo inclusivo non rimanga solo il “fiore all’occhiello” di alcuni territori alpini, ma si espanda ovunque e, anzi, diventi un vero e proprio punto di forza dell’area di cooperazione.
Lo scopo di GATE

GATE è un’occasione per far crescere l’offerta turistica nel suo complesso, promuovendo quello che viene definito un approccio “esperienziale”: la montagna si vede, si ascolta, si tocca, si respira e naturalmente si gusta!”.
Il percorso

Nonostante le difficoltà operative determinate dalla pandemia, il 13 giugno 2021 è stato inaugurato in località Carota, sulle pendici del monte Dolada, il Sentiero della Sensibilità. Un percorso di 24 chilometri che si sviluppa lungo la pedemontana alta dell’Alpago, in provincia di Belluno, e che insiste su tutti e tre i Comuni della conca: Tambre, Chies d’Alpago e Alpago. Partner locale che ha curato questa azione del progetto, il CAI Alpago.
Ad inquadrare il progetto nella sua interezza, durante la cerimonia di inaugurazione, ha pensato la coordinatrice di progetto della Fondazione Dolomiti UNESCO, Fabiana Polli

“Attraverso l’uso delle nuove tecnologie, lo scopo del progetto Gate è quello di rendere il turismo sempre più inclusivo, consentendo al maggior numero di persone di poter godere della natura. Immergersi nella natura al di là di quelli che possono essere gli ostacoli ambientali, fisici, e anche linguistici, da un certo punto di vista. Quindi si è partiti dallo studio delle buone pratiche già presenti in tutto il mondo e da un confronto con gli stakeholder”.
Da questi primi studi e confronti sono nate le linee guida del progetto che sono rimaste però un documento aperto e che proprio l’avanzare del progetto ha permesso man mano di aggiornare

“Un documento assolutamente completo che raccoglie tutti quanti i risultati finali del progetto, ossia quello che ci ha dato il progetto. Esempi virtuosi di come il turismo inclusivo può essere applicato utilizzando diverse tecnologie”.
Cosa si può vedere con GATE

I siti interessati dall’implementazione di tecnologie innovative, che permettono di usufruire di una esperienza naturalistica inclusiva, troviamo il Geoparc Bletterbach, all’interno dell’ottavo dei nove sistemi dolomitici Patrimonio Mondiale UNESCO. Il Parco Rossi, un giardino in Comune di Santorso nella provincia di Vicenza. Elemento principale di un sistema più ampio commissionato dal noto imprenditore e politico dell’800 Alessandro Rossi all’architetto Antonio Caregaro Negrin. Il Sentiero della Sensibilità e quarto il Kinderleicht Wandern, un insieme di percorsi e di escursioni da poter fare anche con bambini piccoli, in passeggino, nella regione salisburghese del Pongau.
Trentatré i mesi totali impiegati per portare a termine la realizzazione del progetto, conclusosi con il 31 dicembre 2020 e dopo aver completato tutte le installazioni ed effettuato tutti i test, sia tecnici che di percorrenza dei sentieri grazie alla collaborazione di diversi volontari.
In particolare per il presidente del CAI Alpago, Luca D’Alpaos, il Sentiero della Sensibilità ha significato unire sensibilità e territorio

“Questo è stato fatto grazie ad un’app e al tracciamento di un percorso che presentasse certe caratteristiche. Allo stesso tempo senza dimenticare uno dei scopi fondamentali della nostra associazione. Trasmettere, tutelare e proteggere il territorio in montano. Un grande sforzo da parte dei Soci del CAI che ha voluto dire anche piantare pali e applicare la segnaletica verticale lungo i 24 chilometri interessati. Buona parte nel territorio delle Regole dell’Alpago che si sono rese disponibili. Tutto questo per fare in modo che chiunque desiderasse camminare in Alpago potesse avere anche informazioni della nostra cultura e delle nostre tradizioni”.
GATE e l’impegno di Gabriela De Bortoli

A trascinare il CAI Alpago in questa avventura è stata la past president, Gabriela De Bortoli, e attualmente nel Comitato Direttivo Regionale del Veneto. Molto sensibile al tema dell’inclusività, dopo essere stata profondamente colpita dall’esperienza di una “cena al buio”. Ci spiega, infatti, che l’inclusività del Sentiero è rivolta soprattutto alle persone ipovedenti, ma non solo.
E’ stato fatto un grande lavoro per renderlo percorribile anche con dei mezzi di ausilio come le carrozzine

“E’ un percorso veramente accessibile a tutti e tutti lo possono frequentare, anche le famiglie. Un percorso che offre tantissime sensazioni, ricco di panorami. Puoi conoscere diversi tipi di piante e di fiori. Coglie davvero tutto quello che la natura ci può offrire”.
GATE è un progetto di Cooperazione Transfrontaliera finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020. Sono partner del progetto la Fondazione Dolomiti UNESCO, la Cooperativa sociale independent L., il Comune di Santorso, il CAI Alpago, l’Università di Innsbruck e il Salzburg Research”.
Ulteriori informazioni sul progetto GATE e le azioni intraprese si possono trovare sul sito ufficiale: https://gateproject.dolomitiunesco.info