“Il Padrino”, il capolavoro di Francis Ford Coppola, compie 50 anni e per l’occasione si rifà il trucco. Lo stesso regista italoamericano si è occupato di restaurare i tre capitoli della sua saga, recuperando tutti i minuti tagliati nel film originale e rimontando alcune parti. Sembra il maquillage de “Il Padrino” sia stato lungo, oltre 5.000 ore di lavoro spalmate in tre anni, e costoso. Ma poco importa, il film è un superclassico che nel tempo ha fatto salire sul grande carro dei suoi estimatori nuove generazioni di cinefili. La pellicola, quando uscì per la prima volta, polverizzò tutti i record d’incassi precedenti, riuscendo ad oltrepassare persino “Via col vento”, un altro capolavoro ritenuto sino ad allora insuperabile. Nel corso delle celebrazioni per i 50 anni negli Stati Uniti, Coppola è apparso emozionato nel ripresentare la sua opera ed ha spiegato di come la direzione del film che gli ha cambiato la vita gli sia piovuta dal cielo in modo quasi casuale.
Il rifiuto di Sergio Leone
La Paramount, la casa cinematografica produttrice del film, scelse in un primo momento Sergio Leone che, però, rifiutò perché impegnato nella realizzazione di “C’era una volta in America”. Altri grandi registi rifiutarono o litigarono con la produzione per visioni differenti sulla realizzazione dell’opera. Sam Peckinpah voleva trasformarlo in una sorta di film western. Un’altra leggenda come Elia Kazan ebbe il grande merito di segnalare e convincere Marlon Brando per interpretare il ruolo di Vito Corleone.
Non sarebbe Il Padrino senza Brando
Kazan era stato lo scopritore di Brando che lanciò anni prima in “Un tram chiamato desiderio”. E consacrò in seguito con “Fronte del porto”, ma prima di firmare il contratto per “Il Padrino” fece un passo indietro per una divergenza di vedute con i vertici della Paramount. Che alla fine puntarono su Coppola, astro nascente della cinematografia mondiale. Il regista, poco più che trentenne, era già fresco di Oscar come miglior sceneggiatore per il film “Patton, generale d’acciaio”. Ed era stato esaltato dalla critica per un film che aveva riscosso un grande successo di critica. “Non torno a casa stasera” con James Caan e Robert Duvall.
L’arrivo di Coppola ne Il Padrino
Questi ultimi due attori diventarono uno degli assi portanti su cui Coppola costruì “Il Padrino”, imponendoli alla produzione che inizialmente si era mostrata scettica. Ma la più grande battaglia Coppola la condusse e la vinse trionfalmente imponendo Al Pacino, ritenuto dalla Paramount troppo acerbo. Altre discussioni nacquero pure su Marlon Brando che, dopo la scelta iniziale, doveva essere scartato ma che poi Coppola difese ad oltranza.
Il Padrino: la leggenda
Il regista si costruì un cast su misura che ora, a distanza di mezzo secolo, appare stellare. Ma che all’epoca, tolto Brando che era una leggenda, conteneva tanti attori promettenti e non ancora affermati. “Il Padrino” segnò l’inizio di una generazione di fenomeni, sia per il regista che per alcuni attori che, a vario titolo, sono entrati nella storia del cinema. Al Pacino, Robert De Niro, Robert Duvall e tanti altri.
Ma, soprattutto, sdoganò la visione della mafia, manifestandola per la prima volta nei suoi rapporti con il potere. “Il Padrino” non è solo un film sulla mafia. Ma in assoluto uno dei più grandi capolavori della storia del cinema, con un esercizio unico di introspezione dei personaggi.