Venerdì a Villorba si sono tenuti nella chiesa parrocchiale di Villorba, i funerali di Franca Ripa Lovat, fondatrice delle Librerie di Lovat di Villorba e Trieste. Le più grandi librerie indipendenti del NordEst. Franca Lovat aveva 81 anni, aveva aperto le librerie negli anni ’60 dopo essere rientrata dalla Svizzera con il marito Adamo dove avevano lavorato come emigranti.
L’addio dei nipote e dipendenti
Pubblichiamo la lettera di addio che i nipoti Nicolò e Tommaso e tutti i dipendenti della Lovat hanno scritto per salutare la loro fondatrice.
Cara Franca,
ci mancherai tanto e ti ricorderemo sempre con affetto, simpatia e riconoscenza.
Abbiamo passato molto tempo lavorando insieme ma abbiamo anche condiviso momenti di vita personale fuori dalla libreria, a volte di festa altre volte meno, ma sempre coinvolgenti.
Chi era Franca

Avevi l’aria burbera: ossuta, spigolosa, coi capelli corti. Quasi maschile anche nell’abbigliamento, ingentilito solo da qualche foulard colorato. Eppure, lavorando con te per diversi anni, abbiamo conosciuto e apprezzato la tua profonda umanità e il tuo cuore d’oro.
Eri una donna forte, coraggiosa, seria. Una vera montanara temprata dalla vita e dal lavoro.
Sempre presente nella tua libreria, la prima ad arrivare e l’ultima ad andarsene, presidiavi la cassa da cui osservavi il mondo con curiosità e ironia, condividendo a volte commenti caustici o divertiti.
Riservata, di poche parole, ma sinceramente interessata e partecipe dei problemi di chi ti stava accanto, sempre disponibile ad accogliere parenti, amici e colleghi, chiunque avesse bisogno di ospitalità.
I nostri ricordi
Indimenticabili i tuoi racconti nelle fredde serate invernali quando capitava che ci ospitassi per la notte. Ci portavano in un tempo passato che ci incuriosiva e ci divertiva.
Alleggerivi le nostre giornate quando, a turno, caricavi tre di noi sulla tua mitica Peugeot per andare a pranzare assieme, rigorosamente con un bicchiere di vino rosso perché “l’aqua marsise i pai”. Per noi avevi un affetto ruvido e sincero, che si coglieva nella piccola attenzione, nel sorriso compiaciuto e imbarazzato con cui rispondevi agli abbracci, e nella capacità di giocare e di stare allo scherzo.
Franca sempre allegra e ironica

Potevamo vederti cacciare con disinvolta e divertita cattiveria una mosca o fermarti in posa plastica a mimare una mossa di Kung Fu vista in qualche film. Se in libreria si sentiva il lamento di un bambino, dalla cassa si alzava, sommessa ma decisa, l’invocazione a Erode e, quando ci voltavamo a guardarti con stupore, coglievamo subito un lampo divertito e complice nei tuoi piccoli occhi scuri e aguzzi. Avevi già pronte le caramelle… e ridevamo con te.
Adesso le luci le spegniamo noi
Ora, quando si spengono le luci ed è ora di chiudere, la tua voce risuona ancora “ C’E’ QUALCUNO?”
Ciao Franca, stai tranquilla, chiudiamo noi!