I numeri del padel sono in costante crescita. Da semplice passatempo derivante dal beach tennis e importato dalla Spagna e Messico, si è già imposto come disciplina arrivando al sesto tour nazionale. Da sempre legato a un filo conduttore basato sul nome e sul merchandising, quest’anno è stato battezzato “Pleasure” ossia piacere. Quasi uno schiaffo al periodo pandemico che stiamo cercando di sconfiggere. Ne abbiamo parlato con Matteo Carponi, per 27 anni impiegato nella gestione del personale in un’azienda e poi artefice del “miracolo” padel.

Carponi, cos’è il Padel?
“Prende origine dal beach tennis, ma con il passare del tempo si è ritagliato il suo spazio come disciplina a parte praticata sia all’aperto che al chiuso da migliaia di persone. Posso dire con un pizzico di presunzione che proprio un Veneto “doc” come il sottoscritto ha avuto la geniale intuizione di crederci. Lasciato il lavoro e il giornalismo, seguendo la mia passione, da un gruppo di amici fondato nel 2015 come circolo di beach tennis ho poi creato un’agenzia vera e propria per il padel che ora, tra sito internet, social, e una app (unica al mondo) adesso organizza tour in Italia e all’estero”.

Carponi il “suo” padel tour parte per la quarta edizione
“Si parte con Campobasso e Monopoli. Poi Emilia Romagna e poi Caorle il 3 e 4 luglio. Siamo riusciti a implementare ulteriormente il giro grazie a due grossi partner e oggi riusciamo a fornire un’organizzazione a 360 gradi. Siamo in grado di seguire tutto: dalla realizzazione dei campi grazie a due partner leader nel settore fino al torneo con alloggi, cartelloni e nomi che nel padel si stanno facendo sempre più notare”

State anche sperimentando
“Anche se nato quasi come un gioco, il padel è adesso una realtà. Basta pensare che Caorle sarà la prima spiaggia veneta dotata di due campi in vetroresina che si possono togliere e rimettere. Saremo a cento metri dal mare, illuminati dai fari per disputare gare (il padel si gioca in coppia) anche fino a notte inoltrata se ce lo permetteranno (Matteo sorride ndr) e sarà una tappa combinata padel/beach tennis”.

E dopo?
“Poi a settembre saremo ad Agrigento. Ad agosto abbiamo l’appuntamento con il “Capodanno d’estate” con presenze importanti e pensiamo di farlo a Rimini. Poi 21 e 22 saremo presenti ancora a Caorle. Il tour si concluderà a Termoli per il beach tennis con il quale quest’anno siamo in “accoppiata” ma il padel ha una vitalità di 12 mesi. Dobbiamo stare molto attenti alla calendarizzazione, senza scordare la seconda edizione “trofeo Città di Venezia”. E poi calendarizzare i mesi di ottobre e novembre”.
Carponi, Il padel si è ingrandito grazie anche a partner di eccellenza
“Verissimo, la nostra agenzia adesso lancia una linea tecnica su e-commerce. Questo grazie a chi ci ha creduto, da chi appunto si occupa delle tenute tecniche, alla linea di abbigliamento, a una birra artigianale (il titolare dice per reintegrare le energie e ride ndr) fino a una grossa banca e anche uno studio legale nazionale. Abbiamo la fortuna che regioni e comuni ci danno patrocinio per il valore dell’evento dalla valenza turistico e sportivo”.

Ma vi siete aperti anche all’estero
“Si! Organizzano anche eventi all’estero per la richiesta aumentata di anno in anno. Partiti dal padel e ora in collaborazione anche con attività come tennis, basket e wellness cerchiamo di offrire un pacchetto completo. Infatti un tour operator nostro partner si sta già occupando di organizzare nuove destinazioni per la primavera 2022”.

A Caorle però ci tornate sempre
“Caorle sarà il centesimo evento di beach tennis alla sua prima data. Glielo dobbiamo. Alla fine Caorle è sin da oltre 6 anni fa è sempre stata la nostra collaborazione anche nella “Fondazione città dello sport”. Ma i numeri si sono triplicati soprattutto donne con velocità esponenziale. Ora quasi più persone praticano il padel rispetto allo squash o al tennis”.

Carponi, il sogno nel cassetto
“La diffusione capillare, lo stimolare le nuove generazioni alla pratica del padel, unito alla sostenibilità dei materiali usati, insomma universalità, saranno requisiti fondamentali per poter concorrere all’inserimento. Il padel corre così tanto che forse nel giro di due e tre anni potrebbe essere accolto alle Olimpiadi come disciplina di prova. Non dimentichiamo che due anni nel padel valgono cinque anni per altri sport per il successo che sta riscuotendo. Se ci sono riusciti con il rugby a 7 o le arti marziali perché non sognare una medaglia d’oro olimpionica anche per il padel?”