“Poco noto ad altrui, poco a me stesso: gli uomini e gli anni mi diran chi sono”. E’ così che si descrive Alessandro Manzoni. Nasceva proprio il 7 marzo, nel 1785. Una buona ragione per festeggiarlo in questa pagina dedicata alla letteratura. Ecco perché andare in libreria è importante, un privilegio per sentirci in buona compagnia; oltre a Manzoni, la settimana letteraria è ricca di natali illustri. Tra gli scrittori che festeggiano il compleanno in questi giorni segnaliamo: il grande triestino Umberto Saba, il librettista Lorenzo Da Ponte, Torquato Tasso, Gabriele D’Annunzio, Eduardo Scarpetta.
La nostra classifica vede nuove entrate
Il piacere di leggere o rileggere un classico è senza tempo, lo scopriamo anche grazie alle notizie sul gradimento del pubblico registrate puntualmente dalla Libreria Lovat con sede a Villorba (Treviso) e Trieste. Infatti tra i primi dieci titoli troviamo l’indimenticabile Georges Simenon. Tra gli scrittori più prolifici del XX secolo, l’autore belga è noto al grande pubblico per il commissario di polizia francese Maigret. (Sappiamo quanto sia in auge attualmente il filone letterario e televisivo degli investigatori).
Ma vediamo subito la classifica Lovat

- Perrin – Cambiare l’acqua ai fiori – E/O
- Sallusti/Palamara – Il sistema – Rizzoli
- Obama – Una terra promessa – Garzanti
- Kawaguchi – Finché il caffè è caldo – Garzanti
- Galbraith – Sangue inquieto – Salani
- Carofiglio – La disciplina di Penelope – Mondadori
- Lyon Gamer – Le storie del quartiere- Salani
- Milone – L’arte di legare le persone – Einaudi
- Perrin – Quaderno dell’amore perduto – Nord
- Simenon – La fattoria del Coup de Vague – Adelphi

Tornano in cima al podio i fiori innaffiati
Torna prepotentemente la nostra preferita Valérie Perrin, con il fenomeno letterario “Cambiare l‘acqua ai fiori”. Al suo attivo, sempre in classifica, un lavoro precedente: “Quaderno dell’amore perduto”.
Alessandro Sallusti con “Il Sistema” continua a suscitare dibattiti e polemiche per l’intervista a Luca Palamara, il primo ex presidente della storia dell’ANM ad essere espulso, nel settembre del 2020.
In terza posizione l’autobiografia di Barack Obama: ”Una terra promessa”.
Dai fiori innaffiati nasce come una fenice Simenon
Tra queste novità editoriali, ecco che arriva il colpo d’onda, così la traduzione letterale del titolo firmato da Georges Simenon: “La fattoria del Coup de Vague”.
Sveliamo solo l’incipit che è già travolgente come l’onda: “Non aveva il minimo presentimento. Se al risveglio, mentre guardava dalla finestra il cielo ancora imbrattato dei residui della notte, gli avessero detto che quel giorno lo attendeva un evento decisivo, probabilmente, ingenuo com’era, ci avrebbe creduto. Magari, con gli occhi gonfi di sonno fissi a terra, avrebbe pensato: Senz’altro un incidente con la moto!… Sennò che altro poteva succedere? Un incendio al Coup de Vague?”

La storia
La vicenda narrata da Simenon è ambientata tra le case lambite dalla spiaggia denominata come un presagio: Le Coupe de Vague. Un panorama di sentimenti e natura che fondono insieme tra la melma e i banchi di sabbia lasciati dall’oceano. Due zie che mandano avanti l’azienda di famiglia, un nipote bellissimo, capelli neri e occhi azzurri, una ragazza che rimane incinta sconvolgendo la tranquilla vita da uomo libero del protagonista. Su tutto, una pioggia fittissima e premonitrice, alimenta misteri e suggestioni esaltati anche dalla copertina con la splendida opera del pittore svizzero Vallotton.
Simenon scrisse centinaia di romanzi, molti sotto pseudonimo. Era in grado di produrre fino a ottanta pagine al giorno. E’ stato tradotto in 50 lingue superando i settecento milioni di copie. E’ il terzo autore di lingua francese più tradotto di sempre dopo Jules Verne e Alexandre Dumas.
Con i fiori entra anche uno psichiatra

Chiudiamo la panoramica con un titolo che cattura prepotentemente la nostra attenzione: “L’arte di legare le persone”. Porta la firma di uno psichiatra, Paolo Milone. Nato a Genova nel ’54, ha lavorato in un centro di Salute Mentale e poi in un reparto ospedaliero di Psichiatria d’urgenza.
E’ in questi luoghi che l’autore, si ritrova a guardare l’abisso con gli occhi degli altri. Lui, che ha lavorato per quarant’anni in Psichiatria d’urgenza, racconta in modo appassionato e senza retorica questo difficile mondo, il mistero della malattia mentale, i problemi della quotidianità, i corridoi dell’ospedale tra urla e silenzi. E’ la vita degli altri, la linea che separa i malati dai sani.
Ecco come si racconta Paolo Milone: “Avendo fuggito ogni altro lavoro per paura, mi ritrovo a fare il lavoro che fa più paura a tutti”
Buona lettura!