Torno a Sàrmede dopo molto tempo. Mi accoglie una giornata tiepida quasi primaverile, che anela più che mai a una stagione nuova, in questo tempo così pregno di speranza e di desiderio di bellezza. Le riaperture dei musei ci offrono segnali di ripartenza. Fiaba, allegoria, fantasia, immaginazione costellano la vita di sognatori, illustratori, viandanti e poeti che sono di casa in questo borgo arrampicato sulle colline sopra Vittorio Veneto, in provincia di Treviso. Sàrmede è il paese delle fiaba da molti anni, da quando Štěpán Zavřel, pittore e illustratore di libri per l’infanzia, cecoslovacco, nato a Praga nel 1932, la scelse come suo rifugio e patria d’elezione dopo essere uscito dal suo paese natale per ragioni politiche.
Egli visse intensamente in questi luoghi, precisamente a Rugolo di Sàrmede, immerso nella natura selvaggia dei boschi circostanti e al riparo nell’antico borgo, dal 1968 al 1999 fino alla fine dei suoi giorni, donando a questa comunità e al mondo, la sua arte pittorica, originale e magica, oltre che il suo genio ribelle. (Ad essere qui, che bella sensazione provo; mi sembra, sì, come quando si riprende a leggere un libro lasciato sul comodino appena la sera prima: in questo caso, si tratta di un bellissimo libro di favole illustrato).
Una fiaba in mostra
La Mostra internazionale dell’illustrazione, Le immagini della fantasia, giunta quest’anno alla trentottesima edizione, ha preso il via nel 1983 come celebrazione di un sodalizio tra i tanti amici che Zavřel, artista internazionale, aveva saputo coinvolgere nei suoi progetti e nelle sue visioni. Molti furono gli illustratori che portarono le loro opere per quella occasione. In quell’anno lontano la Mostra aveva richiamato oltre venticinquemila persone!
Un successo inaspettato per l’epoca che convinse il gruppo di amici di Sàrmede, quelli più vicini all’artista, a dare continuità a questa straordinaria esperienza che ancor oggi si perpetua con sempre maggiore entusiasmo. Dopo la scomparsa di Štěpán Zavřel, direttore artistico e ispiratore della Mostra, venne creata la Fondazione che porta il suo nome e che ha l’obiettivo di ricordare la sua arte e il grande lavoro compiuto a Sàrmede.
Il presidente
Incontriamo il Presidente della Fondazione Zavrel, Uberto Di Remigio: «La fondazione in questi vent’anni e più, è cresciuta molto e oltre a impegnarsi per realizzare le nuove edizioni della Mostra internazionale dell’illustrazione, si occupa anche della Scuola internazionale dell’Illustrazione, fiore all’occhiello della nostra comunità. La Scuola è sorta nel 1988 nell’abitazione di Štěpán Zavřel, a Rugolo, e oggi trova spazio nella struttura museale e centro didattico “Casa della Fantasia”. In tutti questi anni ben quindicimila studenti hanno frequentato i nostri laboratori tenuti da maestri di fama internazionale molti dei quali allievi di Zavřel e della scuola stessa.»
Il libro illustrato: la prima galleria d’arte
«Dal 1983 ad oggi la Mostra ha portato a Sarmede circa settecentocinquantamila visitatori, di cui la metà sono bambini, –continua Uberto Di Remigio-, e questo è per noi un risultato eclatante, che ci fa toccare con mano la forza di questa iniziativa e che conferma l’eredità culturale che Štěpán Zavřel ci ha lasciato: il libro illustrato è per i bambini la prima galleria d’arte. Inoltre, Zavřel pensava che ai più piccoli si debba trasferire, attraverso le illustrazioni e i libri, un messaggio che deve essere non solo estetico ma anche etico.
A lui stavano particolarmente a cuore il rispetto per l’ambiente, la solidarietà, il rispetto per gli anziani, l’amicizia, la pace tra i popoli. Le immagini, le illustrazioni, insieme al testo scritto e all’intuizione che il bambino spontaneamente percepisce con l’osservazione, sono un veicolo di trasmissione di temi importanti per lo sviluppo di una sana personalità, apprendendo, fin da piccolo e con spirito critico, i valori fondanti dell’uomo e del cittadino consapevole.»
Uno sguardo sul mondo
Ho conosciuto anch’io Štěpán Zavřel, molti anni fa. Conservo ancora quell’immagine dei suoi occhi grandi di bambino, oltre a due libri autografati che sono riposti con cura nella mia libreria. Lei che lo ha frequentato a lungo, che cosa custodisce del vostro incontro artistico e umano?
«Ciò che conservo di Štěpán Zavřel, che ho conosciuto e frequentato per molto tempo, è la sua apertura all’altro, la sua sete di conoscenza, la capacità di vedere come destinazione il mondo, pur avendo egli scelto di ritirarsi a vivere gli ultimi anni a Rugolo, qui sopra Sàrmede, quasi nascosto nella vegetazione, in una vecchia abitazione che era quasi un rudere. La sua era una visone universale che esprimeva attraverso le sue opere. Infine, voglio ricordare la generosità che lo contraddistingueva: la sua casa era diventata un ostello per altri profughi, come lui, e per tanti amici. La comunità di Sàrmede lo ha capito, lo ha accolto e il paese stesso è cresciuto grazie alla sua presenza e al respiro internazionale che ha portato nel nostro territorio.»
Non si può fermare la fantasia
Come state affrontando l’eccezionalità del periodo storico?
«L’anno scorso, la Mostra era terminata poco prima che iniziasse l’emergenza pandemica anche in Italia. Siamo stati graziati. Dovevamo però prendere subito la decisione se organizzare o meno l’edizione successiva, cioè questa attuale. Abbiamo pensato, alla fine, che non si può fermare la fantasia! Non potevamo fermarci. E dunque eccoci qua con la Mostra che ha già riscosso molto interesse tra i visitatori anche quest’anno e che è visibile durante la settimana fino ad aprile qui a Sàrmede e poi sarà itinerante come da tradizione.»
Avete adottato anche voi anche sistemi digitali di comunicazione?
«Stiamo vivendo un’epoca di grande transizione verso il digitale. Rimaniamo convinti che l’arte vada vista in presenza, ponendosi fisicamente di fronte alle opere; così come la scuola e la nostra scuola per l’illustrazione, sia tale solo a contatto diretto allievo, maestro; però siamo anche dell’idea che grazie alle nuove tecnologie possiamo raggiungere molte persone. Per questo ci stiamo attrezzando con una piattaforma e una scuola digitale che ci consenta di portare avanti la nostra missione nel migliore dei modi; il rapporto umano rimane però deve rimanere stretto, tra allievo e studente, ed è per questo che accettiamo pochi persone, al massimo sei iscritti alla volta affinché la docenza sia svolta con la massima dedizione e attenzione possibili.»
Buscare nel bosco e altre storie
La Mostra 2021 presenta un corpus principale, che è di fatto un incontro intorno alla letteratura per l’infanzia di tutti i tempi declinata con le immagini poetiche di artisti illustratori provenienti da molti paesi. Ospiti d’onore sono Olga Dugina e Andrej Dugin, coppia nella vita e nell’arte; a loro si deve l’immagine della Mostra di quest’anno, tratta dal libro illustrato “Das tapfere Schneiderlein”, Il sartorello coraggioso.
Un’altra sezione è intitolata “Buscare nel Bosco”: un forte richiamo a un luogo tipico della fantasia con il suo repertorio di personaggi e iniziazioni della tradizione popolare. “Panorama” è un altro tema della mostra, che rimanda al mondo del sogno e alla capacità di guardare attraverso l’intuizione, in piena sintonia con lo spirito di Zavřel. Con “Selve domestiche” invece l’esposizione di addentra in un originale e fantastica visione del nostro abitare quotidiano. Infine, non poteva mancare un pregevole omaggio dedicato a Štěpán Zavřel (Praga, 1932 – Sarmede, 1999) con l’esposizione delle tavole tratte dal suo libro più impegnativo quello al quale ha dedicato molti anni e profuso energia e sapienza, intitolato “In cammino con Dio”, la Bibbia illustrata: un lascito d’arte e bellezza per tutti noi.
Paesaggi inaspettati
Ai creatori di “Paesaggi inaspettati” è dedicata l’edizione 2021 della Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia Le Immagini della Fantasia che si prepara, dopo la permanenza nella sua sede nativa dall’8 febbraio al 2 aprile, ad andare itinerante, come di consuetudine, visitando altre città e residenze. Tutto l’anno è invece visitabile, previa prenotazione, il Museo permanente Štěpán Zavřel che ha sede presso il Municipio di Sàrmede.
Gabriel Pacheco, curatore dello spazio museale così descrive l’artista di Praga: «Štěpán Zavřel, artista d’aria e pietra, che guardava sempre al cielo come un antico pellegrino guidato dalle stelle, cercava e trasformava la roccia, lasciando le tracce di questo esodo dell’esistenza in ogni sua opera, facendovi trascorrere la sua fede». Un poetico invito che ci viene rivolto per andare a conoscere da vicino le opere di Štěpán Zavřel e Sàrmede, il pase delle fiabe. Per informazioni e prenotazioni è possibile consultare il sito: https://fondazionezavrel.it
Bell’articolo.Grazie