Per il suo esordio narrativo Carola Minincleri Colussi, nota performer e regista per le compagnie teatrali Farmacia Zooè e Flowing Streams FZU35 (www.carolaminiclericolussi.it), ha scelto un titolo molto evocativo che riporta alla mente immagini prese dai dipinti di Chagalle. La sposa volante, pubblicato nel 2020 per i tipi di Scatole parlanti, ha per protagonista Agata, un personaggio che cresce sotto i nostri occhi, che seguiamo dalla sua infanzia nella selvaggia isola di Stromboli, a Ginostra, fino al suo approdo a New York. Attraverso scenari di guerra in Bosnia e a Gaza, ma anche il mondo glamour della moda e i suoi caotici ambienti milanesi.
Agata, un personaggio fuori dagli schemi
Si tratta di un romanzo di formazione al femminile, quindi, il racconto di un percorso di vita straordinario. Il suo nome significa “buona e virtuosa”, ma queste qualità Agata impara a declinarle al di fuori da schemi atavici e convenzioni secolari che la vorrebbero destinata al matrimonio e a un’esistenza tranquilla immersa nel paradiso naturale che la circonda. Orfana di madre, ribelle, da ragazzina parla con gli alberi e, divenuta adolescente, decide di volersi appropriare del suo futuro. Non necessariamente confinato in quell’isola, per quanto meravigliosa.
Lo zio d’America
Un dono dello zio d’America (magari tutte noi ne avessimo avuto uno!) le cambia del tutto il punto di vista sul mondo. Una macchina fotografica, una Polaroid, attraverso il suo obiettivo e le sue inquadrature, le permette di osservare la realtà in modo diverso. Le aprirà nuove prospettive, un poco alla volta, e farà di lei una fotoreporter coraggiosa, portandola in giro per il mondo, e facendo apprezzare il suo lavoro carico di uno sguardo sulle vicende umane ricco di empatia.
Agata e la Polaroid
Agata attraversa diverse esperienze, anche sentimentali, con la precisa volontà di rimanere fedele a se stessa e ai suoi interessi, capace anche di rinunciare a un uomo, quando viene messa di fronte a scelte che potrebbero comportare compromessi per lei inaccettabili.
Una donna solida pur nelle sue fragilità, Agata, che, nell’incontro con André, l’uomo che potrebbe diventare l’uomo della sua vita, viene catapultata in una famiglia tutta al femminile – ma non per questo solidale con lei – e si vede costretta a gestire conflitti esplosivi che comporteranno estenuanti prove di forza e notevole controllo delle sue emozioni, soprattutto nel confronto con la madre di lui, Aurélie, un’eccentrica, nevrotica e tirannica miliardaria che la detesta a priori e farà di tutto per allontanarla dal figlio.
Il bisogno dell’autrice
«La sposa volante è nato dalla mia necessità di riflettere sulla paura di volare». Ci dice l’autrice «Ho sempre viaggiato molto, sin da piccola, anche da sola, spesso in aereo. Poi all’improvviso mi è sorto il terrore del volo. Non ho smesso di prendere aerei, ma ho iniziato a soffrire terribilmente. Ho trasferito la paura del volo in Agata tratteggiando la sua rotta emozionale tra Ginostra e New York. Tra le sue foto metropolitane e gli scatti più intimi, tra i suoi amori e i suoi conflitti, tra i suoi condizionamenti e le sue ribellioni, le sue bugie comode e le sue verità essenziali, scoprendovi una dialettica continua tra il desiderio di realizzarsi e le convenzioni, tra la determinazione a essere se stessa e la paura di non essere “all’altezza”, una sorta di singhiozzo piuttosto simile a una turbolenza».
Agata e Carola
La scrittura di Carola Minincleri Colussi, ricca ed evocativa, già matura per un esordio, ci porta dai profumi della macchia mediterranea e dai colori del mare siciliano – attraverso strade parigine, ostelli venezuelani, gallerie e mostre d’arte, scuole di reportage alle Twin Towers, ospedali di guerra, città devastate dalle macerie e madri morenti, fughe e ritorni, abbandoni e ritrovamenti – a una piena presa di coscienza che stempera la giovanile ribellione in una serena consapevolezza di sé e insieme dell’altro.